Sarebbe stato vergognoso se così non fosse accaduto e chiunque sarebbe stato legittimato a pensare ad un inciucio all’italiana. La Giunta ha oggi votato favorevolmente la decadenza del senatore Silvio Berlusconi. Spetterà al Senato, entro il mese di ottobre, deliberare in merito alla mancata convalida dell’elezione di Berlusconi.
Difficile ipotizzare che possano esserci sorprese da parte dell’Aula, visto che stando alla “composizione del Senato”* Berlusconi dovrebbe poter contare soltanto su un numero esiguo di senatori pronti a far quadrato intorno al pregiudicato più famoso d’Italia. La decadenza di Berlusconi è dovuta alla legge Severino (testo unico in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi), voluta dal Governo Monti e votata al Senato con 256 favorevoli, 7 contrari e 4 astenuti da tutti i partiti che sostenevano il governo (PD, PDL, UDC) e dalla Lega Nord.
Votata poi dalla Camera dei deputati con 480 favorevoli, 19 contrari e 25 astenuti.
A quanti oggi, solo per Berlusconi, invocano l’incostituzionalità della legge o ne chiedono la non retroattività, sarebbe necessario ricordare come la legge abbia già trovato applicazione in almeno 37 casi, senza che mai nessuno abbia avuto a lamentarsene. Neppure leghisti e pidiellini che hanno prima votato la legge e che oggi son pronti ad erigere barricate in difesa di Berlusconi.
Lo stesso Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, oggi contrario alla decadenza di Berlusconi, all’epoca dell’approvazione della legge nell’annunciare la fiducia, aveva dichiarato:”Sono molto contento che il governo abbia scelto di porre la fiducia al ddl anticorruzione”.
L’odierna rabbia del Pdl appare dunque fuori luogo, fuori tempo e insensata.
Tranne che i pidiellini, Alfano compreso, ritenessero legittima la norma, anche con funzione retroattiva, eccependone l’incostituzionalità solo per Berlusconi.
Del resto, in fatto d’incostituzionalità (viste le passate esperienze quale presentatore dell’ignominioso e incostituzionale “Lodo Alfano”) non si può certo dire che l’attuale Ministro dell’Interno non se ne intenda.
Gian J. Morici