
“Invito il premier Letta a venire qui per guardare l’orrore e contare i morti con me, non può essere il sindaco di Lampedusa a parlare all’Europa perché questa non mi sta ascoltando. Alfano pensi a svuotare il centro di accoglienza di Lampedusa. Non so dove mettere i morti. Non so dove mettere i vivi – queste le accorate parole del sindaco di Lampedusa a poche ore dalla più grande tragedia del mare che ha macchiato la coscienza dell’Europa e la bellezza delle acque immediatamente antistanti l’Isola di Conigli”. 111 cadaveri recuperati, 155 immigrati tratti in salvo e circa 200 dispersi, i numeri del tragico bilancio.
E’ emergenza. I corpi dei morti recuperati, che il piccolo cimitero lampedusano non riesce più a contenere, sono stati spostati nell’hangar dell’aeroporto, dove la morte ha assunto le sembianze più mostruose della tragedia annunciata. Papa Francesco nel luglio scorso si era recato a Lampedusa per pregare e ricordare tutti quei bambini, quelle donne e quegli uomini che ancora giacciono sul fondo del mare dopo aver perso tragicamente la vita nell’ultimo tragitto del loro “viaggio”.
“Vergogna! E’ una vergogna” – ha esclamato il Papa a fronte di quest’ultima tragedia del mare, nei confronti di quella politica e di quelle istituzioni sorde e incapaci nel trovare soluzioni accettabili. Una politica romana atta ad impegnare le proprie energie nel discutere sull’agibilità politica di un frodatore fiscale. Una politica italiana che da una parte fa retorica con buoni propositi e pianti telegenici, mentre dall’altro lato usa toni violenti e colmi di razzismo – con offese alla Kyenge e la difesa di una legge vergognosa come “Bossi-Fini”.
“La Bossi-Fini non c’entra nulla. Se fosse possibile risolvere il problema dei morti in mare cancellando una legge, viva tutti gli emendamenti che la cancellano. Purtroppo il problema è più complesso” – ha postato sul proprio profilo FB il vicepremier Alfano dopo le critiche che gli son piovute addosso. Eppure appena quattro mesi fa il ministro dell’Interno firmava in pompa magna un accordo di cooperazione con la Libia che, alla luce dei fatti, sembra non aver portato a nulla. Chissà che fine avrà fatto “il gruppo di lavoro di alto livello – di cui parlava Alfano” – che doveva dare concretezza all’accordo Italia-Libia contro l’immigrazione clandestina.
Oggi per l’Italia è il giorno del “lutto nazionale” ma in realtà per la politica nostrana dovrebbe essere il giorno della “Vergogna”. Il giorno del trionfo dell’ipocrisia. Vergogna per il ritardo nei soccorsi e ipocrisia per le lacrime di coccodrillo versate a fronte degli intempestivi soccorsi. Se quanto denunciato dall’Avv. Linda Barocci di Pesaro corrispondesse al vero, le responsabilità delle istituzioni italiane sarebbero pesantissime.
La Barocci ieri, a bordo della barca in cui si trovava, ha dato soccorso a ben 47 immigrati, mentre la guardia costiera sarebbe arrivata soltanto un’ora dopo nonostante le infinite chiamate d’intervento. “Protocolli da seguire”, questa sarebbe stata la giustificazione fornita dagli uomini della Guardia Costiera alla Barocci in merito al ritardo.
La tragedia si è consumata sottocosta e i soccorsi potevano certamente essere più celeri ed efficaci.
I superstiti raccontano che lungo la rotta ben tre pescherecci avrebbero avvistato il loro barcone, carico di 500 persone, ma nessuno – quasi certamente per non incorrere nel vortice di leggi spesso contraddittorie e contrarie alla ragionevolezza (Cap Anamur docet) – li ha accostati per prestargli soccorso.
Consapevole dell’immane tragedia su cui era impossibile chiudere gli occhi, la politica italiana per il momento ha accantonato il non-dibattito sulla decadenza di Berlusconi interrogandosi sulle proprie responsabilità e quelle dell’intera Europa. Dopo la tragedia si è iniziato nuovamente a parlare di “corridoi umanitari”, di revisione del regolamento di Dublino, di cancellazione della Bossi-Fini e messa in discussione il reato di clandestinità.
L’Europa non è esente da responsabilità per l’ultima ecatombe di disperati. A tuonargli contro è stato Giorgio Napolitano: “Sconvolgente questa strage di innocenti. Inaccettabili gli ostacoli a Frontex” un valido sistema di avvistamento in mare, voluto dalla commissione europea atto anche ad intervenire per operazioni di salvataggio in mare. Purtroppo, il Frontex con la sua preziosa opera al momento non c’è, poiché l’Europa ha ridotto di ben un terzo le risorse da destinargli.
Il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, recatosi a Lampedusa nella giornata di ieri, dopo essere entrato nell’Hangar in cui si trovano i corpi delle vittime del naufragio ha parlato di “morte senza dignità”, apostrofando lo scarica barile sulle responsabilità tra Italia ed Europa come un’ipocrisia istituzionale intollerabile poiché, ci si trova di fronte a “un piano europeo sull’immigrazione che è totalmente fallito” e di contro c’è una “legge italiana sull’immigrazione (la Bossi-Fini – ndr) che è totalmente un disastro”.
“Vogliamo dire con coraggio che forse sono le linee europee e italiane sull’immigrazione zero che condannano a morte migliaia di persone? – ha infine dichiarato da Michele Santoro il presidente Crocetta.
Plumbea risuona l’esclamazione di Papa Francesco, “E’ una Vergogna!”, indirizzata alle istituzioni che lo scorso luglio non avevano dato retta alle parole del pontefice contrariamente a quanto ha fatto gran parte della gente comune, solidale e accogliente verso i nuovi arrivati.
Ieri la speranza è morta di fronte l’Isola dei Conigli, a 47 m di profondità. La speranza di quei padri e quelle madri che fuggendo dal loro passato e dal loro dolore verso una vita migliore avevano portato con sé i propri figli, cioè, quanto di più caro e prezioso possedevano. E’ di questa gente in cerca di un futuro da costruire che l’Italia e l’Europa debbono veramente avere paura?
Totò Castellana