Mercoledì 11 settembre, un gioielliere di Nizza, Stephan Turk, ha ucciso uno dei due rapinatori che lo avevano appena assalito e svaligiato.
Il diciannovenne Anthony Asli, è stato colpito mentre fuggiva in scooter col complice. Secondo la testimonianza del gioielliere i due malviventi l’avevano picchiato ed obbligato ad aprire la cassaforte.
A seguito dell’accusa di omicidio volontario mossa nei confronti del gioielliere, l’opinione pubblica francese si è divisa tra chi ritiene che debbano essere gli inquirenti e la giustizia a perseguire gli autori di un crimine e chi invece ritiene legittima la reazione dell’uomo a tal punto da sostenerlo pubblicamente anche tramite una pagina Facebook, appositamente creata, che ha raccolto in pochi giorni la cifra esorbitante di oltre un milione e seicentomila “mi piace”.
Ad occuparsi domenica 22 settembre della storia, con il punto di vista di due corrispondenti esteri, la trasmissione radiofonica settimanale Micro européen – curata da Marie-Christine Vallet, Vicedirettore editoriale Europa a Radio France, specialista delle questioni europee da quindici anni ed autrice della guida “Euro – Vivre l’euro au quotidien”.
Cosa rivela la vicenda del gioielliere di Nizza?
Dopo l’accusa di omicidio volontario mossa al gioielliere di Nizza che ha sparato al suo rapinatore, i due invitati non sono meravigliati dalle reazioni in Francia. Secondo Danny LEDER, del quotidiano austriaco “Kurier” e Luisa PACE, corrispondente del giornale italiano “La Valle dei Templi”, questo fatto di cronaca si è svolto in un contesto di crisi economica e di aumento della criminalità. Si può comprendere la collera dei commercianti esposti a rischio ma esistono dei limiti all’autodifesa.
Sebbene la Francia non sia il solo paese europeo dove avvengono fatti del genere, non esistono, ad esempio in Austria, reazioni di tali proporzioni. Reazioni che trovano spiegazione nell’esasperazione dei commercianti attaccati. Si tratta di gioiellieri ma anche di tabaccai o altri. Gli abitanti dei quartieri in cui regna l’insicurezza possono essere spinti a volersi difendere. L’auto giustizia resta tuttavia un fatto inquietante. Nella vicenda del gioielliere, i responsabili politici hanno avuto ragione nel ricordare il ruolo della giustizia.
La trasmissione può essere seguita in diretta domenica su France Info o nei prossimi giorni sulla pagina del sito della radio francese.