La Procura di Agrigento, dopo lunghe indagini, ha emanato il provvedimento di
sequestro delle strutture (teoricamente) preposte alla depurazione fognaria
della città e anche alcuni tratti di spiaggia e gli specchi acquei interessati
dall’inquinamento saranno posti i divieti di balneazione.
Ciò dimostra la
correttezza e la veridicità delle numerose proteste che si sono susseguite
nell’ultimo decennio, contro chi, ben consapevole della reale situazione, negava
l’evidenza, bloccava le diverse praticabili soluzioni, e contro chi, anziché
amministrare la vicenda portandola a soluzione, ha prodotto solo
chiacchiere.
E’ una giornata triste per Agrigento e gli agrigentini, ma
deve essere considerata punto di partenza, per un nuovo rilancio ambientale e
per il ripristino della legalità nel settore della depurazione, che
probabilmente è mancata negli ultimi anni.
Sarà compito della stessa
Procura che si è mossa saggiamente, ma anche della politica, valutare se imporre
immediatamente un commissario ad acta, affinchè oltre alla fase repressiva si
possa giungere alla fase operativa perla messa a norma degli impianti e della
depurazione in generale.
MAREAMICO-AGRIGENTO