MONTREAL – Né il nome di Rizzuto né quello del suo rivale compaiono nella lista dei testimoni del processo per reati legati alla corruzione che si sta celebrando nel Quebec.
A darne notizia, il quotidiano “Sun News” che precisa come i funzionari della QMI Agency siano preoccupati per il rischio al quale sarebbero esposti i testi, visto il particolare momento dovuto alla guerra di mafia in corso.
Nel corse del processo a carico di imprenditori, politici e burocrati di Montreal, per una presunta collusione con la mafia italo-canadese, hanno già deposto alcuni testimoni, secondo i quali i Rizzuto avrebbero ottenuto dal 2% al 3% del valore degli appalti, tramite una società a loro riconducibile.
Due ex ingegneri della città hanno ammesso di aver preso più di $ 1 milione di tangenti in denaro e un viaggio ai Caraibi con Vito Rizzuto nel 1990.
La testimonianza di Rizzuto avrebbe richiesto misure di sicurezza straordinarie a causa della guerra di mafia che ha già visto cadere sotto il piombo degli avversari suo padre, il figlio e i migliori collaboratori del boss, uccisi nel corso degli ultimi tre anni.
Misure straordinarie che si sarebbero dovute adottare anche nel caso di Desjardins, alleato di altri boss mafiosi che cercarono di detronizzare Rizzuto mentre stava scontando una pena negli Stati Uniti per un triplice omicidio commesso nel 1981.
Almeno cinque collaboratori di Desjardins sono stati uccisi da quando Rizzuto è tornato in Canada lo scorso autunno.
Da qui la rinuncia a sentire i testi, i quali comunque, molto probabilmente, ligi alla regola dell’omertà, non avrebbero aggiunto nulla a quanto già appurato dai titolari dell’indagine.
Gjm