Che in tutto il mondo ci siano pennivendoli disposti a difendere l’indifendibile a fronte di lauti compensi, è un dato di fatto incontestabile provato da inchieste, fughe di notizie e falsi dossieraggi. I giornalisti in larga parte non fanno più il loro mestiere, limitandosi, nella migliore delle ipotesi, alla mera cronaca senza alcuna valutazione oggettiva dei fatti.
C’è poi la categoria dei pennivendoli che trascura invece i dati oggettivi trasformandosi in megafono del potere. Accade in Italia, accade in Europa, accade nel mondo e accade dunque anche in Siria.
Dopo due anni di rivolta e decine di migliaia di morti a causa della repressione militare da parte del regime di Assad, il Damascus Tribune spiega ai suoi lettori come il regime siriano abbia finanziato alcuni siti, tra i quali il Reseau Voltaire, per propagandare la voce del regime.
Siti che apparentemente super partes, vengono citati dalla stampa ufficiale siriana e vengono utilizzati come fonte di notizie anche da parte di alcuni siti d’informazione o di pseudo informazione italiana.
“Con la partenza del generale di brigata Manaf Tlass dalla Siria – scrive il Damascus Tribune – , sono emersi i dettagli sono emersi per quanto riguarda la sua associazione con alcuni siti pro-Assad siti che operano da Damasco e Parigi.”
Secondo il Damascus, alla famiglia Tlass sarebbe stato assegnato il compito di finanziare alcuni siti web francesi a favore del regime siriano in quanto l’anno 2006 per lo meno.
Réseau Voltaire
La rete Voltaire è stata fondata e presieduta da Thierry Meyssan nel 1994 sotto il nome di “Le Réseau Voltaire pour la liberté d’espressione”. L’organizzazione è stata creata “per promuovere la libertà e la laicità” e focalizzata inizialmente sugli affari interni francesi. Tuttavia, nel 1999 l’organizzazione ha cominciato a “combattere” l’imperialismo a livello globale, e ha cercato collegamenti con le organizzazioni internazionali.
Nel 2002 un gruppo di membri di alto livello hanno criticato le scelte di Meyssan e gli incontri con i leader libanesi “Hezbollah”. All’inizio del 2005 i membri del Consiglio di Amministrazione si dimettevano a causa della “deriva” negli obiettivi dell’organizzazione, sostenendo che con il pretesto di resistere all’imperialismo americano, la rete in realtà soggiaceva agli interessi degli imperialismi russo e cinese.
Le dimissioni del consiglio di amministrazione hanno portato alloscioglimento del gruppo. Meyssan ha trascorso i mesi successivi viaggiando avanti e indietro per il Medio Oriente (Siria e Libano), cercando di ottenere finanziamenti per rilanciare la sua rete Voltaire e sponsorizzare il suo ” asse per la pace “, una conferenza che avrebbe dovuto aver luogo nello stesso anno.
Il tentativo di Meyssan ha avuto successo e lo stesso ha trovato i fondi necessari per rilanciare la sua rete voltaire da Damasco. La neonata organizzazione è stata chiamata “Réseau Voltaire International”.
Con la sponsorizzazione della rete Voltaire il regime siriano ha raggiunto lo scopo di aggiungere nuove voci, apparentemente indipendenti, ai canali di regime già sapientemente orchestrati. Una rete che si è avvalsa di più domini, come l’akhbarmontreal.net (ora chiuso) e filkkaisrael, per condizionare l’opinione pubblica
Siti web di propaganda interni sono di solito finanziati da Rami Makhlouf (cugino presidente siriano), direttamente o indirettamente (attraverso sponsorizzazioni e pubblicità per il suo impero d’affari o tramite Mohammad Hamsho a cui è stato affidato il compito di finanziare una serie di TV, radio e media nazionali on-line. Tuttavia, il compito del finanziamento della rete Voltair e le spese personali del suo presidente è stato assegnato alla famiglia Tlass (Munaf e Firas).
Infosyrie.fr
La rivolta contro il regime in Siria è iniziata nel marzo 2011 e aveva un enorme copertura dei media, sia dai media arabi e nazionale. Le relazioni e i video filmati hanno causato molti danni all’immagine regime, sia a livello nazionale che internazionale. Nel maggio 2011 è apparso in rete un sito francese, il “infosyrie.fr”, nato per “fornire un’interpretazione alternativa della situazione in Siria” … “mettendo in evidenza i trucchi e falsificazioni generati dai media occidentali e i suoi alleati arabi ”
Il sito infosyrie è registrato per la “società Riwal” di Parigi. La società si presenta come una “Agenzia specializzata in consulenza di comunicazione, grafica e gestione degli eventi”.
Un rapido sguardo alla storia Riwal dimostra come dal 2005 la stessa sia di proprietà di Chatillon e un altro partner.
Meyssan, attivista di sinistra e Chatillon della destra più estrema, avevano una cosa in comune che potrebbe spiegare come siano diventati amici.
Nel 2006 in seguito all’aggressione israeliana al Libano, Chatillon ha organizzato un viaggio in Libano per 5 persone, lui stesso incluso, e lo stesso Meyssan. Chatillon sapeva che Myssan godeva di buoni rapporti con gli Hezbollah con i quali lui stava cercando di entrare in contatto dal 2001. Il collegamento Meyssan-Chatuillon, secondo quanto riportato da Damascus Tribune, sarebbe da ricercare nelle posizioni razziali antisemite dei due.
L’articolo del Damascus Tribune (clicca qui), ricostruisce interessanti passaggi che riguardano una certa informazione e i finanziamenti più o meno occulti che la stessa percepisce.
Ma qual è l’interesse di taluni siti in lingua italiana (alcuni dei quali registrati anche loro in Francia) che utilizzano come fonti i pennivendoli del regime siriano?
Siti spiccatamente dai connotati complottisti che chiunque volesse abbracciare teorie complottistiche non avrebbe difficoltà a definire come “disinformatori di regime”, o, forse, molto peggio… Spionaggio e propaganda? Del resto, sarebbe difficile poter ipotizzare una stupidità tale che porti a ritenere Vangelo quanto pubblicato da siti e testate finanziate da un regime totalitario…
Gian J. Morici
Ma codesta “Damascus Tribune”, che racconta ai babbei che la leggono le storie della spia Manaf Tlass – che ha disertato temendo di venire scoperta – non sarà mica finanziata dallo stesso National Endowmwnte for Democracy http://www.sourcewatch.org/index.php/National_Endowment_for_Democracy, attraverso il quale si alimenta pure “La Valle dei Templi”?
Gent.mo Pierpaolo,
nel farle notare come per noi i lettori non siano “babbei”, neppure coloro che hanno opinioni diverse dalle nostre, colgo l’occasione per sottolineare come il suo commento nulla toglie o aggiunge all’articolo.
Non ha smentito nulla di quanto è stato scritto e accuratamente illustrato da “Damascus Tribune”, limitandosi a mere illazioni in merito ad eventuali finanziatori occulti.
Se vuol realmente rendere un servizio ai lettori e alla verità, faccia come ha fatto chi ha ricostruito i passaggi riportati nell’articolo.
Diversamente, quello suo sarà soltanto l’ennesimo parlarsi addosso da parte di chi in maniera faziosa lascia commenti destinati a masse poco critiche che prendon per buoni anche gli scritti lasciati sui muri dei bagni pubblici.
Lettori che certamente non sono i nostri…
Cordialmente
Gian J. Morici
Egregio Gian J. Morici,
a che seve la NED se non a finanziare iniiziative cone “Damascus Tribune” o “La Valle dei Templi”?
Che cosa ha da raccontare “La Valle dei Templi” se non quelloche ha raccontato “Damascus Tribune”?
Che cosa ha da raccontare “Damascus Tribune” se non quello che racconta quell’asset della CIA che è Manaf Tlass?
Le scritte sui muri dei bagni pubblici sono più realistiche e più dignitose degli articoli dei giornalisti foraggiati dalla NED.
Distintamente
Interessante… Molto interessante….
Premesso che “La Valle dei Templi” ha pubblicato molte notizie in esclusiva, e non solo sulla vicenda siriana; che questa è l’unica volta in cui è stata riportata una notizia data da “Damascus Tribune”; ho trovato veramente interessante l’illazione secondo la quale la NED finanzierebbe la nostra testata.
Vista la sua profonda conoscenza della materia e dei fatti, posso chederle le coordinate bancarie di questo nostro conto?
Rigirando a lei l’illazione – come avevo già fatto in passato quando smise di lasciare commenti farneticanti – posso chiederle se per caso non abbia seguito qualche corso “accademico” del mitico “Professore” Abdel-Fatah Qudsiyeh, o, in alternativa, non stia prendendo una specializzazione in materia frequentando l’Alta Scuola di formazione del Prof. Rafiq Shahadah?
Come lei stesso offermò in un precedente commento, gli sniper non si formano nei baracconi del luna-park. Neppure coloro i quali, per naturale evoluzione della specie, sono passati dal Mosin alla tastiera per lasciare i propri commenti in forma anonima…
Cordialmente
Gian J. Morici
Peccato per loro. La grana c’è e se non ne approfittassero sarebbero proprio citrulli. Non si tratta di alcunché di “occulto”. La NED esiste alla luce del sole.
Visto che sono giornalisti, perché non si informano su come accedere ai fondi?
http://www.scpss.org/
Attenzione che gli americani sono esigenti. Se danno qualcosa anche pretendono e quanto meno si chiede (a parità di servigi offerti) maggiore è la probabilità di ricevere.
Aspettimo lo scoop.
Gentile da parte Sua indicarci i percorsi per trovare fonti di finanziamento.
Anche in Italia, forse in maniera meno trasparente, i servizi hanno condizionato l’opinione pubblica grazie a giornalisti che si sono prestati a quel genere di attività.
Purtroppo (e sottolineo ‘purtroppo’, visto che economicamente sarebbe conveniente) non facciamo parte a quella categoria di soggetti che della disinformazione hanno fatto una professione.
A tal proposito, mi permetto d’invitarla a leggere le notizie pubblicate in maniera critica contro iniziative (come il Muos di Niscemi) alle quali il governo americano tiene moltissimo.
Evidentemente c’è anche chi non si vende…
Cordialmente
G. J. Morici
Gent.mo Pierpaolo,
non comprendo come mai un “uomo di mare” con i piedi a terra (quale è), dall’indiscussa cultura tecnico-professionale (e non solo quella, visti gli aspetti di carattere umano e la conoscenza di una materia di per sè ostica ai più, che la contraddistingue), non intervenga pubblicamente abbandonando l’anonimato.
Cultura personale, titolo accademico, responsabilità di ruolo in altra materia, fanno di lei un soggetto che potrebbe a buon titolo dare il proprio contributo ad un dibattito trascurato da una moltitudine non pensante ma di sicuro interesse per quanti volessero approfondire la propria conoscenza di aspetti che riguardano la vita di tutti i cittadini a prescindere dalla nazionalità o dall’orientamento politico degli stessi.
Qualora lei lo ritenesse opportuno, le consegno sin da ora la disponibilità a pubblicare suoi eventuali scritti, se lo desidera anche in maniera anonima, in materia di geopolitica e di attività delle “diplomazie parallele” delle quali i Sumeri, 4.000 anni prima dell’avvento di Cristo, furono precursori.
E le assicuro che se fossimo terminale della NED, come lei ben comprenderà, non starei qui a pubblicare i suoi commenti e ad offrirle lo spazio per eventuali articoli o analisi di geopolitica e “strategie militari in tempo di pace”.
In calce i miei indirizzi.
Cordiali saluti
G. J. Morici
gianjosephmorici@virgilio.it
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