Il consigliere comunale del Partito della Rif. Comunista Antonio Palumbo interviene sulla vicenda legata alla decisione dell’Amministrazione comunale di far pagare ai genitori il costo della mensa presso gli asili comunali di Favara.
La decisione di caricare sulle spalle dei cittadini ulteriori balzelli ci sembra totalmente inopportuna, questo provvedimento legato al raggiungimento delle misure correttive, chieste dalla Corte dei Conti e votate in consiglio comunale, fa riflettere sulla concezione di risparmio che questa Amministrazione ha, per il Sindaco devono essere sempre e comunque i cittadini a pagare per le inefficienze della politica e della macchina amministrativa.
Ricordiamo che noi avevamo chiesto al Sindaco di specificare in modo preventivo quali sarebbero stati i tagli, per evitare di dare carta bianca all’Amministrazione nel tagliare indiscriminatamente colpendo in modo sempre più violento la già delicata situazione finanziaria delle famiglie favaresi.
Il nostro appello non venne ascoltato, votammo no, non volendo dare carta bianca all’A.C., ma il provvedimento passò lo stesso, il risultato è che oggi al posto dei tagli agli sprechi, alla ottimizzazione della macchina amministrativa, alla revisione dei contratti con i privati, al rientro degli affitti, ci ritroviamo l’A.C. che da un lato, in un comune con quasi 500 impiegati, eroga ancora migliaia di euro per straordinari e progetti per il miglioramento di servizi mai svolti, dall’altro taglia poche migliaia di euro caricando però le famiglie di ulteriori balzelli.
Il costo aggiuntivo che viene chiesto alle famiglie è di circa 15-20 euro al mese, questo perché c’è da parte delle cooperative che gestiscono il servizio la volontà di contribuire a coprire parte dei costi.
Fatto un semplice calcolo la cifra che l’amministrazione dovrebbe risparmiare in 10 mesi di effettivo servizio, su un totale di 100 bambini, è di circa 20.000 euro poca cosa se si considera il bilancio cittadino.
Ma se consideriamo il bilancio delle nostre famiglie vessate da ogni parte: IMU, IRPEF, TARSU, ACQUA, bollette varie, ecc…, diventano una cifra che a volte non può essere affrontata.
Chiediamo quindi al Sindaco Manganella di rivedere la propria decisione, o quanto meno di ricercare una soluzione che attraverso la tutela delle famiglie più disagiate possa portare gli stessi risultati.