La Corea del Nord ha spostato sulla costa orientale un missile con una gittata “considerevole”, ma che, a parere degli esperti, non sarebbe in grado di raggiungere gli Stati Uniti.
Si acuiscono le tensioni nella regione dopo le ultime settimane di minacce da parte della Corea del Nord di dichiarare guerra agli Stati Uniti colpendo le installazioni militari statunitensi nelle isole del Pacifico delle Hawaii e Guam, ma anche lo stesso continente americano. Il culmine della tensione lo si è raggiunto ieri con la comunicazione agli Stati Uniti che l’esercito nordcoreano avrebbe potuto far ricorso ad armi nucleari.
Secondo gli esperti militari che hanno seguito lo spostamento dei missili nel Nord Corea, quello che è stato spostato verso la costa orientale dovrebbe essere un missile Musudan.
Un missile balistico che non raggiungerebbe né la base di Guam, né altre aree del continente americano. Guam dista 2.200 miglia dalla Corea del Nord. E secondo gli analisti militari quel tipo di missili raggiungerebbe una distanza di non più di 1.900 miglia.
Ben diverso sarebbe stato se si fosse trattato del missile balistico intercontinentale KN-08, presentato nel corso di una parata militare a Pyongyang lo scorso aprile, la cui gittata non è nota e avrebbe dunque rischiato di suscitare un’immediata contro risposta da parte americana, nonostante molti esperti ritengano che neppure il KN-08, armato di testata nucleare, sia così potente da raggiungere la terraferma degli Stati Uniti.
Ciò nonostante, la tensione rimane alta. Il timore è quello di un attacco sferrato alle forze armate Usa nel Pacifico, che ha indotto gli americani ad accelerare il dispiegamento del sistema di difesa anti-missile a Guam.
Secondo il ministro della Difesa sudcoreano, difficilmente si potrebbe arrivare ad una guerra su vasta scala, anche se non è da escludere che possano avvenire attacchi limitati su zone ben localizzate.
Dello stesso avviso un appartenente ai vertici militari statunitensi – che ha preferito mantenere l’anonimato -, il quale ha così commentato la notizia dello spostamento del missile: “Se il confronto fosse con un uomo normale, ci sarebbe solo da ridere, considerato il fatto che la Corea del Nord non è neppure in grado di garantire l’energia elettrica nel paese, se non per poche ore al giorno. Credo che stiano solo pontificando e mostrino muscoli che non hanno, anche se non va sottovalutata la pericolosità di un uomo che pur di portare avanti il progetto nucleare, riavviando i reattori per la creazione di ordigni nucleari, si spinge a minacciare attacchi alla Corea del Sud o agli Stati Uniti. Se in questa condizioni il presidente nordcoreano arriva a queste minacce, non oso pensare di cosa sarebbe capace se avesse un arsenale nucleare. Se il mondo, e soprattutto gli Stati Uniti, continueranno a sanzionare la Corea del Nord, Kim poi sarà sicuramente costretto a dimettersi. In ogni caso, gli Stati Uniti e gli alleati non si faranno trovare impreparati dinanzi un’aggressione militare…”.
Se anche fosse vero quanto su affermato, non bisogna dimenticare che il rischio di un errore di calcolo da entrambe le parti potrebbe portare ad una guerra che in ogni caso, a prescindere da chi la vincesse e dal numero delle vittime, metterebbe economicamente in ginocchio più di una nazione.
Gian J. Morici