Mentre i siciliani sembrano essersi svegliati da quel sonno comatoso che ha impedito a politici e associazioni di accorgersi per anni della realizzazione del MUOS di Niscemi (l’acronimo sta per Mobile User Objective System), il Governo americano va avanti nel programma infischiandosene delle proteste – in verità molto blande – che hanno interessato più città dell’isola.
Del nuovo sistema satellitare, che prevede la realizzazione di una parabola (alta 149 metri, diametro 18 e frequenze fino a 380 Mhz ) ad un paio di chilometri dal centro abitato di Niscemi e ridosso dei comuni di Caltagirone, Gela, Acate, etc. iniziammo a scriverne circa 4 anni addietro nel quasi silenzio assoluto della stampa, fatte salve poche eccezioni – come il settimanale Centonove – che si occuparono della vicenda.
L’impianto satellitare di Niscemi, è analogo alle altre 3 mega parabole già realizzate nelle isole Haway, in Virginia ed in Australia, in zone disabitate.
Anche Wikileaks, nel 2010, rese noto l’interesse americano alla realizzazione dell’impianto e il pressing degli americani sul governo italiano affinchè l’iter autorizzativo si concludesse in tempi brevi.
È di pochi giorni fa la presa di posizione del Governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, il quale ha chiesto alla Marina degli Stati Uniti di fornire la documentazione mancante necessaria a rendere validi i nullaosta concessi precedentemente dalla Regione Siciliana. Senza gli studi richiesti – ha affermato Crocetta -, quei nullaosta sono sottoposti a vizio di nullità.
Proteste e richieste che sembrano non impensierire per nulla gli americani, che non più tardi di un mese fa hanno commissionato i kit necessari ai collegamenti tra unità militari e sistema satellitare (Manpack, Fit Small Form – HMS).
Una fornitura del valore di milioni di dollari, la cui consegna è prevista per l’autunno del 2013. Un segnale forte e chiaro – più dei due canali PRC-155 Radio Manpack necessari alle forze armate americane – di come il Dipartimento della Difesa statunitense si senta sufficientemente sicuro del fatto che niente e nessuno potrà fermare la realizzazione dell’ultimo anello del nuovo sistema satellitare.
Gian J. Morici
Caro Sig. Morici, quel sonno comatoso, come lei lo ha definito, che ha impedito a politici e associazioni di accorgersi per anni della realizzazione del MUOS di Niscemi, è identico allo stesso stato di veglia di chi cavalca l’onda per ragioni politiche o inutili smanie di protagonismo. In passato mi sono illusa che i siciliani potessero svegliarsi. Troppo facie tirarsi i capelli quando tutto ormai sembra destinato a non potere mutare. Politici, sindacalisti e ambientalisti, dove erano quando a Niscemi organizzavamo le manifestazioni di protesta? Perchè non si cercava di sensibilizzare l’opinione pubblica? perchè non si faceva informazione? Adesso ho paura che sia solo aria fritta.
Scusi Licia, perché non si dovrebbe continuare a cercare di sensibilizzare gli animi nella speranza che non sia mai troppo tardi? O chi vorrebbe continuare a battersi dovrebbe rassegnarsi perché tanto non si mouve nessuno? Con questa filosofia certo che si và alla paralisi. A volte anzi spesso, la gente sbaglia tempistica ma questo non significa che bisogna abbandonare. Io ammetto che non ero neanche al corrente del MUOS di Niscemi. Ora ci farò attenzione…