Montreal (Canada) – L’uomo, noto alla polizia per i suoi rapporti con la mafia italiana, aveva 50 anni e risultava incensurato. A suo carico un unico precedente di natura finanziaria risolto in maniera extragiudiziale.
Il suo corpo è stato rinvenuto dagli agenti di polizia durante un normale controllo del territorio, a bordo di un SUV parcheggiato in città. Da giovedì scorso non si avevano più notizie di Cordileone, originario di Campobasso, che a Montreal possedeva negozi e ristoranti.
Seppure apparentemente non fosse un personaggio di spicco della malavita organizzata canadese, il suo nome era noto agli inquirenti che sulla famiglia Cordileone da tempo avevano posto particolare attenzione. Uno zio di Emilio Cordileone era infatti il proprietario del bar QV, considerato dagli investigatori come luogo controllato dal boss Giuseppe De Vito, dove lo scorso agosto un gruppo di fuoco uccise Moez Ben Ali bin Zaid e ferì Marco Lafratta, direttore del caffè. Il movente secondo gli inquirenti, era da ricercare nel controllo del traffico di droga.
Una pista che non viene abbandonata neppure in questo caso di omicidio, tanto più che altri familiari della vittima già in passato erano stati coinvolti in traffici illegali e avevano rapporti con organizzazioni mafiose.
Quello che è evidente, il fatto che da quando Vito Rizzuto, boss della Sesta Famiglia, è tornato a Montreal, la frequenza degli omicidi ha subito un’accelerazione.
Gjm