19 Novembre 2024
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1 thought on “Europa – Il ritorno delle svastiche

  1. La ragione per cui vige l’obbligo morale di aiutare i paesi periferici dell’Europa unita (Italia compresa) e di rivedere le politiche di austerità di stampo tedesco, risiede proprio nella paura che le spinte centrifughe di autodistruzione delle posizioni politiche estremiste (di destra e di sinistra) acquisiscano sempre più velocità.
    Occorre invertire la condizionalità degli aiuti internazionali, tutt’ora ferma al commissariamento di fatto delle sovranità nazionali: occorre cambiare, prima gli aiuti e poi le riforme.
    In Grecia, l’assunto che indica come preliminare il risanamento forzoso delle finanze pubbliche, ha comportato esclusivamente una drastica caduta del prodotto nazionale e non ha allontanato definitivamente lo spettro dell’uscita dall’euro.
    Tutti noi abbiamo odiato la moneta unica almeno una volta; valuta, che non ha garantito i risultati promessi di maggiore integrazione e sicurezza economica.
    L’euro è un processo non solo unico nella storia finanziaria mondiale (per il numero di cittadini coinvolti), ma anche con forti implicazioni sociali e politiche che vanno oltre l’economia.
    Chi meglio della Germania conosce la storia di paesi oberati da enormi debiti pubblici da ripianare, invasi da una classe politica autoreferenziale, colpiti dalla disgrazia dell’inflazione senza controllo (almeno questo è stato risparmiato alla Grecia), affondati da una disoccupazione dilagante, erosi nella propria struttura industriale?
    I paesi dell’area mediterranea sono colpevoli del proprio destino; ad esempio, nessuno potrà mai negare il fatto che la Grecia ha falsificato i propri bilanci statali per entrare nell’euro (per inciso con l’aiuto della Goldman Sachs).
    Le future generazioni greche (e anche spagnole, portoghesi, italiane) non hanno nessuna colpa ma saranno costrette a pagare i nostri danni.
    Passando all’Italia, siamo sicuri che la situazione attuale dipenda solo dalla classe politica? E i cittadini ? Siamo il paese con la più alta evasione fiscale al mondo. Le imprese? Un giorno Cuccia (padre-pardone di Mediobanca) affermò che le azioni si pesano e non si contano. La Chiesa ? Si mette di traverso ad ogni proposta di modifica fiscale o regolamentare che colpisca i suoi immensi patrimoni immobiliari e mobiliari.
    Spero solo che la Storia (odiavo questa materia ai tempi della scuola) mantenga inalterato il valore del suo insegnamento.
    Alfonso Albano

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