Aragona (Agrigento) – Si è svolto ad Aragona l’incontro elettorale tra l’On. Pippo Scalia e la base aragonese di “Fareitalia”. L’incontro, al quale hanno partecipato anche amici e concittadini del deputato aragonese si è tenuto presso un noto ristorante del paese.
Tra i relatori Dino Buscemi, presidente del Consiglio provinciale di Agrigento, Felice Raneri, sindaco di Comitini, Biagio Bellanca, presidente del Consiglio comunale di Aragona, Nino Contino, ex sindaco di Comitini, Castellana Salvatore, il capogruppo consiliare di Fareitalia e l’assessore comunale Lia Gaziano.
L’On. Scalia dopo aver ripercorso la sua storia e il suo impegno politico ed aver spiegato i motivi della propria candidatura alle regionali del 28 ottobre, in sostegno di Nello Musumeci Presidente, incoraggiando la base si è detto fiducioso di una vittoria che porterà alla Presidenza della regione una persona onesta, competente, efficace e perbene. Nello Nusumeci che in caso di vittoria sarà coadiuvato in questa sua esperienza governativa da una squadra di persone, tra le quali lo stesso Scalia, che garantiranno il massimo impegno per l’inizio di una nuova stagione politica.
Nel corso della manifestazione sono state elencate le opere pubbliche che grazie all’impegno di Pippo Scalia sono state realizzate nel territorio di Aragona. Invero l’Onorevole ha anche lamentato per il precedente quinquennio di non essersi potuto spendere come avrebbe voluto e potuto per il proprio paese, per colpa della precedente amministrazione che raramente si sarebbe rivolta a lui. Già lo scorso anno, l’allora sindaco di Aragona Alfonso Tedesco, aveva risposto a Scalia facendo presente dalle pagine di questo giornale, che “l’era del sindaco che chiede e dell’Onorevole che concede è un’era Vecchia e Tramontata”. Inoltre Tedesco aggiunse che “Uscendo dal cliché del sindaco che chiede all’Onorevole, potremmo dire che ad un Onorevole che sta a cuore il proprio territorio può anch’egli indicare e sottolineare al sindaco particolari opportunità. Quindi, anch’io posso dire di non avere ricevuto nessuna telefonata da parte dell’On. Scalia, per eventuali dritte ed indicazioni.”
Per giustificare la disastrosa situazione economica in cui versa la Sicilia e l’Italia intera, Pippo Scalia, come se egli da oltre un venticinquennio fosse stato fuori dalla politica e dal mondo, ha spiegato ai presenti la sua visione: “la verità è che i nostri padri e i nostri nonni non sono stati dei buoni genitori e dei buoni nonni, perché hanno sperperato buona parte della ricchezza. Hanno consentito a noi, apparentemente, di vivere in una situazione economica agiata, ma in realtà abbiamo scoperto che era frutto di cambiali che dobbiamo ancora pagare”.
Scalia dal suo discorso avrebbe potuto lasciare fuori i nostri padri e i nostri nonni che tanto hanno lavorato per far crescere questo paese. L’onorevole avrebbe fatto meglio a tirare in ballo quella classe politica che i nostri nonni e i nostri padri hanno avuto il torto di votare per farsi rappresentare. Quella stessa classe politica che, incapace di rinnovarsi e fare tesoro degli errori del passato, ha continuato a governare ed amministrare male questo Paese sino ai giorni nostri avendolo portato sull’orlo di un baratro, che difficilmente potrà essere evitato.
Infine, nessun cenno è stato fatto sul commissariamento del comune di Aragona per la consegna della rete idrica comunale alla “Girgenti Acque”. Una problematica molto sentita dalla cittadinanza che vorrebbe sapere il punto di vista di coloro i quali, candidandosi al parlamento regionale, potrebbero essere chiamati a legiferare su una questione di grande interesse collettivo.
Totò Castellana
Esistono nonni e padri naturali, così come esistono nonni e padri politici.
Lasciando perdere ogni commento sui nonni (e bisnonni) politici della Destra italiana (la Storia ha consegnato un giudizio definitivo sulla questione) e volendo escludere dal discorso quelli naturali (per rispetto verso i singoli), non resta altro che parlare dei padri politici.
L’ultimo “padre politico” che ha governato il nostro paese era un signore che ha negato fino all’ultimo le nostre difficoltà. Alla sua “dipartita politica”, i figli abbandonati e che non hanno ricevuto alcun “lascito politico” hanno cominciato ad odiarlo, a rinnegarlo.
Ricordo le espressioni di giubilo e la felicità di questi “figli politici” quando il padre “politico” gli regalava questa o quella poltrona. Sempre pronti a difenderlo ad ogni costo.
Poi all’improvviso, parenti che non avevano mai visto, emigrati in Germania quando erano ancora piccoli, dissero che in realtà il loro “padre politico” era un orco.
Furono così affidati agli zii, alcuni professori milanesi. Ma questi zii non mostrarono mai un minimo gesto d’affetto nei loro confronti. Anzi, li disprezzavano come si può disprezzare un parente acquisito. Non passava giorno senza ricordare loro tutte le marachelle che avevano combinato.
Che tragedia familiare. Ora la diagnosi è chiara: trauma da abbandono.
Caro peppe Rizzo di certo il 28 gli aragonesi dimostreranno ancora una volta di non aver capito niente . Votanto lui di certo fanno la cortesia sempre agli stessi ( Nino , Dino , Totò , ) e 3/4 di aragonesi rimarranno sempre illusi, svegliati ARAGONA