Su Grandangolo – il giornale di Agrigento – diretto da Franco Castaldo, edizione 41 in edicola domani, viene ricostruita l’intera vicenda, rimasta fuori dal processo, riguardante l’ex consigliere comunale di Agrigento, Giuseppe Arnone, recentemente condannato a tre mesi di reclusione per lesioni personali dolose e violenza privata ai danni di una sua cliente. Ricostruzione aiutatadalla requisitoria del Pubblico ministero, Maggioni che ha smascheratol’ex iscritto al Pd, che usa togliere i panni dell’ambientalista e in dossare quelli del faccendiere per la compravendita di fabbricati abusivi ed acquisiti al patrimonio comunale, in piena Valle dei Templi, patrimonio dell’Unesco.
Arnone, rivela il Pm in requisitoria, temeva che la villetta della signora Di Marco, per tre quarti abusiva, prima di metterla in commercio andasse demolita, almeno tutta la parte irregolare. Non è nuovo a questo ambientalismo ondivago ad intermittenza. Ricordiamo la vicenda Edilfin, il palazzone del Viale della Vittoria, i bungalow di Capo Rossello a Realmonte con pali in cemento conficcati in zona di interesse archeologico, l’aviopista di Punta bianca in zona pluri-vincolata, Terravecchia di Girgenti, il depuratore di Villaggio Peruzzo eccetera eccetera. Posizioni favorevoli o contrarie assunte al di fuori del senso logico di un sano ambientalismo. A tutto questo va aggiunto l’incredibile vicenda secondo la quale, come testimonia l’acquirente della villa Di Marco, Gerlando Falzone, proprio l’avvocato di controparte, ossia Giuseppe Arnone, gliconsegnò 95 mila euro per onorare gli assegni emessi (e non capienti) a pagamento del manufatto della sua cliente. Ma c’è molto altro nelle dichiarazioni di Falzone. E Grandangolo approfondisce la questione.
Un’intera pagina viene dedicata all’imminente tornata elettorale così come si torna ad approfondire i temi legati alla Fondazione Pirandello, i costi, i riscontri alla luce della denuncia politica dell’ex vicepresidente dimissionario della fondazione stessa. La chiusura definitiva del processo dep uratore con l’assoluzione degli ingegneri Enzo Rizzo e Titta Platamone e l’intervista al “re dei cimiteri”, Salvatore D’Anna, efficace testimonial televisivo e promoter deisuoi loculi, completano il giornale.