Come siciliani, figli di una terra splendida e martoriata, ci siamo visti privare fino ad oggi della possibilità di sognare un futuro diverso per noi e per le generazioni a venire. Sognare non per semplice esercizio d’immaginazione, ma per esprimere capacità di programmare, di trasformare in fatti le aspirazioni e i desideri dei nostri cittadini in una Sicilia finalmente libera dal giogo mafioso e affaristico e forte delle proprie peculiarità.
Voglio che questa terra torni normale, e di certo, non è un sogno che ciò potrà avvenire davvero.
Per troppo tempo la nostra classe politica non ha saputo creare le basi per lo sviluppo. La macchina regionale ha rappresentato solo uno strumento mangiasoldi, incapace di dare risposte ai comparti produttivi, di fornire servizi ai cittadini, di dotarsi dei necessari strumenti affinché la Sicilia possa competere con altre regioni. Mentre i dati Istat individuano Palermo come uno dei capoluoghi con il maggior numero di senza tetto, la Regione spreca milioni di euro in consulenze e in stipendi a cinque zeri per i dirigenti. Ciò è immorale e deve finire al più presto, in difesa delle classi più deboli, che gradualmente, anche a causa di tagli da parte del Governo centrale che mortificano la nostra autonomia regionale, stanno vedendo ogni giorno diminuire i servizi e affievolirsi i diritti.
Si, so cosa pensate: i politici dicono tutti le stesse cose. Sono tutti uguali. Non è così. E’ quello che vi vogliono far credere i “gattopardi” che oggi si nascondono dietro l’antipolitica per raccattare voti o addirittura per spingervi a non votare, ma che ieri hanno partecipato alla spartizione del bottino. Ciò che mi distingue e mi ha sempre distinto è la mia capacità di portare a termine le battaglie che ho voluto affrontare. Con la determinazione che solo una donna può avere e con un unico obiettivo: la difesa dei cittadini.
Mariagrazia Brandara