Il candidato alle prossime regionali nella lista del Pdl di Agrigento Giuseppe Gramaglia interviene dopo l’apertura della campagna elettorale di Nello Musumeci, al Politeama di Palermo.
“Oggi più che mai i Siciliani lontani da punti di riferimento politici, hanno trovato un candidato Presidente vincente e serio: Nello Musumeci.
Ieri, continua Gramaglia,ho visto non solo un candidato Governatore, ma un uomo responsabile e deciso, nel riprendere in mano una situazione difficile, ma che ha bisogno una sterzata netta e improcrastinabile.
I valori di famiglia, mutuo sociale, di terza età, sono soprattutto i miei valori di cattolico operoso, non possiamo permettere arretramenti o disinteresse per le categorie di giovani, disoccupati e anziani, condivido una politica sociale che veda l’individuo centrale nella politica regionale.
Le migliorie indispensabili di aree ancora poco servite mi riferisco alle isole minori e le aree montane poco collegate saranno i punti fondati nei primi sei mesi di Governo.
Si devono sfruttare al meglio i bandi dell’Fse, sulle politiche attive e di inserimento lavorativo.
La Formazione Professionale deve essere riformata sul serio, i corsi devono essere coevi con i nostri tempi, puntare sulle energie alternative, e su un turismo di nicchia e settorializzato.
Eliminare tutte le incrostazioni della burocrazia, affermare principi di merito nelle scelte dei vertici dei dipartimenti regionali, creando tempi certi e progetti utili per il territorio.
Sui forestali e sui contrattisti degli enti locali attuare azioni virtuose di contenimento senza fare macelleria sociale e prevedendo una road map prioritaria sui tempi di stabilizzazione, chiudendo i cordoni della spesa facile e delle cooptazioni del momento.
Sulla sanità non si può decidere solo con la calcolatrice in mano, ma si deve razionalizzare senza ridurre gli standard dei servizi e la chiusura degli ospedali solo sulla base di numeri.
Come dice Musumeci conclude Gramaglia la Sicilia ha bisogno di una rivoluzione normale, fatta da scelte chiare e praticabili.
Egregio Candidato Gramaglia, prendo anch’io a prestito la citazione “la Sicilia ha bisogno di una rivoluzione normale, fatta da scelte chiare e praticabili” per permettermi di commentare quanto da Ella evidenziato.
In via preliminare, mi colpisce il fatto che venga definito come “normale” un progetto politico di così ampio respiro.
Mi riferisco ad esempio alla volontà di riformare il settore della formazione professionale puntando su settori innovativi quali ad esempio le energie alternative e sul turismo di nicchia.
La sua forza politica pensa di coinvolgere anche il mondo dell’università e dell’impresa sia nelle scelte dei corsi a catalogo che nella selezione dei formatori?
Ed ancora, parlando di energie alternative, quali tra queste sarà oggetto di attenzione: eolico, solare, biomasse, geotermia, etc.?
Ed ancora, per creare lavoratori professionalizzati nel segmento del turismo di “nicchia” (ovvero, con elevata capacità di spesa procapite) verranno coinvolti organismi internazionali? Verrà dato il giusto peso allo studio delle lingue dei paesi BRIC? Formeremo persone capaci di vendere la “Sicilia” nel mondo?
La sua forza politica punterà dritto alla completa informatizzazione e digitalizzazione di tutti gli atti amministrativi? Pubblicherà report periodici su andamento e previsione della spesa dei singoli enti siciliani per categoria e settore?
Eventuali eccedenze di forestali e/o precari da stabilizzare, potranno essere re-impiegati in settori amministrativi (ovviamente anche dietro ri-formazione) con organici carenti?
In materia di sanità, i costi standard varranno come indice comparativo per valutare le gestioni delle singole strutture? L’eventuale chiusura di ospedali e presidi avverrà tenendo conto sia della popolazione che della difficoltà a raggiungere strutture di vicinanza?
La sua forza politica ha già individuato le risorse finanziarie per intervenire nella viabilità e collegamenti con i territori siciliani che attualmente soffrono in tal senso?
Mi rendo conto che nell’attuale fase di campagna elettorale è quasi impossibile essere precisi o prevedere tempi certi, i programmi politici devono essere dettati e distribuiti per grandi linee generali.
Ma proprio perché Ella parla di rivoluzione, lo sforzo dei “rivoluzionari” deve essere maggiori rispetto ai “conservatori”.
Concludo, sperando che la “rivoluzione” promessa dalla Sua compagine politica costituisca l’eccezione alla regola che vede nella storia sempre e solamente protagoniste ben altre rivoluzioni.
Buon lavoro e buona fortuna.