Nel ricordo del magistrato Paolo Borsellino si è svolto questa mattina in uno noto albergo di Agrigento il convegno dal titolo “La risposta europea alla criminalità organizzata: la cooperazione giudiziaria e di polizia e la prospettiva di una Procura europea” promosso dall’europarlamentare Salvatore Iacolino al quale hanno partecipato, tra gli altri, magistrati, esperti, giuristi e l’ex Ministro di Giustizia, Angelino Alfano. I lavori sono stati moderati dal giornalista della Corriere della Sera, Felice Cavallaro.
“Traffico di droga e armi, riciclaggio di denaro, corruzione, contrabbando, sfruttamento della prostituzione e attività imprenditoriali illecite sono solo alcuni degli aspetti più devastanti con cui il crimine organizzato transnazionale mina la stabilità degli Stati membri, minaccia la libertà e la sicurezza dei cittadini europei e ostacola la crescita economica e sociale dell’UE. Un fatturato quello della criminalità organizzata e delle mafie nei 27 Paesi dell’Unione europea stimato in oltre 350 miliardi di euro che occorre contrastare con una risposta coordinata a livello europeo. Accanto alla necessità di un rafforzamento della cooperazione fra servizi di intelligence – Europol, Eurojust, Frontex, tra Stati Membri e Paesi terzi, occorre rilanciare il ruolo cruciale che la Procura Europea, prevista nel Trattato di Lisbona, potrebbe svolgere in coordinamento con Eurojust e OLAF (Ufficio Europeo per la lotta antifrode) nel perseguire i reati transnazionali e tutelare gli interessi finanziari dell’UE, a partire dalla garanzia del corretto utilizzo dei fondi comunitari. Il progetto di una Procura Europea autonoma e indipendente con poteri di indagine, di impulso e di accusa rappresenterebbe il punto d’arrivo di un’integrazione nella lotta al crimine organizzato transnazionale, sempre più necessaria, ha affermato l’On. Salvatore Iacolino”.
Per il Procuratore Aggiunto presso la Procuradella Repubblica di Agrigento, Ignazio Fonzo, “il rafforzamento degli strumenti legislativi europei contro le mafie deve passare dal riconoscimento da parte degli Stati membri del reato associativo di stampa mafioso. Intervenire su questo versante consentirebbe – insieme alla creazione di una Procura Europea – di attaccare in maniera più incisiva le organizzazioni criminali mafiose sul piano delle loro ricchezze e dei beni accumulati illecitamente”.
Il Vice Presidente di Confindustria Sicilia, Giuseppe Catanzaro ha sottolineato “la necessità per il sistema produttivo di avere regole condivise in Europa. La creazione della Procura Europea offrirebbe un segnale forte e un contributo incisivo alla lotta contro la criminalità transnazionale a protezione dell’economia legale e a tutela della competitività delle Piccole e Medie Imprese e dei cinquentomilioni di consumatori europei.
Per il Magistrato e rappresentante per l’Italia in Eurojust, Francesco Lo Voi “la figura del Procuratore Europeo non è un’utopia così come non lo è una base comune di norme sostanziali. La previsione di un testo unico antimafia consentirebbe di abbattere definitivamente i confini degli Stati membri e di contrastare in maniera netta e decisa il crimine organizzato. Pur essendo quella italiana una legislazione all’avanguardia ed apprezzata occorre rilevare che nel nostro Paese di fatto non esiste un “registro delle notizie di reato”. Ciò consentirebbe una maggiore cooperazione internazionale e di ridurre i tempi di indagine”.
Conclusione dei lavori affidata all’ex ministro di Giustizia, Angelino Alfano.
“La questione giustizia – ha affermato l’ex Guardasigilli – è un pezzo della questione dell’integrazione europea. Non è possibile una risposta locale ad una sfida globale. E’necessario, pertanto, superare le differenze tra le legislazioni dei singoli Stati membri per approdare finalmente ad una strategia comune per rendere più efficace e concreto il contrasto alle mafie in Europa e nei singoli Stati membri”.