M.G. era solo. Non serviva pubblico per mettere fine alle sue angosce, al timore di essere travolto dalla grave situazione economica che attraversava.
37 anni, una giovane moglie, un ristorante nel centro storico di Caltanissetta, dove il comune ha previsto di chiudere alcune strade per effettuare dei lavori. Alla crisi, si è aggiunto il crollo degli affari per “lavori in corso”.
Suo cugino lo ha rinvenuto nel cortile adiacente al ristorante. “Morto impiccato per crisi”. Uno dei tanti. Uno di quelli che ha scelto di morire da solo. Uno dei tanti. Uno dei tanti che si è impiccato. Uno dei tanti che si è sparato. Uno dei tanti che si è buttato nel vuoto da un ponte, da una finestra. Il centottantesimo? Il duecentocinquantesimo? Il quattrocentesimo? Che importanza ha, sono solo numeri…
Di M.G. abbiamo messo solo le iniziali. I numeri non hanno nome. C’è chi invece i numeri li possiede. E di questi, i nomi vanno fatti. È un dovere. Merito al merito. Ed è giusto che si sappia chi in questo nostro paese i meriti li ha.
Marcello Dell’Utri, Diana De Feo, Sergio De Gregorio, Piero Longo, Mario Ferrara, Salvo Fleres, Marcello Pera, Guido Possa, Valerio Carrara, Piergiorgio Stiffoni, Elio Palmizio, Antonio Del Pennino, Alberto Tedesco e Riccardo Villari. Tra loro, soltanto qualcuno non ha avuto “incontri ravvicinati” con la giustizia.
Pluripregiudicati e indagati, che (ad esclusione di Piergiorgio Stiffoni, il quale si è astenuto) hanno votato in Senato contro l’arresto di Lusi, l’ex tesoriere della Margherita.
Per morire, non serve compagnia. Per godere dell’immunità parlamentare ed evitare il carcere, sì…
M.G. è morto da solo. Lui era un numero. Questi invece, i numeri li hanno… Forse a volte non bastano, ma comunque li hanno…
gjm
I numeri sono chiari e trasparenti,chi fermerà questi numeri non certo la politica dei delinquenti,siamo bravi a cantare L”inno Italiano e non essere bravi a dire BASTA A QUESTE STRAGI….