Mario Sanna e Maurizio Torrealta di RaiNews24 hanno realizzato e mandato in onda mercoledì 18 aprile, una preoccupante inchiesta sui terremoti in Italia. Ascoltando Carlo Doglioni, docente di Scienza della Terra dell’Università di Roma, Antonella Peresan, ricercatrice dell’Università di Triete, Alessandro Martelli, direttore dell’Enea di Bologna, Giuliano Francesco Panza, professore di sismologia dell’università di Trieste, Vladimir Kossobokov, scienziato dell’Accademia delle Scienze Russa e altri esperti, hanno presentato ai microfoni dei giornalisti Rai nuovi esperimenti e studi realizzati indipendentemente che portano tutti alla stessa conclusione: al sud Italia, e soprattutto in Calabria e Sicilia, c’è il rischio che si verifichi un terremoto di magnitudo 7.5 Richter, più potente rispetto a quello che ha distrutto L’Aquila poco più di tre anni fa.
Una notizia che ha generato non poco allarme vista la maniera in cui è stata riportata da alcuni siti web e dato che la previsione arriva da fonti autorevoli, che a marzo avevano lanciato l’allarme di una possibile scossa di magnitudo superiore a 5.4 Richter sul territorio del nord Italia.
Secondo gli esperti, l’allarme per il sud è molto più grave perchè c’è da più tempo ed è il risultato di studi incrociati che dicono tutti la stessa cosa, individuando nell’area del sud, che va dalla Campania in giù, il maggior rischio.
Secondo alcuni centri di calcolo di altre nazioni, il rischio maggiore riguarderebbe l’estremo sud, tra Calabria e Sicilia.
Ad approfondire e fare chiarezza sull’argomento, riportandolo ai limiti della ragione, il sito Meteo Web, con l’ intervista ad Alessandro Martelli dell’Enea .
“Migliaia di volte più potente di L’Aquila” non è un’affermazione assurda. 1 grado di Magnitudo della scala Richter in più significa un terremoto con un energia 10 volte maggiore. 2 gradi fa 100 volte. 3 gradi sono 1.000 volte. La scala è logaritmica. Meditate gente meditate.
Bene, e allora che facciamo?
Siamo in grado di fare prevenzione?
O i sopravvissuti, guarderanno l’ennesima puntata di “L’Arena” di Giletti che parla del “se si poteva o del si doveva…”???
Il vero problema è che non siamo mai contenti noi italiani! Quando non si dicono le cose tutti a protestare dopo che i fatti succedono, come per L’Aquila e come per l’Emilia; le si dicono e ci lamentiamo lo stesso, quindi a voi la scelta.. io preferisco che si vengano dette, almeno la cosa non ci coglie impreparati, poi se non succede niente dobbiamo ringraziare che non è successo e non prendercela con nessuno! Non sta scritto da nessuna parte che gli scienziati hanno la responsabilità di queste cose! Ognuno è responsabile di se stesso e se ci possiamo aiutare tra di noi lo facciamo con qualsiasi mezzo possibile.
Bah, io penso che invece di infondere questo grande panico incentrato su dubbi, su una previsione che magari non potrebbe avverarsi possiate prima fare ricerche ancora più accurate e approfondite per dirci subito – Si c’è un terremoto 7.5 scala Richter- oppure – no, non c’è- penso che sia meglio di infondere allarmismo e paura.
Comunque spero che noi siculi e anche i calabresi ricevano notizie accurate e SICURE al più presto!
Greta, Catania.
Comunque va detta una cosa che sapendo in anticipo determinato avvenimenti possa contribuire a ridurre i danni non tanto alle cose ma quanto alle persone. Sapendo che possa succedere un terremoto di questo tipo tutti potremmo prestare attenzione agli avvisi che la terra potrebbe dare. Ricordate che in molti casi l’avere prestato attenzione agli avvertimenti a fatto si molti si potessero salvare e una cosa del genere successe all’Aquila