A Piazza Armerina scontro sullo slittamento dell’inaugurazione dell’area archeologica
DI ALIDA AMICO
PIAZZA ARMERINA. A scatenare il pandemonio, sono state le ultime dichiarazioni di Vittorio Sgarbi, Alto commissario della Villa romana. “Ci possiamo mettere il cuore in pace, il 24 maggio – ha preannunciato il critico d’arte la Villa non si può ancora inaugurare, manderò una lettera a Napolitano…”. L’affermazione ha innervosito l’assessore regionale ai Beni culturali Sebastiano Missineo, col quale Sgarbi aveva concordato la cerimonia di riapertura del sito archeologico (già prevista per lo scorso dicembre ma poi annullata) per il prossimo 24 maggio. “Per quanto mi riguarda – gli ha replicato Missineo – rispetteremo l’appuntamento. Sgarbi spieghi piuttosto perché non si può fare e perché ci sono costi non previsti…”. Una “guerra” a colpi di interviste su giornali e Web, quella tra l’assessore Missineo e l’Alto commissario della Villa del Casale. La cui nomina, risale al 2005, in base ad una legge varata dall’Ars, che gli conferiva il coordinamento degli interventi del Por 200/2006 (sottraendoli al dirigente dell’assessorato).
Vittorio Sgarbi
MISSINEO CONTRO SGARBI.
L’assessore regionale ai Beni culturali, ad un mese dalla ipotizzata inaugurazione, rinfaccia a Sgarbi di non avere rispettato budget e tempi per il restauro ed il rifacimento della copertura dei mosaici.
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