(Foto d’archivio)
Riceviamo e pubblichiamo:
Caro direttore vorrei segnalare un evento – tutt’ora in corso – nel comune di Aragona, attinente allo sciopero degli operatori ecologici.
Com’e’ noto, nel periodo precedente le festivita’ pasquali, gli operatori hanno indetto uno sciopero per rivendicare i loro (sacrosanti) diritti.
Ovviamente per far capire ai loro datori di lavoro (imprese private, Ato Gesa Ag 2, comuni e politici) le ragioni della protesta hanno messo in croce i cittadini/utenti ovvero noi popolo, non raccogliendo la spazzatura , lasciandola giacere nei cassonetti per tanto tempo (piu’ stanno li’ piu’ la protesta ha maggiore risonanza!!!). Un altro momento analogo di forte disagio e’ stato quello vissuto con lo sciopero dei forconi, dove i fatti hanno dimostrato che i danni arrecati sono stati maggiori dei benefici ottenuti dagli scioperanti.
Chissa’ perche’ seppur consapevoli dei soggetti responsabili nei confronti dei quali occorre indirizzare tutte le proteste, si preferisce mettere in ginocchio il popolo, il cittadino, l’utente, chi paga tutto.
Perche’ la spazzatura riversata nelle strade non viene raccolta e portata nei luoghi di residenza dei responsabili (titolari di impresa, direttore dell’Ato, sindaci e politici) cosicche’ questi possono apprezzare interamente ed in esclusiva le rivendicazioni degli operatori ecologici, senza necessariamente coinvolgere altri soggetti che hanno la colpa di pagare profumatamente la spazzatura?
Per altro verso, per comprendere appieno le ragioni degli spazzini (scusi il termine), non capisco perche’ da quando e’ ripresa la raccolta dei rifiuti (se non sbaglio il 4 o il 5 aprile) alcune vie urbane del comune di Aragona sono state giornalmente pulite mentre altre – ancora adesso (11 aprile 2012 ore 14,30) – sono piene di spazzatura dall’inizio dello sciopero (almeno dal 28 marzo 2012).
Per essere piu’ pratici, la via Papa Paolo VI – quella accanto al bar gondola per capirci – viene pulita quotidianamente mentre quella adiacente (via Eugenio Montale) ancora deve essere pulita. sono entrambe strade ubicate in centro e ad alta densita’ abitativa. La differenza sta forse nel “bar”?
Questo e’ un esempio, poiche’ si potrebbero indicare i luoghi adiacenti alle scuole (aperte e frequentate dai nostri figli) dove la spazzatura ha gia’ raggiunto grandi altezze. razionalmente non si comprende il criterio di raccolta.
Bene, se sono comprensibili dal popolo le ragioni dello sciopero da parte dei netturbini, non sono comprensibili dal medesimo popolo come alcune vie del centro urbano vengono pulite giornalmente mentre altre del medesimo centro urbano devono ancora essere pulite benche’ sono passati sei giorni dalla revoca dello sciopero.
Sicuramente non c’entrano i datori di lavoro. Forse le decisioni vengono prese da qualche operatore ecologico che e’ bravo a rivendicare i propri diritti ma scarso a riconoscere quelli degli altri????
Operatori ecologici non potete rivendicare i vostri diritti se non adempite ai vostri obblighi e se non rispettate i diritti degli altri.
Sono certo – e di questo ne do atto – che la maggior parte di queste persone sono onesti lavoratori che svolgono il loro compito con diligenza; tuttavia per colpa di qualche collega disonesto cio’ che quotidianamente di buono viene fatto, viene vanificato e non compreso.
Grazie per l’attenzione
Vincenzo Di Benedetto