Agrigento – Èpolis ha le idee chiare sul tema dei rifiuti: “Ridurre, Riutilizzare, Riciclare e Recuperare”. La nuova amministrazione deve contribuire, direttamente o indirettamente, ad avviare un ciclo integrato e destinare alla termovalorizzazione solo quella parte residua di rifiuto indifferenziato. Quindi, Si alla Differenziata, Si alla termovalorizzazione per la sola parte indifferenziata e No alle discariche. Oggi sulla gestione dei rifiuti c’è molta incertezza, ma soprattutto una situazione economicamente insostenibile, in primo luogo per i cittadini, a causa di una inefficiente e inefficace gestione. Da una parte abbiamo il fallimento del sistema degli ATO e dall’altra abbiamo i comuni, come quello di Agrigento, indebitati per parecchi milioni di euro con le stesse ATO, complice una dimostrata incapacità amministrativa e programmatica. Il Comune di Agrigento ad oggi non ha ancora discusso e approvato lo statuto delle nuove SRR (società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti), come ha sottolineato l’Assessore Marino qualche giorno fa. Un nuovo Piano regionale dei Rifiuti, sia nell’ipotesi che nascano definitivamente le nuove SRR o che si preveda la gestione del ciclo integrato dei rifiuti in capo ai Comuni, deve essere in grado di portare avanti, al fine di renderlo sostenibile, azioni in favore della raccolta domiciliare “porta a porta” e che diminuiscano la quantità di rifiuti e aumentino la resa della differenziata.
Èpolis punta a un’azione amministrativa che, insieme a tutte le forze del tessuto provinciale, intraprenda azioni virtuose a sostegno dell’ambiente, al paesaggio e soprattutto alla salute.
In primo luogo bisogna organizzare la differenziata, che risponde all’obiettivo di ridurre, recuperare e riutilizzare i materiali oggi destinati alla discarica. Più che tecnologico, è un processo organizzativo e culturale, che risiede nel coinvolgimento dei cittadini verso pratiche tese alla sostenibilità ambientale e del sistema imprenditoriale nei confronti di iniziative che chiudano il ciclo integrato dei rifiuti. Cambiamento culturale e certezze normative dovranno essere gli elementi per invertire in sistema.
Passo importante e determinante è l’introduzione della raccolta spinta porta a porta, unico sistema in grado di raggiungere in breve tempo e su larga scala quote percentuali superiori al 70% di rifiuto differenziato. In contemporanea si dovranno necessariamente inserire iniziative di intervento pubblico di attività di compostaggio comunale (il compostaggio è un processo di trasformazione di scarti organici, la cosiddetta frazione umida dei rifiuti solidi urbani, in una biomassa, detta “compost” che ha svariati usi biodegradabili), realizzare piattaforme per il riciclaggio e il recupero dei materiali, in modo da reinserirli nella filiera produttiva. La nostra convinzione è supportata da uno studio empirico, realizzato qualche anno fa da L’Ecoistituto di Faenza su 1.813 comuni tra Lombardia e Veneto, che dimostra come la raccolta domiciliare sia migliore in termini di produzione procapite, resa di raccolta differenziata, costi di servizio di igiene urbana.
Bisogna tuttavia premiare il comportamento virtuoso dei cittadini, introducendo una tariffazione che faccia pagare le utenze in base ai rifiuti non riciclabili da raccogliere. Bisogna introdurre il principio della tariffazione puntuale: il cittadino deve pagare una percentuale fissa minima come contributo al servizio di spazzamento e raccolta e una parte variabile che sia correlata alla quantità di rifiuto indifferenziato conferito nei cassonetti in dotazione.
Una città come Agrigento inserita all’interno di una Provincia a rilevante economia turistica non può prescindere da una efficace gestione del ciclo integrato dei rifiuti, perché ne comprometterebbe il suo futuro sia in termini di immagine, che di tutela ambientale. Inoltre, un sistema integrato dei rifiuti permetterebbe la creazione di condizioni favorevole per lo start up di piccole e medie imprese che farebbero del rifiuto, oggi un costo per la collettività, una materia secondaria da reintrodurre nei mercati. Nuove opportunità di business che potrebbero avere ripercussioni positive sul mercato del lavoro locale. Inoltre, una buona gestione del settore dei rifiuti riporterebbe l’attenzione degli istituti di credito su un settore che oggi, nel territorio siciliano a causa dei tempi lunghissimi di pagamento delle fatture e delle continue incertezze normative, non è più preso in considerazione. Oggi, si rischia che eccellenti aziende locali decidano di abbandonare il territorio e destinare nuovi investimenti in Regioni dove le condizioni di mercato sono migliori.
Ecco perché riteniamo indispensabile che la prossima amministrazione lavori in modo intenso su azioni concrete:
– sistema di raccolta domiciliare con separazione secco/umido, all’interno di un programma che in 5 anni raggiunga percentuali in linea con quelle nazionali.
sistema di raccolta domiciliare a tariffa puntuale, basata sulla quantità e qualità dei rifiuti conferiti da ciascun utente e non sui metri quadrati dell’unità abitativa. Un sistema di raccolta con separazione secco/umido è più complesso, e quindi più costoso, rispetto ad un sistema senza separazione, ma il costo complessivo è fortemente influenzato dal costo di trattamento-recupero-smaltimento rapportato alla quantità e qualità del rifiuto raccolto, costo che ovviamente diminuisce in rapporto all’aumentare delle rese di raccolta differenziata e alla diminuzione del rifiuto raccolto.
Gli obiettivi che ci si deve porre sono:
1) Minore produzione di rifiuti;
2) Alte rese di raccolta differenziata;
3) Minori costi procapite del servizio di igiene urbana;
Antonino Milioto
Candidato al Consiglio Comunale lista Èpolis