I Comuni soci devono a Gesa una montagna di soldi più alta della spazzatura che soffoca le città
La situazione paradossale che vede l’utenza virtuosa pagare a costi elevati un servizio poco adeguato, vedrà, in futuro, la stessa costretta a corrispondere ancora di più a causa dell’incapacità politica degli amministratori locali.
Le prime vittime sono gli utenti virtuosi, le aziende che rischiano di fallire e i lavoratori che oggi non ricevono gli stipendi e domani rischiano il loro posto di lavoro.
Il sistema è, praticamente, al suo collasso.
A dirlo sono le cifre che vi proponiamo sul debito che ogni singolo Comune deve a Gesa fino al 31 dicembre 2010.
Agrigento ha un debito di 10.486.964 di euro, Aragona di 1.609.879, Cammarata di 851.496, Casteltermini di 1.366.092, Castrofilippo di 1.431.579, Comitini di 78.736, Favara di 8.063.169, Grotte di 329.142, Joppolo Giancaxio di 591.371, Lampedusa e Linosa di 2.493.719, Montallegro di 470.740, Porto Empedocle di 4.630.320, Racalmuto di 529.788, Raffadali di 1.889.349, San Giovanni Gemini di 813.862, Sant’Elisabetta di 891.168, Sant’Angelo Muxaro di 451.754, Siculiana 1.894.569 e la Provincia Regionale di Agrigento di 169.087.
“Tali crediti – estratto dal bilancio ufficiale di Gesa – su indicati rappresentano la risultante algebrica tra il costo del servizio e le spese generali addebitate ai soci dal 2005 al 2010 detratte le anticipazioni, i ruoli incassati sino al 31.12.2010 ed il costo del personale comandato gravante sulla società, ma anticipato dagli stessi Comuni soci”.
In totale i Comuni devono 40.860.995 euro. Una vera e propria montagna di soldi destinata a crescere a dismisura per la quasi totale assenza di soluzioni capaci di arrestare il fenomeno.
Intanto, nel 2011 e fino a marzo scorso, le imprese che gestiscono il servizio hanno presentato fatture per un totale di 12.309.776,92 euro.
Al di là delle chiacchiere assordanti ascoltate negli ultimi anni, è necessario e urgente porre in essere fatti concreti in grado di rivoluzionare il servizio per renderlo più economico e di iniziare una reale lotta all’evasione fiscale che in alcune realtà raggiunge percentuali elevatissime.
Mentre, resta un mistero tutto da scoprire come faranno i Comuni, nell’attuale periodo di vacche magre, a onorare i loro debiti.
(Fonte: perlacittà.it)
Auguri GESA per i tuoi operai che sono stati pagati.