Aragona (Agrigento)- Nel corso dell’intervista al primo cittadino di Aragona inerente i cani “curati” nei locali del mercato coperto poi trasferiti temporaneamente presso i bagni della villa comunale E. Berlinguer ed infine portati nella struttura leggera di c/da Zoira, Alfonso Tedesco aveva ritenuto che a rispondere a talune domande dovesse essere il caposettore Totò Bellanca che si era direttamente interessato del caso.
Il caposettore Bellanca ci ha riferito che mercoledì 11 gennaio 2011 sono intervenuti, a seguito di una segnalazione probabilmente anonima, i carabinieri ed “hanno voluto sapere se c’erano dei cani. In un locale arieggiato e con luce (bagni della villa comunale – ndr), nella villa che per motivi di inagibilità è stata chiusa, c’erano tre cani in degenza – ha spiegato Bellanca – che a detta del veterinario che ieri il 12 gen. 2012 è venuto a fare il sopralluogo ed il verbale non erano affetti da patologie né contagiose alle persone né contagiose per gli animali”.
Alla domanda se il sopralluogo del veterinario dell’ASP di Agrigento avesse interessato anche i locali al mercato coperto oltre ai bagni della villa comunale dove per alcuni giorni sono stati tenuti 8 cani di cui 5 cuccioli, Bellanca ha fatto notare come “Al mercato coperto, i locali erano chiusi, non c’è più niente; cosa doveva vedere lì”.
D. I locali al mercato coperto utilizzati dalla LIDA per cure/degenze dei cani, sono stati consegnati dal comune oppure sono stati utilizzati dall’associazione in maniera inappropriata?
R. Sono subentrato in questo servizio nel mese di agosto e già loro (LIDA – ndr) detenevano questi locali, chi glieli avesse concessi io non lo so. Probabilmente l’allora responsabile del servizio. Credo!
Come il sindaco, il caposettore non ricorda se quando si è proceduto alle sterilizzazioni sia stato acconsentito alla LIDA di poter “curare” quindi ospitare dei cani nel locali del mercato coperto ed aggiunge: “le sterilizzazioni che si sono effettuate durante il mio mandato, non hanno portato cani qui ad Aragona. I cani su ordine del Dr. Izzo, veterinario provinciale, sono stati portati direttamente al canile di Zoira”.
D. I carabinieri che hanno effettuato i sopralluoghi hanno visto gli ambienti e le condizioni degli animali?
R. Sono venuti qua, hanno voluto sapere dov’erano questi tre cani…
D. Sono entrati all’interno dei locali?
R. No! Perché non c’era… Non hanno voluto. Hanno detto semplicemente di toglierli subito. In tempo reale li abbiamo tolti; i carabinieri se ne erano appena andati quando i cani erano già stati caricati nelle cucce e trasportati in c/da Zoira.
D. Qualora quei locali siano stati consegnati alla LIDA per deposito materiali, quali locali gli sono stati consegnati per la degenza/cura di animali malati sempre che ne avessero fatto richiesta?
R. A me non risulta ed io non ho consegnato alcun locale alla LIDA.
D. Chi e perché la mattina del 5 gennaio ha fatto provvedere al trasferimento dei cani nei bagni della villa comunale?
R. I tre cani vivevano sotto il mercato coperto. Sono stato chiamato da diverse persone, tra cui alcuni esponenti dell’amministrazione, che chiedevano se c’erano dei cani sotto al mercato coperto. Mi sono accertato con l’associazione animalisti e mi hanno detto che c’erano questi cani. Provvisoriamente togliamoli e mettiamoli in questo locale in disuso (i bagni della villa comunale – ndr) dove c’è luce ed aria, e ci sono rimasti per tre giorni prima di essere trasferiti in c/da Zoira; questa è tutta la vicenda.
Successivamente, il Sindaco Alfonso Tedesco ha fatto sapere che circa 30 cani, grazie all’aiuto delle associazioni e dei volontari, sono partiti da c/da Zoira per essere adottati. Qualcosa di positivo dunque per quei poveri animali, seppur tra mille difficoltà, si è riusciti a fare. Speriamo che le adozioni continuino numerose anche tra gli aragonesi, onde “azzerare”, come ha dichiarato il sindaco la realtà di c/da Zoira, che ricordiamo essere una struttura leggera e temporanea.
Totò Castellana
l’impegno e l’abnegazione con cui il caposettore ha trattato e curato la “problematica” è davvero ammirevole…parente di Ponzio Pilato?
Parente? gemello oserei dire!
L’operato del caposettore si commenta da se. Ma chi dovrebbe controllare?
Viviamo in un paese dove le mezze verità diventano assolute.chi dovrebbe controllare diventa controllato e viceversa.troppe risposte incomprensibili e forvianti.troppi giocatori in un campo di calcetto.Intanto quei cani aspettano di…..
Complimenti ai soggetti per la bella e sorridente fotografia iniziale…
DOMANDINA: ridono perché avevano appena riletto le proprie interviste o, gioivano, una volta arrivati in canile,dalla contentezza per non essere finiti fuoristrada nei diversi chilometri di pericoloso tragitto che si deve attraversare per arrivarci o ridono perchè ci sono ancora animalisti “balenghi” che si dissanguano per far ciò che dovrebbero far loro o ridono alla faccia di tutti perchè in tutta questa vicenda,ben conosciuta da tutti, ancora ,(stranamente) si sono salvati da una bella denuncia chilometrica??? …
Sono completamente d’accordo con il bisogno di trasparenza e mi unisco a chi la invoca da tutte le parti coinvolte a diverso titolo in questa vicenda
ma è indubbia una riflessione su due parole che esprimono concetti fondamentali e differenti :
“VOLONTARIATO” ed “OBBLIGHI ISTITUZIONALI”:
mentre il volontariato (qualsiasi esso sia) teoricamente può esserci o meno,ed i volontari dovrebbero poter scegliere liberamente quanto tempo e quante energie dedicare alla propria causa,anche in relazione alla propria vita privata, concorrendo quindi al miglioramento delle varie problematiche sociali,
la Legge invece IMPONE ai rappresentati delle Istituzioni (Comune,Asl,Regione,forze dell’ordine,incaricati di pubblico servizio,ecc ecc) OBBLIGHI stringenti ed inderogabili per cui ,nel caso di inottemperanze colpose o dolose, ci sono particolari AGGRAVANTI.
Esempio: se una volontaria ha le costole rotte è fuori dal mondo che,per la paura di non essere sostituita ed avere 100 animali sulla coscienza,debba trascinarsi a dargli da mangiare e da bere..
Cosi come è fuori dal mondo che un Sindaco davanti a testimoni d’eccellenza nonché davanti a chili di carte scritte tra cui diffide,ordinanze,ecc, firmi un atto per poi di fatto rimangiarselo quotidianamente…
Cosi come trovo assurdo che nessun aragonese ,tra chi ha paura di epidemie,tra chi menziona circostanze poco chiare nell’amministrazione si, tra chi dice di venir morso o spaventato dai cani vaganti, ecc ecc NESSUN ABITANTE si rechi dai carabinieri a fare una denuncia..
Mi piacerebbe sapere,sempre in merito alle Istituzioni interessate da questo caso, anche la SUDDIVISIONE UFFICIALE dei ruoli e dei compiti inerenti questa vicenda: nell’articolo si menziona il “Caposettore”, ma di che settore? E’ un Consigliere comunale?Che delghe ci sono attualmente?
Visto che alle tante missive delle associazioni (IO NE HO VISTE A DECINE) solo alcune sono state degnate di risposta ma ogni volta a firma di personale diverso…
sarà mica che , visto che il protocollo di fatto indica che i volontari devono pulire le cacche e dar da mangiare, chi da l’ordine di movimentare animali bisognosi o di tenerli in degenza (o altro)lo dà alla “chetichella” (cioè oralmente e non ufficialmente per iscritto)tirando la corda in tante cosine che toccherebbero al custode giudiziario dei cani (o a chi da lui delegato)????
Infatti in questo articolo viene menzionato il Dr. Bellanca, e in alcune risposte invece c’è la firma di tale Geom Buscami, in una altra risposta ancora, a mio modesto parere la più peculiare (n. prot 8821), in merito a dove mettere i cani rinvenuti abbandonati Il responsabile dell’8 settore scrive al responsabile del 7 settore…ovviamente non ci è dato sapere né se ci sia mai stata risposta,né tutt’ora,che fine debbano fare i cani abbandonati di Aragona (forse si confida nella anziana signora?)
Altra riflessione: mi chiedo come mai per anni (credo circa 10 anni e 2 o 3 sindaci..mi dicono per ben due volte lo stesso) gli stessi animali (prima in Contrada Tuberio e a casa della signora e poi in Contrada Zoaria),con le stesse sofferenze e le stesse patologie hanno destato interesse solo negli animalisti,ed ora che siamo quasi a fine mandato del Sindaco e che si avvicina la campagna elettorale c’è tutto questo interesse (virtuale) nella popolazione locale che cavalca l’improbabile spauracchio di chissà quali epidemie….senza che parallelamente ci sia il pellegrinaggio in canile di gente di buon cuore che prima commenta e poi passa ai fatti portando una carezza o una scatola di vermifughi o una scatola di croccantini…
Ovviamente credo che non avrò mai delucidazioni sulle domande poste..
Ovviamente ,cara Marzia,non avrai nessuna risposta da gli organi predisposti.Pero’ su gli aragonesi avrei da dire.Sai noi siamo un popolo di dormienti ogni tanto qualcuno si sveglia perchè spronato dalla sua coscienza ma subito si riaddormenta.Siamo un popolo strano fatto di superbia e arroganza e come se godessimo del nostro dormire.A poche persone interessano le sorti di quei poveri cani e lasciamelo dire anche ad una parte di “animalisti”.Vedi la situazione dei cani è molto complicata non facile per un comune che batte cassa,non devi pensare che chi in questo periodo(smuovendo le acque) sta cercando con i pochi mezzi di poter fare veramente qualcosa è solo perchè vicini alle amministrative.Ma la complessità dell’argomento richiede tempo e fatica.Son sicuro che adesso ci saranno tanti commenti in difesa degli aragonesi infuriati ma se questo servirà a svegliarci da quel sonno profondo ben vengano .