Sinistra Ecologia Libertà
Federazione provinciale di Agrigento
COORD. PROV. CALOGERO MICCICHE’
DOSSIER “SULL’AFFAIRE FONDAZIONE TEATRO LUIGI PIRANDELLO VALLE DEI TEMPLI – AGRIGENTO”
Premessa
Ci siamo sentiti immediatamente sollecitati quando abbiamo visto pubblicati, prima sul “Giornale di Sicilia” del 21 dicembre 2011 e poi sul giornale “La Sicilia” del 29 dicembre 2011, due articoli sulla fondazione del teatro Pirandello.
L’intera pagina 8 del “Giornale di Sicilia”, a pagamento e curata dalla Pk Publicompass, titola: “Speciale Fondazione Pirandello”, continua col catenaccio : “L’intervista. Iniziative, spettacoli eventi. Parla il Direttore Generale Muglia, ecco tutti i progetti”, sotto il titolo e a caratteri cubitali campeggia: “Cultura agrigentina da vivere e da esportare” mentre Il secondo catenaccio, poco più grande, riporta le parole del Direttore Generale Massimo Muglia: “ Continueremo a produrre anche opere che saranno rappresentate all’estero, come in India e in Siria”.
A pagina 36 de “La Sicilia” simile inserzione pubblicitaria a pagamento titolata: “Quando la cultura può diventare un volano anche per l’economia”, e il sotto titolo : “La Fondazione punta sul made Agrigento e il brand Valle dei Templi”. Anche qua si parla di produzione di opere da esportare in India e in Siria.
Una ottima iniziativa! Non c’è che dire!!
Mentre il mondo intero solidarizza e chiede l’embargo, ed anche l’isolamento politico e culturale nei confronti del criminale Assad, la “Fondazione teatro L. Pirandello – Valle dei Templi”, progetta di esportare la “Boheme” di Puccini a Damasco, proprio dove le forze militari governative fanno stragi di gente inerme, per il sollazzo dei sodali del criminale Assad.
Tutto questo ci lascia sbigottiti e disgustati e rivela soprattutto il livello di insensibilità politica raggiunto dalla classe politica di potere di una antica città che si affaccia su quel mediterraneo che da diversi mesi vede avviata la primavera dei popoli arabi, tra questi anche la Siria, ancora in mano alla feroce dittatura di Assad che reprime un popolo affamato di pane e libertà che sfida la morte lottando con le sole armi della protesta civile.
Fatta questa doverosa premessa, mi riprometto di tralasciare qualsiasi commento sulla qualità della programmazione artistica per soffermarmi, invece, sulla gestione della Fondazione teatro Pirandello Valle dei Templi, sulla sua mancanza di trasparenza amministrativa che, a nostro avviso, non è secondaria rispetto alla qualità dell’offerta culturale.
La frase “produzione culturale propria da esportare” letta nelle due inserzioni pubblicitarie, traducendo dal politichese vuol dire anche spendere denaro pubblico fuori dal nostro territorio, utilizzando magari bravi artisti ma tralasciando di coinvolgere molti talenti locali; questo e la poca trasparenza inducono inevitabilmente a controllare la posizione giuridico/amministrativa della Fondazione teatro Pirandello V.d.T, in funzione dal mese di ottobre 2011 al 31 dicembre, ma per niente trasparente se è vero che gli atti non risultano pubblicati sul sito web del Comune.
1) Atti deliberativi per l’istituzione della Fondazione Teatro L. Pirandello Valle dei Templi – Agrigento.
Non si vuole considerare negativa la Fondazione del teatro Pirandello guidata dal duo Zambuto – Muglia, ma il preconcetto scaturisce dalla constatazione dai documenti esaminati.
Andiamo con ordine enucleando i passaggi che hanno formato la costituzione della suddetta Fondazione:
– Con delibera di Consiglio comunale n. 74 del 1 agosto 2006 viene approvato lo statuto della “Fondazione
teatro Luigi Pirandello Valle dei Templi – Agrigento”.
– Con delibera di Giunta Municipale n. 130 del 16 novembre 2006, sospesa e poi riesumata e modificata con
delibera di G.M. n. 118 del 7 ottobre 2011, si determina la dotazione finanziaria e l’individuazione di figure
professionali comunali da destinare temporaneamente alla Fondazione.
– Con lettera del 10 agosto 2007 il Presidente della Regione Salvatore Cuffaro designa Michele Guardì
consigliere di Amministrazione della Fondazione teatro Pirandello. Ma la nomina non ha valore giuridico
per non essere stata pubblicata sulla GURS, come rilevato in consiglio comunale dal dirigente del comune
dott. Luigi Ruoppolo. In conseguenza di questo vizio formale Michele Guardì si dimette nel 2008.
– Con Determinazione sindacale 269 del 13 agosto 2007 il sindaco nomina Giovanni Moscato consigliere
d’Amministrazione della Fondazione, ma si dimette il 6 dicembre 2010, stanco di fare da paravento ad una
istituzione fantasma (la carica era a titolo gratuito):
– Il 20 agosto 2007 presso il notaio Antonino Pusateri di Agrigento, rep. n.120.695 racc. n.27.418, sulla base dello
statuto approvato nel 2006, il sindaco Zambuto stipula l’atto costitutivo della Fondazione Teatro L. Pirandello Valle
dei Templi – Agrigento.
– Con la delibera di Consiglio Comunale n. 9 del 21 gennaio 2010 avente oggetto: “O.d.g. Fondazione del teatro
Pirandello – aspetto giuridico ed organizzativo a firma dei componenti della IV Comm.ne Consiliare – Aggiornamento
lavori per approfondimento” si dibatte parzialmente sul mancato avvio dell’attività della Fondazione. Ma l’atto
è utile per l’intervento del dirigente del teatro, dott. Ruoppolo, ripreso al punto 4 di questo dossier.
– Con decreto del 3 settembre 2010 n. 486 serv. 1°/SG, pubblicato nella GURS n. 42 del 24 settembre 2010
il Presidente della Regione R. Lombardo nomina il maestro Ignazio Garsia componente del c.d.a. della Fondazione
Teatro L. Pirandello Valle dei Templi, in sostituzione di Michele Guardì. Nomina corretta che, a nostro
avviso, non sana quella precedente viziata nella procedura.
– Con Determinazione Sindacale n. 26 del 2 marzo 2011 il sindaco nomina il vice sindaco Massimo Muglia
componente del c.d.a della Fondazione, in sostituzione di Giovanni Moscato. Alla nomina è contrario il
consigliere De Francisci e favorevole il consigliere Arnone.
– Con determinazione sindacale n. 178 del 22 settembre 2011 Zambuto nomina nel C. di A. della Fondazione
l’ex presidente del Consiglio Comunale Giovanni Di Maida (Udc), in sostituzione di Muglia, dimessosi il 20
settembre 2011, per essere successivamente nominato Direttore Generale.
– Con Determinazione sindacale n. 180 del 30 settembre 2011 il sindaco nomina 5 revisori dei conti (o collegio
dei sindaci), tre effettivi e due supplenti. La nomina dell’organo di controllo della Fondazione ci lascia perplessi
per il fatto che il controllato dovrebbe evitare di nominare i propri controllori (vedi punto 5 del dossier).
– Con delibera di G.M. 118 del 7 ottobre 2011 viene modificata la delibera di G.M. n. 130 del 16 novembre
2006 relativamente alla dotazione finanziaria e individuazione di figure professionali comunali da destinare
temporaneamente alla Fondazione.
2) La Fondazione Teatro Pirandello Valle dei Templi non gradisce la trasparenza negli atti amministrativi
La denuncia dell’affaire “Fondazione Teatro Pirandello di Agrigento Valle dei Templi”, prende spunto dalla assenza nell’apposito sito web del Comune dello statuto della Fondazione approvato dal consiglio comunale il 1 agosto 2006 n. 74 e conseguente atto costitutivo stipulato dal notaio Antonino Pusateri di Agrigento il 20 agosto 2007.
Per poter consultare i due suddetti atti pubblici senza interminabili ostacoli burocratici si è costretti ad andare fuori dall’amministrazione, cosa che non accade per i restanti atti, necessari alla stesura del dossier, che riguardano l’attività amministrativa del teatro Pirandello, pubblicati sul sito web del comune non per benevolenza e trasparenza dell’attuale amministrazione, ma ai sensi dell’art. 18 della LR 22/2008 che impone l’obbligo ai comuni siciliani di pubblicare gli atti amministrativi sul proprio sito ufficiale. Questo sino al mese di ottobre, dopo nessun atto è più pubblicato, dopo cala il sipario sulla trasparenza degli atti adottati dal Consiglio di Amministrazione della “Fondazione teatro Pirandello Valle dei Templi – Agrigento.
Istituire la Fondazione può essere stato un atto innovativo ma è mal riuscito, non essendo in grado di coinvolgere altri enti e mecenati privati, talenti e risorse locali e non creando prospettive di crescita dell’attività culturale in questa città. Una ambiziosa attività teatrale e sinfonica necessita di ampi fondi e non solo pubblici. Invece per l’anno 2011, nel bilancio è stato previsto circa un milione e 100 mila euro (somma consistente con i tempi che corrono), di cui 800.000,00 euro per la gestione del personale ed altro (con delibera di G.M. n. 118 del 7 ottobre 2011 si è stabilito il distaccamento di personale comunale alla fondazione), 285.000,00 euro derivanti dallo stanziamento della Regione Siciliana per le spese, infine 50.000 euro in dotazione alla Fondazione, giusta determina dirigenziale del 19/12/2006 (somma che dovrebbe essere ogni anno reiterata in bilancio). Parte di queste somme dal mese di ottobre in poi sono state spese o impegnate senza alcun controllo di legittimità e senza pubblicazione su sito web del Comune. Un grave passo indietro nella trasparenza pubblica, che alimenta sospetti ed allunga ombre nell’attività amministrativa.
I cittadini del comune di Agrigento, come nel resto dei comuni d’Italia, hanno diritto di informazione sulla gestione di un bene pubblico e nella fattispecie del teatro comunale, e hanno il diritto di sapere, nei modi previsti dalla legge, quanto si è speso per una singola recita teatrale o per un specifico spettacolo sinfonico, quanto si spende per le attività collaterali e se il teatro viene concesso gratuitamente o meno a quanti lo chiedono per iniziative fuori dal circuito programmato. Per questo la trasformazione del teatro Pirandello in Fondazione non deve essere una sorta di zona franca della trasparenza amministrativa la quale anche se non prevista nello statuto della Fondazione non per questo da eludere. Il sindaco nella qualità di Presidente del C.d.A. deve ricordarsi che l’art. 97 della Costituzione obbliga i pubblici poteri ad esercitare l’imparzialità e il buon andamento dell’amministrazione e quindi alla trasparenza degli atti nelle forme previste dalle leggi e regolamenti. Però quando le norme non sono esplicitamente chiare, un buon amministratore la trasparenza, a prescindere, l’esercita sempre.
3)- 2 novembre 2011 il vice sindaco Muglia, si dimette dichiarando: “lascio la politica per l’insegnamento e per la cultura”. 3 novembre 2011: il sindaco nella qualità di presidente della Fondazione del teatro Pirandello nomina il suo ex vice sindaco Direttore Generale della Fondazione.
Se per l’inizio di attività vera e propria della “Fondazione Teatro Pirandello Valle dei Templi” si può dedurre la data da notizie apparse sulla stampa, Tv locali e siti giornalistici on line, che hanno riportato una nota del sindaco, la nomina a Direttore Generale dell’ex vice Sindaco Muglia, se non fosse stata anticipata da alcuni mezzi di informazione il giorno stesso delle dimissioni da vicesindaco, sarebbe rimasta segreta sino al 21/12/2011 data della pubblicazione a pagamento della pagina su un giornale. Inoltre non si sa se la nomina di Muglia prevede la corresponsione di emolumenti, oppure ha accettato a titolo gratuito. Si deve precisare, però, che il comma 3 dell’art. 9 dello statuto della Fondazione stabilisce che “ il rapporto che lega il direttore generale alla Fondazione e la durata del suo incarico sono regolati contrattualmente secondo norme di diritto privato ed in ogni caso non può superare la durata di 5 anni, rinnovabili” questo vuol dire che il trattamento economico per analogia è equiparato allo stipendio del Direttore Generale di un comune, e quello di Agrigento ammonta a 117.000,00 euro lorde annue, ovviamente molto più convenienti degli emolumenti che il Muglia ha percepito come vicesindaco.
A quanti gli chiedono l’ammontare dello stipendio di Direttore Generale, Muglia risponde che non lo percepisce, non specificando se per sua espressa volontà di lavorare gratis per la Fondazione, o per momentanei problemi amministrativi e contabili derivanti dal complicato passaggio dell’organizzazione dal Comune a quello della Fondazione. Nessuno lo sa tranne l’interessato, il sindaco Zambuto, il consigliere Di Maida, il maestro Ignazio Garsia e il dott. Ruoppolo nella qualità di primo dirigente del teatro Pirandello e capogabinetto del sindaco, e probabilmente anche il collegio dei revisori. Si saprà solo quando saranno resi pubblici gli atti adottati dal C.d.A., cioè fra molti mesi.
A questo punto diciamo: i Direttori Generali di fantozziana memoria lasciamoli da parte, per un teatro di modeste dimensioni, quale è il Pirandello, ci sembra una spesa superflua; per contattare le varie compagnie teatrali basta il Direttore Artistico, mentre per la gestione e il rapporto con l’esiguo personale è sufficiente il dirigente del teatro dott. Ruoppolo, così come è stato condotto per diversi anni. Ecco perché si chiede di ritornare alla precedente gestione, fino a quando non sarà modificato lo statuto e rettificato l’atto costitutivo, almeno il comune avrà risparmiamo spese inutili.
Senza creare scenari di fantapolitica, ipotizzando che nella delibera di nomina non sia scritto chiaramente la gratuità della carica, fra pochi mesi, quando Zambuto probabilmente non sarà rieletto e il nuovo sindaco potrà nominare un altro Direttore Generale, il Muglia, nonostante la grave crisi finanziaria del comune, potrà legittimamente rivendicare con gli interessi i sostanziosi emolumenti non corrisposti, (salvo rivedere la validità dell’atto costitutivo della Fondazione della quale si parlerà più avanti). A conti fatti ci domandiamo a cosa possa servire la Fondazione teatro Pirandello che vive solo di fondi pubblici che pagano i cittadini sotto forma di tasse ma senza poter cogliere un sostanziale coinvolgimento nella quantità e qualità culturale. Anziché economizzare nelle spese, la nuova gestione costerà alla comunità agrigentina molto più di quanto si spendeva con la normale gestione comunale.
4) La nomina regionale di Michele Guardì del 10 agosto 2007 non pubblicata nella G.U.R.S. (violazione L.R. 20 giugno 1997 n.19), è rilevata in Consiglio C. il 21.1.2010 dal d.r Luigi Ruoppolo, il quale ritiene l’atto costitutivo viziato nella forma, di conseguenza nella sostanza, nonostante ciò il sindaco dopo 4 anni di fermo avvia la Fondazione in un baleno e senza alcuna rettifica dell’atto costitutivo. La nuova nomina di Ignazio Garsia (vedi GURS n. 42 del 24/9/2010) non sana l’originale vizio di forma dell’atto costitutivo.
Non approfondendo quanto emerso nel lungo dibattito tenutosi in consiglio comunale il 21 gennaio 2010 sulla mancata attivazione della fondazione teatro Pirandello, si riporta fedelmente solo quanto dichiarato dal dott. Ruoppolo, dirigente del teatro e capo gabinetto del sindaco, che in sintesi afferma: 1) che la somma di 50 mila euro a patrimonio della fondazione è inconsistente per attirare altri partner pubblici o privati, condannando la fondazione a sopravvivere con i sempre più limitati contributi comunali o regionali; 2) che il consiglio comunale nel 2006 ha approvato uno statuto generico, nato col copia e incolla di statuto di ente lirico e non di un complesso teatro che vuole abbracciare più settori culturali; 3) che sussiste un vizio di forma nella nomina di Michele Guardì a componente del C.d.A fatta dal presidente della Regione, Salvatore Cuffaro, il 10 agosto 2007,non con decreto pubblicato su Gazzetta Ufficiale della R.S. ma con semplice lettera protocollata, in violazione della L.R. 20 giugno 1997 n. 19.
Ecco quanto riferito dal dott. Ruoppolo: “Il consiglio comunale nell’agosto del 2006 decide che a far parte del consiglio di Amministrazione deve essere anche un componente nominato dalla regione siciliana, ma dice il Consiglio comunale deve essere nominato attraverso la forma del decreto del Presidente della Regione siciliana. Noi ci troviamo ad avere una designazione di nomina da parte del Presidente della Regione siciliana nell’agosto del 2007 attraverso la forma della lettera, della corrispondenza, non attraverso la forma del decreto del Presidente della Regione siciliana. E non è soltanto, è ovvio, un problema di forma perché qui la forma è sostanza dal momento che un decreto del Presidente della Regione sconta una serie di tutele, che evidentemente una nota soltanto del Presidente della regione non sconta. Ma nonostante questo “vizio di forma” nel momento in cui in agosto del 2007 davanti al notaio viene costituita la Fondazione, viene comunque citato che il Consiglio di Amministrazione della Fondazione è composto dal Presidente, da un membro che era stato precedentemente con determina sindacale individuato dal sindaco e dal membro che era stato comunicato con lettera del Presidente della Regione. Quindi, noi ci troviamo con la costituzione del consiglio di Amministrazione sulla carta, con questo vizio di forma che ho appena evidenziato,…”. In sostanza dice il dr Ruoppolo, , considerato che la nomina riguarda un incarico pubblico, scattano tutte le tutele giuridiche del caso, per cui il vizio formale si trasforma in vizio sostanziale facendo intendere che tale vizio rende nullo l’atto costitutivo.
Sarà per questo che nel 2008 lo stesso Guardì si dimette senza clamori e in punta di piedi? Intanto per circa tre anni e mezzo questa situazione è rimasta immutata, ne Zambuto ne Muglia hanno posto in essere soluzioni alternative o modifiche statutarie ai sensi dell’art. 8, comma 4 che recita: “delibera le modifiche statutarie proposte dal Presidente, o da almeno un terzo dei membri del Consiglio, da sottoporre per l’approvazione al Consiglio Comunale, entro il termine di novanta giorni dalla loro ricezione;”. Sicuramente si sarebbe sanato quanto pubblicamente affermato dallo stesso Ruoppolo. Il dibattito svolto in Consiglio il 21 gennaio 2010 , contenuto nella delibera n. 9 ancora consultabile sul sito web del comune, aveva in un certo modo trovato le cause dell’impantanamento in cui si era trovata sul nascere la Fondazione, ma il consigliere Arnone intervenendo in difesa dell’amministrazione Zambuto e del vice sindaco Muglia, chiede ed ottiene la sospensione del dibattito in consiglio per spostarlo in altre sedi più ristrette. Ecco testualmente le parole di Arnone: “Credo che le diverse opinioni che sono state formulate dal consigliere Alfano, dal vicesindaco Muglia, dal dirigente Ruoppolo, possono trovare un luogo più adatto per tentare di pervenire ad una sintesi. Per cui impegnandomi anche personalmente a partecipare a una riunione più ristretta che può svolgersi nella competente commissione o che può svolgersi a iniziativa del vice sindaco o del Presidente del consiglio comunale, io chiederei il rinvio di questo punto ad una successiva seduta”. Ma quale luogo è più adatto del Consiglio comunale per discutere tali argomenti? Lo chiediamo al consigliere Arnone. Comunque non ci risulta che il consiglio comunale sia ritornato sugli argomenti trattati dal dirigente Ruoppolo, mentre è tornato a discutere il cons. Arnone polemizzando col cons. De Francisci che ha osato criticare il sindaco per la nomina di Muglia nel C. di A. della Fondazione in sostituzione di Giovanni Moscato, dimessosi perché impedito a svolgere la sua funzione. Ancora una volta troviamo il cons. Arnone a difesa del sindaco Zambuto e del suo vicesindaco. Visto il suo attivismo, non comprendiamo come mai gli sia sfuggita l’occasione di sollecitare il sindaco a rettificare il viziato atto costitutivo avendolo ascoltato in consiglio comunale direttamente dal dirigente Ruoppolo.
Il presidente della Regione Raffaele Lombardo il 3 settembre 2010 designa il maestro Ignazio Garsia a componente del C.d.A della Fondazione teatro Pirandello, ma il suo nome spunta per la prima volta nel comunicato stampa del sindaco il 14 ottobre 2011, perché per un anno Zambuto ha tenuto nel cassetto la nomina di Garsia? Perché non si è recato nuovamente dal notaio per la rettifica ? Perché in un baleno si è svegliato, e malamente operato?
5) Il sindaco Zambuto, approfittando dal fatto che lo statuto della Fondazione non prevede la modalità di nomina del collegio sindacale, da controllato nomina i suoi controllori.
Vero è che lo statuto della Fondazione non prevede la modalità di nomina dei revisori, ed è vero che il codice civile prevede che tale nomina scaturisca nell’ambito dei soggetti fondatori, ma visto che la Fondazione gestisce fondi pubblici assegnati da due enti, Comune e Regione crediamo che si sarebbe dovuto chiedere al consiglio comunale la modifica dello statuto inserendo le modalità di nomina del suddetto collegio dei sindaci. Inoltre l’art. 2400 del codice civile stabilendo che il collegio dei sindaci deve essere nominato per la prima volta con l’atto costitutivo e successivamente dall’assembla, mette ulteriormente in discussione la corretta procedura costitutiva della Fondazione.
CONCLUSIONE
La sensibilità politica e la trasparenza amministrativa per il sindaco Zambuto sono solo opzioni, visto che gli atti della Fondazione non sono attualmente pubblicati nel sito Web. I cittadini per sapere come si sono spesi i soldi pubblici in questi tre ultimi mesi del 2011 prima devono aspettare che i revisori dei Conti, cioè quelli nominati dal sindaco, approvino il consuntivo della Fondazione, e se tutto va bene consultabile fra qualche anno. Evviva la trasparenza!
La risposta a questa considerazione potrebbe essere politicamente intrigante, ma tralasciamo le varie ipotesi, e concentriamoci sulla validità dell’atto costitutivo, questo necessita di una verifica di carattere giuridico che se confermata, riconoscerebbe a carico del sindaco Zambuto un grave è reiterato abuso esercitato nella qualità di presidente della Fondazione. E possibile che a seguito di questo dossier l’Amministrazione Zambuto ricorra ai ripari mettendo una pezza alle falle, almeno questo sarà merito nostro, da eventuali ritorsioni sapremo difenderci e rispondere con le armi della legalità.
Agrigento 03 gennaio 2012
Calogero Miccichè
Coord. Prov. Sinistra Ecologia Libertà di Agrigento
Hai ragione su tutto caro Micciche’. Zambuto gestisce il denaro pubblico come se fosse la cassa di casa sua. Lo ha già fatto molte volte, per es. nella Sagra 2011, chiamando gente del calibro di Bellavia che,COME LUI, ha un MODO TUTTO PARTICOLARE DI GESTIRE LA COSA PUBBLICA. Cio’ che stupisce e’ che, UFFICIO TECNICO, SAGRA, FONDAZIONE O TEATRO CHE SIA, MA LA MAGISTRATURA CHE FA ?