MILANO – Seduta in leggera flessione per le Borse europee. A Milano il Ftse Mib 1ha perso lo 0,16%, Francoforte lo 0,87%, Parigi lo 0,78% e Londra lo 0,29%. Lo spread Btp-Bund si attesta intorno ai 450. In calo i rendimenti dei vari titoli di stato, tornati sotto la soglia critica del 7%.
La repubblica 01.12.2011
Apertura in deciso rialzo per i principali indici europei che riprendono la strada dei rimbalzi sulla scia della chiusura positiva fatta segnare venerdì mattina da Tokyo, con il Nikkei che ha guadagnato lo 0,54%. In avvio di seduta, a Parigi il Cac40 ha messo a segno un +1,19%, a Londra il Ftse100 +1,31%, a Francoforte il Dax +1,15%. I mercati attendono i dati Usa sull’occupazione, che verranno diffusi nel primo pomeriggio. Lunedì il presidente francese Nicolas Sarkozy incontrerà il cancelliere tedesco Angela Merkel per delineare delle proposte comuni da portare al summit europeo del 9 dicembre. «Vogliamo nuovo trattato europeo», ha detto giovedì Sarkozy. Il corriere della sera 02.12.2011
Cari lettori voi penserete ma cosa c’entrano degli stralci di articoli di economia in una rubrica di psicologia? Provate a concentrarvi sul vostro vissuto, sulle vostre emozioni quando apprendete certe notizie: aumento delle tasse, reintroduzione dell’ICI, ai sacrifici, alle rinunce che questo periodo storico sta imponendo a tutti, a quante famiglie passeranno un triste Natale perché un marito, un padre, una moglie, una madre è stato licenziato/a o addirittura nonostante assolvono i loro compiti e doveri di lavoratori gli viene negato il diritto costituzionale di ricevere il compenso a fine mese.
La storia insegna a non commettere gli errori del passato, però, mentre scrivo questo articolo mi riecheggiano le parole della Regina Mariantonietta «Se non hanno pane, che mangino brioche!» (S’ils n’ont plus de pain, qu’ils mangent de la brioche) riferite al popolo francese affamato.
Rabbia, sgomento, disperazione, angoscia, paura, tristezza, ansia, disorientamento, confusione, sconforto, sfiducia sono emozioni che si palpano, si toccano, si vivono in questi giorni, sono tangibili e nessuno, o quasi, è esente, l’impatto psicologico della crisi è molto forte perché tutte queste emozioni vissute soggettivamente e collettivamente hanno una notevole ripercussione relazionale. Il senso di sfiducia nelle istituzioni e la rabbia connessa ad essa ha un forte impatto anche nei confronti con il “nostro vicino di casa”. Pensate: in questi giorni, oltre alle notizie di economia, le cronache sono state piene di fatti relative a fenomeni di violenza esplosi per futili motivi: un parcheggio, una mancata precedenza, furti per bottini esigui che sono sfociati in massacri.
Come state? Siete tranquilli?
Quante volte per paura di custodire il nostro bene e di perdere quello che si ha, il lavoro, la persona che abbiamo accanto, di fronte ad una violazione di un diritto, ad un sopruso, non abbiamo reagito, né in azioni comportamentali o con le parole. Continuamente TRATTENIAMO e RETROFLETTIAMO dentro il nostro corpo tutto, pensieri, parole, emozioni, blocchiamo le azioni… povero il nostro corpo, a quali fatiche è chiamato in questo periodo.
Aumentano i disagi che si manifestano in disturbi d’ansia, in attacchi di panico, insonnia, depressione, disturbi psicosomatici (mal di testa, disturbi gastro-intestinali), difficoltà d’attenzione e concentrazione, ma diminuiscono le possibilità del prendersi cura, viene meno la possibilità di chiedere sostegno o aiuto all’altro, anche se sentiamo di averne bisogno. A tal proposito G. Salonia sostiene “in tempo di guerra non c’è spazio per la psicoterapia”, e noi stiamo vivendo la guerra delle banche e dei poteri forti, dobbiamo sopravvivere e per fare questo occorre prima nutrici, coprirci, e fare l’amore…non c’è spazio per altro, non c’è spazio per la cura della propria salute psico-fisica se non per gravi condizioni. E intanto si continua a stare male.
Appaiono quanto mai moderne le parole del principe di Salina ne “Il Gattopardo” quando riceve il cavaliere Chevalley per discutere di come formare la nuova classe dirigente per il Regno:“Tutto deve cambiare perché nulla cambi”, con quest’ossimoro riassume il perenne ritardo della Sicilia ad adattarsi al cambiamento. Per quanto possa apparire strano oggi, l’Europa assomiglia a una gigantesca Sicilia di allora: le decisioni importanti di politica economica sono tutte rimandate nella speranza che le cose si aggiustino da sole; cosi nulla cambia, anzi le cose si aggravano.
La classe politica di questi tempi ha messo in campo una modalità borderline di gestione del paese, ovvero, ha “incastrato” gli italiani in un “imbroglio originario” e l’azione dei“black bloc” e la massima espressione del malessere che si manifesta quando si svela tale imbroglio. La rabbia diventa esplosiva ed incontenibile.
Vorrei concludere con una citazione che mi rimanda un senso di speranza…
“Ai guasti di un pericoloso sgretolamento della volontà generale, al naufragio della coscienza civica nella perdita del senso del diritto, ultimo, estremo baluardo della questione morale, è dovere della collettività resistere, resistere, resistere come su una irrinunciabile linea del Piave.”
(Francesco Saverio Borrelli, 12 gennaio 2002)
Dott. Irene Grado
Psicologa-Psicoterapeuta della Gestalt
Esperta in Psicodiagnosi Forense
Trainer di psicoprofilassi al parto: metodo Spagnuolo Lobb
Contatti: 338-9908067 e-mail: ire.gr@libero.it