L’On. Salvatore Iacolino, responsabile per il Gruppo PPE in materia di dipendenze, a margine dell’approvazione in Plenaria del Rapporto sul “Gioco d’azzardo online nel mercato interno”, nel cui contesto é intervenuto, afferma:
“Il gambling online rappresenta il terzo comparto industriale per la nostra economia nazionale con circa 75 miliardi di euro di introiti nel 2011 e un numero crescente di addetti. La risoluzione del Parlamento Europeo certifica la centralità che il gioco d’azzardo sta assumendo nel mercato interno e fa seguito alla pubblicazione del Libro Verde della Commissione Europea sullo stesso tema.
Data la natura transnazionale del gioco online occorre promuovere una sussidiarietà attiva, cioè una maggiore cooperazione tra le amministrazioni nazionali, rafforzando la reciproca fiducia delle autorità di controllo e degli organismi di regolamentazione al riguardo del sistema delle autorizzazioni.
Per garantire la concorrenza e il rispetto delle legislazioni nazionali va assicurata più trasparenza, attraverso un’offerta chiara e ben regolamentata di servizi di gioco ed eventuali codici di condotta per gli operatori e i fornitori di tali servizi.
Nondimeno, é di prioritaria rilevanza la tutela del consumatore e delle categorie più vulnerabili – in particolare i minori – verso un modello di gioco responsabile che permetta di prevenire e trattare fenomeni di dipendenza da gioco d’azzardo. La facilità di accesso ai servizi online e la quasi invisibilità del giocatore espongono gli utenti ad un rischio più elevato di gioco problematico che potrebbe sfociare in gravi forme di ludopatia.
Parimenti, la crescita del volume di affari derivante da attività connesse al gioco illegale, é un dato allarmante che impone una riflessione sulle modalità di contrasto alla criminalità organizzata, alle frodi, ai furti di identità elettronica e al riciclaggio di denaro.
Va promossa l’integrità nelle manifestazioni sportive, talvolta truccate ai fini di guadagni illeciti, e vanno perseguiti con rigore gli operatori del settore che hanno violato le legislazioni nazionali, impedendo loro di poter fornire servizi analoghi in altri Stati membri.
Di fronte alle sfide del contrasto al gioco patologico e al gioco illegale – che rappresentano un costo notevole per i nostri sistemi sociali – si impone con urgenza la necessità di definire un quadro normativo europeo comune, tanto per il mercato online quanto per il gioco tradizionale offline, quantomeno attraverso un intervento complementare delle Istituzioni europee nel contrasto a forme di riciclaggio proprie della natura transnazionale del reato connesso.
A tal fine ci stiamo adoperando per assicurare il coordinamento tra le Direzione Generali della Commissione competenti – mercato interno, salute e affari interni – e il coinvolgimento di Eurojust e Europol, a tutela del consumatore e della Licit economy.”