Agrigento – Pubblichiamo oggi due dei tre comunicati stampa del consigliere Arnone – con la speranza che anche in futuro non intenda superare i tre comunicati quotidiani -, ritenuti a nostro avviso i più importanti, quantomeno per aspetti che riguardano direttamente la professione del noto consigliere.
Iniziamo dal primo: “Assoluzione” del presidente della Provincia Eugenio D’Orsi, dai gravi fatti contestatigli dalla Procura di Agrigento. Un’assoluzione fondata sull’esiguità della cifra. Senza entrare nel merito dei fatti, che spetta alla magistratura verificare e valutare, non possiamo fare a meno di sottolineare come taluni aspetti della vicenda siano taciuti da Arnone nel suo comunicato (incarichi, utilizzo del personale dell’Ente per propri interessi ecc), ricordando nel contempo all’Arnone avvocato cassazionista, come i reati siano giudicati tali, a prescindere dall’importo del danno causato.
Arnone sul caso D’Orsi: “le 40 piantine, il pranzo da 300 euro: dimensioniamo la vicenda e si faccia chiarezza al più presto
“D’Orsi scelga se difendersi da comune cittadino, anche con il silenzio, oppure lo faccia da uomo politico che vuol continuare ad amministrare la cosa pubblica, e in tal caso contribuisca a fare chiarezza. Sono certo D’Orsi, da uomo coraggioso, che opterà per questa seconda ipotesi, e in tal caso mi vedrà politicamente al suo fianco”.
In questi anni ho talvolta criticato D’Orsi, ma ne ho soprattutto apprezzato il coraggio con il quale ha tagliato, facendo pulizia, situazioni di sperpero, clientela e malaffare: gli agrigentini devono ringraziarlo per avere licenziato Massinelli, vero vampiro delle casse provinciali (oltre che del bilancio regionale), per aver azzerato l’APEA, altra fonte di inutili sprechi, ente mangiasoldi di gettoni di presenza e indennità, per aver inviato in archivio il folle progetto dell’aeroporto di Racalmuto.
Per queste ragioni, ho ritenuto e tuttora ritengo di poter inserire D’Orsi tra i politici insensibili alla corruzione.
Avendo letto le accuse a lui mosse dalla Procura di Agrigento, mi sono permesso di chiamarlo e, per mia autonoma decisione, intendo rendere pubblico il colloquio.
Gli ho chiesto, in particolare, notizie della vicenda che sta sui titoli dei giornali, cioè quella delle 40 palme. D’Orsi mi ha spiegato che tratta vasi di 40 piantine, al disotto dei 30 cm, complessivamente del valore di una cassata, o di una bella torta gelato, cioè tutte assieme le 40 piantine, valgono poco più di 50 euro.
Leggo adesso sui giornali che tra le contestazioni vi sarebbe un pranzo o una cena da 300 euro, cioè un’altra vicenda che può essere frutto di leggerezza, sciatteria, trascuratezza, ma che mi pare distante da particolari logiche di tangenti o malaffare, come quelle, ad esempio, degli appalti truccati della Nettezza Urbana per 45 miliardi, dell’imbroglio del depuratore per 5 miliardi, dell’appalto truccato di Favara Ovest per 5 miliardi. Qui stiamo parlando, al momento, di pranzi da trecento euro, di cento euro di piantine e di sconti o pseudo tali, nell’ordine di qualche migliaio di euro, ottenuti da imprese.
Massima fiducia nella Magistratura e, nel contempo, massimo amore per la verità. E massimo rispetto per la dignità.
Per questa ragione, chiedo con forza a D’Orsi di scegliere se vuol fare il cittadino – imputato che adotta tutte le strategie che vuole, anche quella del silenzio o, se vuol continuare a fare il politico che aspira al consenso della gente. Per cui, la mia pubblica richiesta a D’Orsi è: o sceglie di difendersi da cittadino, anche con il silenzio – e in questo caso, a mio parere, non può continuare ad amministrare – o, se vuol continuare a fare politica, convochi i giornalisti e sia trasparente, fornisca tutti i chiarimenti possibili. E se vuole chiarire, ed è in grado di farlo, mi avrà politicamente e immediatamente al suo fianco. Ritengo D’Orsi un uomo coraggioso, e sono certo che sceglierà la seconda ipotesi.”
A nostro modesto avviso, Arnone, anziché emettere non richieste sentenze, ben farebbe a dedicarsi ad altro. Ciò, specie in considerazione di sue personali esperienze giudiziarie (leggi l’articolo), che dovrebbero sconsigliarlo dall’assumere d’ufficio la difesa di altri soggetti.
Secondo comunicato stampa di Arnone, sull’ “inventore Franco Castaldo”, con nuova versione sulla Signora M.G.D.M, che Arnone – certamente “nell’esclusivo interesse della signora e della famiglia” – definisce una donna “in tilt”.
Oggetto: Campagna di stampa su “caso avv. Giuseppe Arnone – sig.ra M.G.D.M.”
Scrive Arnone: […] Ma vi è anche occasione per fare ricredere me e la gran parte della gente agrigentina che la pensa come me: le riporto immediatamente l’sms che il 6 ottobre 2011, dopo i servizi giornalistici di quella giornata, mi inviava la signora M.G.D.M., nel commentare appunto la mia intervista e le connesse dichiarazioni: “Hai fatto un bel gioco di parole, comunque è tutto finito bene, perché stavolta non ero in tilt”
L’sms è già in possesso dell’Autorità Giudiziaria, perché è utilissimo, nella sua genuinità, per stabilire la verità storica: quel sabato mattina, la signora, per sua stessa ammissione, era “in tilt”. Si è confusa e ha raccontato cose ampiamente non vere, persino errando sulla data della nostra conoscenza e del nostro rapporto professionale, anticipandole di anni. Si è inventata una mia inesistente richiesta di “procura”, si è inventata una altrettanto inesistente convocazione al mio studio, mentre le effettive ragioni di quell’incontro, assolutamente limpide e lecite, incontro da lei richiesto quel sabato mattina, sono già comprovate in un altro sms, anche questo già in possesso dell’Autorità Giudiziaria. “
Orbene, stante quest’affermazione, non era Franco Castaldo ad essersi inventata un’inesistente richiesta di “procura”, nè una altrettanto inesistente convocazione allo studio dell’avvocato, ma, ahimè, la stessa signora che sarebbe andata – secondo quanto riferito dall’Arnone -, “in tilt”…
Continua Arnone: […] Ma, per il rispetto nei confronti di una donna che soffre e della sua famiglia, nonché per i sentimenti di umanità che mi hanno sempre caratterizzato, farò volentieri a meno di questa occasione di esporre le mie doti umane e professionali, se le campagne di stampa e le strumentalizzazioni politiche di questa vicenda me lo consentiranno.
Se, invece, si continuerà, sul nulla, a portare avanti la campagna denigratoria cui ho assistito nelle scorse due settimane, avrò modo di porre in essere, anche in questo caso, pubbliche iniziative dalle quali la mia immagine professionale e umana uscirà in modo molto positivo.
Lei, adesso, ha pure ricevuto la tranciante confidenza che i racconti “incresciosi” operati relativamente a quella mattina sono frutto di una donna “in tilt”. La invito, pertanto, gentile sig. Castaldo, a scegliere altri terreni più “virili” di scontro con la mia persona, lasciando in pace le donne “in tilt”, affinchè – e glielo dico con il cuore in mano – quella signora, che nella sua vita ne ha viste tante e di brutte, possa, assieme ai figli, recuperare la sua serenità. Se, invece, riterrà diversamente, non ho difficoltà a farvi fronte. Le auguro una buona riflessione, innanzi all’intero mondo giornalistico che legge la presente che, lo ribadisco, non vuole avere alcun profilo polemico, ma soltanto fare appello, nell’esclusivo interesse della signora e della famiglia, ai suoi sentimenti di umanità, ed anche a quelli di padre. […]”.
Senza voler ulteriormente rimarcare come la “tranciante confidenza” sia avvenuta a mezzo stampa, inviata a tutti gli organi d’informazione agrigentini e non, c’è un altro aspetto della vicenda, che merita certamente un’ulteriore riflessione, su un aspetto assai curioso: incarico all’avvocato Velentina Riccobene, da parte della signora M.G.D.M.
Di come il suddetto avvocato fosse l’autore di un’invenzione meritevole di brevetto (diffida a mezzo tv), ne avevamo già scritto (leggi l’articolo), ma alla luce delle odierne dichiarazioni di Arnone, e della piega che le cose potrebbero prendere, è doveroso approfondire anche altri aspetti dell’incresciosa vicenda.
Un conto è infatti il codice di procedura, un altro gli aspetti deontologici.
Qualora – come potrebbe probabilmente accadere -, si arrivasse a promuovere un’azione giudiziaria in danno di Arnone, non su querela di parte ma d’ufficio, le soluzioni che si prospetterebbero potrebbero essere le seguenti:
1) Arnone verrebbe riconosciuto colpevole per i reati di cui in denuncia;
2) La signora M.G.D.M., potrebbe essere accusata di aver denunciato il falso.
In questa seconda ipotesi, un avvocato dovrebbe battersi e dimostrare che il proprio assistito (in questo caso M.G.D.M.), aveva denunciato un fatto realmente accaduto.
Potrà l’avvocato Riccobene, ben consigliare M.G.D.M su eventuali strategie da adottare, considerato il fatto che il legale in questione è il difensore di Arnone in un procedimento in corso, e lo è stato per un altro da poco tempo concluso?
È deontologicamente corretto accettare l’incarico offerto da una persona che potrebbe a breve e per difendere sé stessa, provare eventuali accuse nei riguardi di un altro assistito?
Logica, buonsenso ed etica, vorrebbero che un incarico di questo genere, non venisse accettato. Ai postreri, l’ardua sentenza…
Gian J. morici
Caro Direttore,
come vede nell’arco di pochi giorni è in onda una nuova giurisprudenza: la giustizia della …. relatività !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Secondo questa giurisprudenza di casa nostra, vero è… che le palme sono state piantumate in agro di Montaperto… ma il loro costo era …irrisorio :”…complessivamente del valore di una cassata,…” e chi lo afferma di cassate se ne intende (non le ricorda nulla la…. cassata …………distribuita a Roma in occasione di una riunione PD…..?).
Dunque se si fosse trattato del valore , non già di una cassata, ma di una…. pasticceria intera ……allora il reato ci sarebbe stato, eccome !
In buona sostanza il reato c’è a……… seconda dell’entità del colpo !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
In attesa che le istituzioni facciano il loro lavoro, tutti tacciano doverosamente, senza difese nè accuse a prescindere e ben lungi dal tranciare giudizi sommari degni del peggior giustizialismo, qualche considerazione.
Qualcuno grida al complotto (del PdL): ma ve li immaginate, in agro di Montaperto, di notte, un………. ex Ministro che scavalca la recinzione portando con se le piantinte, un………….. Eutrodeputato che scava le buche, un ……..deputato nazionale (già Presidente di Provincia) che provvede a collocarle ed un deputato regionale – responsabile provinciale del partito – che innaffia le piantine affinchè la posa sia a regola d’arte?
E le cene, e l’ospitalità (disinvolta, in un certo ben definito Hotel, chissà poi perchè sempre solo proprio quello) del cast musicale, e le griffes di marca (penne, pelletteria, e simili) acquistate presso le cartolerie ?
E’ un complotto, un ……..complotto contro il moralizzatore che ha cacciato….. i mercanti dal tempio.
E le imprese che hanno lavorato (a gratis) in agro di Montaperto, in quale tempio albergano ?
Taccio, per ora, sulle elucubrazioni e sui bizantinismi (autentici esercizi di arrampicamento sugli specchi) relativi alla squallioda vicenda del legale-amico e/o amico-legale e la amica (?), cliente (?)signora M.G.D.M. nonchè sulle esilaranti, bizarre, esposizioni di chi ne cura, in questo momento, gli interessi (?).
Ci sarà tempo e modo
credo sia errato commentare tutto quello che dice Arnone.Lui ormai le spara alte e solo gli allocchi possono credergli.Organi dello stato negli anni scorsi hanno fatto nullA per limitare i suoi eccessi.Ora la frittata è fatta.L’unica cosa è il silenzio perchè non si può dare rilievo a ciò che non è vero o verosimile-Chi potrebbe porre fine a questi inconvenienti non lo vuole fare !! Peccato che una città debba assistere a simili spettacoli.
Il verbo è stato espresso:
“………..vasi di 40 piantine, al disotto dei 30 cm, complessivamente del valore di una cassata, o di una bella torta gelato, cioè tutte assieme le 40 piantine, valgono poco più di 50 euro. ……..vi sarebbe un pranzo o una cena da 300 euro, cioè un’altra vicenda che può essere frutto di leggerezza, sciatteria, trascuratezza, ma che mi pare distante da particolari logiche di tangenti o malaffare,………………..!
Pare incredibile, ma – esperiti gli accertamenti con una semplice conversazione telefonica – verrebbe da dire: …. tanto rumore per nulla (?)…..
Che spreco di due anni di indagini da parte della G.F.!
Quanta distrazione di energie e di fondi della Magistratura inquirente !!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Bastava affidarsi all’esponente politico che, per nostra fortuna, abbiamo, e avremmo risolto qualsiasi dubbio.
Non v’è reato !
Una nuova dottrina giurisprudenziale locale, quella della … relatività (il reato assume peso
diverso in relazione a chi lo commette….) è stata divulgata urbi et orbi.
E chi lo ha fatto se parla di…………. cassate o torte gelato, c’è da……… credergli: è lo stesso personaggio che tempo fa portò a Roma………….. una cassata per festeggiare (?) il suo genetliaco in una convention PD.
E poi … 300 euro sono state sagacemente (e benevolmente) derubricate a … frutto di leggerezza, sciatteria, trascuratezza….
Avremmo quindi un Presidente, onesto sì ma……………………….. un po’ co@#*ne !
Non lo dico io, non lo diciamo noi, ma…………….. il nostro che interviene, dicendoci che il Presidente è stato leggero, sciatto, trascurato (e ingenuo, diremmo noi, se ha accettato a gratis piantine il cui valore è pari a quello di un semplice dolce).
Dei miei – ahimè lontani – studi classici, ricordo che … Plutarco insegnava: “mai nessun sospetto deve sfiorare la moglie di Cesare….”. figuriamoci poi se si tratta ………….di Cesare in persona !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
E gli interventi (a gratis) in agro di Montaperto delle ditte che – casualmente – lavorano con la Provincia ?
Boh !
Ma non erano stati tutti scacciati i…. mercanti dal tempio ?
Non so se l’intervento del giurista dei giuristi ha fatto più danno che altro.
Non so se il giurista voleva fare o meno danno col proprio intervento.
So solo che l’intervento non mi ha …….convinto !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
finalmente ho capito tutto, la signora MGDM è un flipper, e quando Arnone
la strattonava andava in tilt!
Scherzi a parte ma cosa significa che una donna è in “tilt” ma che linguaggio è?
Lucio pone un problema serio.Di fronte ad un’indagine della guardia di finanza e della magistratura generalmente si apre una dialettica giudiziaria tra le parti.D’Orsi fa le sue dichiarazioni in cui parla di esagerazioni ma dichiara di rispettare la magistratura.Fin qui tutto quasi fisiologico.Poi succede che in virtù di nessun mandato affidatogli da D’Orsi Arnone entra a gamba tesa sulla vicenda giudiziARIA senza nessun titolo.Perchè lo fa ? Mistero !!Come persona più votata ad Agrigento ? Non basta !! Come amico personale di D’Orsi ? Come amico di Lombardo e Di Mauro che sono i capo dell’MPA regionale ed agrigentino ?
Come giornalista ? Non lo ha fatto in questa veste.Come politico ? Ecco il punto è questo.Come politico Arnone ha diritto di intervenire sulle vicende giudiziarie
dando versioni che possono influenzare l’opinione pubblica ? In virtù di quale potere ? Se tutti i politici interferissero nelle vicende giudiziarie interrogando personalmente gli indagati avremmo una situazione ben strana.Cioè si aprirebbero mille versioni sulle stesse vicende giudiziarie con pregiudizio dell’azione della magistratura e degli stessi indagati che non hanno alcun interesse ad interferenze estranee.Ma ad Agrigento c’è la possibilità di alterare la fisiologia giudiziaria e questo avviene ormai da tempo.
Capisco aspettare di conoscere bene i fatti e la conclusione delle indagini ma non è giusto far passare, intanto, il messaggio che chi ruba poco è un non ladro… non si deve. Anche perché in Italia c’è chi va in galera per aver rubato una mela o da mangiare per i propri figli.
D’altro canto cosa si ci può aspettare da chi difende la suocera (sempre la suocera, come qualcun altro) dall’accusa di avere un lavello e una scala abusive mostrando esempi di abuso più grande?
Un amministratore pubblico non può permettersi di accettare regali da un fornitore di un ente che amministra, proprio non si fa e non si deve.
LA VICENDA CHE HA SEGNATO LA VITA POLITICA IN SENO ALLA AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE E’ DI UNA GRAVITA’ INAUDITA . ALTRI SI SAREBBERO IMMEDIATAMENTE DIMESSI SENZA PENSARCI SECONDI. A PARTE LE PIANTE ,I LAVORI ESEGUITI DA CERTE DITTE, GLI OPERATORI DIPENDENTI DELLA PROVINCIA QUALI IL DOTT.GIOVANNI ALLETTO,CHE HANNO LASCIATO IL POSTO DI LAVORO PER ANDARE A LAVORARE PRESSO UNA CASA PRIVATA DI UN PRESIDENTE DELLA PROVINCIA , RISCHIANDO IL POSTO DI LAVORO , E TANTE ALTRE NUMEROSE OSSERVAZIONI SU ACQUISTI DI VARIO TIPO, NON BASTANO AL SIG. ARNONE ( MORALIZZATORE) PER DARE CERTEZZA DI IMMORALITA’ ALMENO DICIAMO PRESUNTA E ADDITARE IL D’ORSI AD USCIRE FUORI DAL PèORTONE DELLA PROVINCIA ? MA FORSE DIMENTICHIANO CHE TRA ARNONE E D’ORSI E DI MAURO E LOMBARDO PRESIDENTE DELLA REGIONE SI E’ COSTITUITO UN ASSE ANCHE PER SCREDITARE UN GIUDICE CATANESE CHE AVEVA ACCUSATO LOMBARDO E QUESTI SI ERA SERVITO DELL’ARNONE PER ATACCARE IL GIUDICE DI QUEL DI CATANIA . INSOMMA SIAMO DINANZI A FATTI CLAMOROSI CHE ANDREBBERO PUBBLICATI SULLE RIVISTE E QUOTIDIANI A TIRATURA NAZIONALE . IL SIG ARNONE ANDREBBE PESATO NELLA BILANCIA DELLA GIUSTIZIA POLITICA COME UN INDIVIDUO SCELLERATO A TAL PUNTO DA RENDERE I SUOI COMPORTAMENTI POLITICI TRUFFALDINI E MALFATTORI . I SUDDETTI COMMENTI IPOTETICI ( MA CERTE FONTI DICONO CHE SIANO VERE )LASCIANO ED INDUCONO A FARE QUESTO TIPO DI RAGIONAMENTI E AD INDURRE CHE LA POLITICA E’ TROPPO SPORCA E COME LA MELMA ED IN QUESTA MELMA C’E’ CADUTO L’ARNONE CON I SUOI COMPORTAMENTI POLITICI TRENTENNALI . ARNONE POLITICAMENTE E’ UNA DELUSIONE , NON E’ POLITICAMENTE IL MORALIZZATORE CHE SEMBRAVA AGLI OCCHI DELLA GENTE.
Perchè non si guarda nel settore cultura degli ultimi quindici anni ? e nel settore tresporti ? E nel settore viabilità ?
ma non comprende che è finito ?