I due giovani, già noti alle Forze dell’Ordine, avevano già vessato e minacciato il ragazzo che doveva loro dei soldi per l’acquisto di droga. L’associazione: “Seguiremo da vicino il caso e chiederemo giustizia”
Caltanissetta, 24 maggio 2024 – A Niscemi due fratelli di 22 e 24 anni sono stati posti agli arresti domiciliari con una serie di accuse che comprendono la detenzione illecita di sostanze stupefacenti per spaccio, la tentata estorsione, minacce, violenze e rapina ai danni di un ragazzo tossicodipendente che doveva loro dei soldi. Inoltre, i due sono accusati anche di aver ucciso il cane del ragazzo debitore, impiccandolo al ramo di un albero, come ritorsione e intimidazione affinché saldasse il debito. Le indagini dei Carabinieri sono state fondamentali per ricostruire tutte le violenze perpetrate dai due e che hanno fatto scattare la misura cautelare.
LNDC Animal Protection si unisce alla denuncia relativamente all’uccisione del povero cane, vittima innocente di criminali che, sulla base di quanto ricostruito dagli inquirenti, non si fanno scrupoli nel rovinare la vita agli altri con la vendita di droga e quindi si sono fatti ancora meno scrupoli nel far porre fine alla vita di una creatura che non aveva alcun coinvolgimento in questa storia.
“Vogliamo assolutamente che venga fatta giustizia per questo ennesimo animale che è stato punito per qualcosa che non lo riguardava e che si è trovato coinvolto in una situazione più grande di lui, senza possibilità di scampo. Fortunatamente i due, peraltro già pregiudicati, sono stati posti agli arresti domiciliari e non potranno nuocere ad altre persone e ad altri animali, nell’attesa che – come speriamo – arrivi una condanna per tutti i reati che vengono contestati a questa coppia di fratelli. Peraltro, si tratta di due persone molto giovani e questo è ancora più avvilente se si pensa che le nuove generazioni siano ancora ferme a questo tipo di comportamenti e stili di vita. Di sicuro seguiremo da vicino la vicenda e faremo in modo di costituirci parte civile nel processo, in modo da assicurarci che il reato di uccisione di animale non passi in secondo piano ma venga considerato per la sua effettiva gravità”, commenta Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection.