Succede ad Agrigento che alcune scuole siano ancora ospitate in magazzini privati pagando lauti affitti, o che necessitino d’interventi strutturali, che utilizzino impianti non a norma, che non siano dotate di riscaldamento o che questo non funzioni.
Succede che il diritto allo studio sia continuamente mortificato da insuperabili barriere architettoniche, che abbiano palestre inutilizzate da anni e abbandonate ad atti di vandalismo, che presentino infissi vetusti e coperture in cattivo stato.
Succede addirittura che alcune vengano traslocate in sedi non idonee a causa dei pericoli di sedi altrettanto inidonee, o che non abbiano aule multimediali o d’informatica, o che….
Succede ad Agrigento che la giusta indignazione per questo stato di caso immutato da anni duri da fine settembre a fine maggio, alimentata tra l’altro dai comunicati stampa di Consiglieri Comunali Assessori e Sindaci, per i quali la colpa è sempre degli altri: della Provincia, della Regione, dello Stato, della Comunità Europea o di chiunque si macchi della colpa di non concedere contributi “ad hoc” per l’edilizia scolastica agrigentina.
Succede anche che ad Agrigento si facciano le conferenze stampa per annunciare enfaticamente la partecipazione a bandi per la riqualificazione degli istituti statali siciliani di Primo e Secondo ciclo, nell’ambito di un avviso congiunto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università’ e della Ricerca (Programma Operativo Nazionale “Ambienti per l’Apprendimento”), e del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – (Programma Operativo Interregionale “Energie rinnovabili ed efficienza energetica”) dando per scontato l’ammissione ai finanziamenti come fatto dovuto.
Succede però che di tutte le domande presentate dal Comune di Agrigento per gli Istituti di primo ciclo, solo QUATTRO siano state giudicate ammissibili ma non finanziabili perché non rientranti in graduatoria utile. Sono state infatti finanziate 146 domande su più di 500 (per una capienza totale del fondo di circa 50 mln di Euro) e la migliore delle scuole agrigentine si piazza al 298° posto. Per arrivare a finanziare questa sola occorrerebbe il raddoppio della capienza del finanziamento. Per inciso tutti i maggiori comuni della provincia ne hanno avuta finanziata almeno una mentre Sciacca ne vanta 3 e Ribera 2
Ma succede anche che altre CINQUE domande (relative ai Circoli Didattici A. Di Giovanna e Verga, agli Istituti Comprensivi Vincenzo Reale e Pascoli, alla Scuola Media Statale Pirandello) siano state giudicate inammissibili per errori formali quali l’assenza della firma del Dirigente Scolastico, la mancata trasmissione al sistema telematico, o beffa delle beffe la trasmissione del cartaceo fuori tempo massimo.
Succede quindi ad Agrigento che non siamo in grado di leggere i bandi e di redigere progetti qualitativamente accettabili, o forse succede che al momento di fare le cose non gliene frega niente a nessuno e si fanno con superficialità e pressappochismo.
Ma allora perché non coinvolgere i tanti giovani professionisti a spasso per la città, spesso più motivati di molti tecnici comunali e disponibili a lavorare con amore e dedizione, permettendogli tra l’altro di fare esperienza e curriculum?
Ciò che invece ancora non succede ad Agrigento è l’assunzione di responsabilità di chi di competenza, perché la colpa è sempre degli altri e alla fine di nessuno.
Non succede ad Agrigento che la classe dirigente si attrezzi con competenza per il reperimento dei finanziamenti attraverso gli unici canali concreti ovvero quello dei bandi interpretandoli per quello che sono cioè competizioni da vincere, ma anzi li vivano come intralci a presunte legittime pretese.
Non succede ad Agrigento che l’Amministrazione fissi degli obiettivi per gli uffici comunali e i relativi dirigenti supportandoli nelle risorse, ma controllandone costantemente l’operato per il perseguimento degli stessi, intervenendo quando necessario.
Ma ciò che forse sta succedendo ad Agrigento è l’acquisizione della consapevolezza da parte della popolazione dell’inadeguatezza e dell’inefficienza (dimostrata nei fatti) di questa classe dirigente, chiedendo conto e ragione dei loro continui fallimenti.
Agrigento, 12 agosto 2011