Anticipazioni tratte da un articolo di Alida Amico, pubblicato su “Centonove” di questa settimana.
“C’è in Sicilia una realtà, costituita da 17 Comuni agrigentini, l’Ato Sogeir Ag1, che dimostra il contrario. E cioè che anche il “pubblico”, se in mano a persone oneste e competenti, può essere bellissimo e vincere la scommessa. Dalla terra “pietra degli scandali” e dell’inefficienza pubblica, arriva stavolta, un raro esempio di “buona amministrazione” dal sapore europeo. E riguarda, il settore dei rifiuti: da sempre al centro di enormi affari, intrallazzi ed infiltrazioni mafiose, come è recentemente emerso anche dalle dichiarazioni shock del governatore Lombardo, alla Commissione nazionale antimafia. Non a caso, la raccolta differenziata, in Sicilia si attesta sul 7% – mentre la legge nazionale e la normativa europea, impongono di raggiungere quota 66% entro il dicembre 2011 – col rischio di imminenti multe e sanzioni salatissime, già preannunciate dalla Ue. Ato da imitare. Eppure, da questo sconfortante quadro siculo, affiora una realtà “virtuosa” che fa “scrusciu”. E’ il comprensorio dell’Ato “Sogeir Ag1” (che sta per società integrata dei rifiuti)….
Dal 2002, lo guida ininterrottamente, un commercialista saccense: Vincenzo Marinello, 41 anni, una laurea in Economia e Commercio, specializzato in diritto tributario ( con master di management alla Luiss di Roma), e studio di consulenza a Sciacca…
Il “miracolo Marinello”, è un mix di onestà e competenza. La “bussola” con cui il manager saccense, ha centrato gli obiettivi delle 3 “E”: l’efficienza, l’efficacia e l’economicità, come racconta lui stesso, in un libro denuncia, scritto l’anno scorso insieme ai giornalisti Calogero Parlapiano e Domenico Rizzuto. Il “libro bianco”. Nel dossier, per la prima volta, viene fotografata la realtà dei 27 Ato made in Sicilia, mettendo a confronto i loro bilanci, i numeri e le cifre sui costi del servizio, le “strane” gare d’appalto (svolte con 1 sola impresa o con il solito “cartello” che propone ribassi irrisori)…
Abbiamo poi realizzato, una nostra discarica in contrada Saraceno Marinella a Sciacca, dove i Comuni conferiscono i loro rifiuti. Pagandoli 63 euro a tonnellata – calcola Marinello – anziché gli oltre 100 euro, che in genere gli altri Ato pagano ai proprietari delle discariche private…
Impianti di compostaggio, il cui compost viene distribuito gratis ai coltivatori. Bollette basse e persino premi ai cittadini che fanno la differenziata.
“Ed a fine anno – riferisce Marinello – facciamo una manifestazione, in cui invitiamo anche i sindaci dei Comuni, e consegniamo l’assegno alle famiglie più “virtuose”. La prima classificata, è stata una famiglia di Ribera – rammenta – che ha ottenuto 170 euro. Le altre, circa 4 mila famiglie, ricevono in media bonus dai 50 ai 70 euro”. Differenziata oltre il 75%….
Eppure, il suo omonimo, il parlamentare saccense del Pdl Enzo Marinello, gli vuol fare chiudere la discarica (l’unica a gestione pubblica)…
Appartiene ai 17 Comuni – precisa il manager – non è la discarica di Vincenzo Marinello, non facciamo affari, non ci guadagniamo, come fa un privato: essendo azienda pubblica, puntiamo al pareggio…” Un “brutto” esempio…
La riforma degli Ato? “Va fatta, ma con criterio – afferma Marinello – tutelando i Comuni e le società di ambito, che in questi anni hanno operato bene. Inserire tutti nello stesso calderone, buoni e cattivi, significa che i comuni virtuosi, rischiano di prendersi i debiti di tutti gli altri. Ed i nostri impianti, compresa la discarica, programmata per 150 mila abitanti, in 6 mesi sarebbe già esaurita. Tra l’altro, se i nostri comuni – calcola Marinello – oggi coprono con le bollette oltre l’80% del costo del servizio di raccolta e smaltimento (Menfi e Burgio lo fanno al 100%), cosa accadrà, quando confluiranno con gli altri Comuni, che riescono a coprire tra il 40 ed il 50% del servizio con le bollette?”…