Rigassificatore. La storia di un impianto industriale non voluto dagli agrigentini, il cui iter procedurale amministrativo è stato oggetto di ricorsi. Ma anche una storia ricca di anomalie che ad oggi ancora nessuno ha chiarito.
“Gli agrigentini – scrive Alida Amico -, il rigassificatore a Porto Empedocle non lo vogliono. Già 3 anni fa, partecipando in massa al referendum cittadino, oltre il 90 per cento di loro si dichiarò contrario. Nonostante il “silenzio” dei mass media locali e quello dei partititi agrigentini, in questi ultimi anni, l’unico che ha tentato di smuover le acque limacciose alla Provincia di Agrigento, è stato il consigliere provinciale della Destra Roberto Gallo. E’ stato lui a presentare un ordine del giorno alla Provincia – sul “pericolo ed il danno” che avrebbe comportato la realizzazione del mega rigassificatore empedoclino, ad un tiro di schioppo dalla Valle dei Templi…
Eugenio D’Orsi del Mpa – più volte sollecitato dal consigliere della Destra Gallo ad uniformarsi ai due ordini del giorno (contrari al Rigassificatore e favorevoli alla costituzione in giudizio), votati dalla maggioranza del consiglio provinciale – per tutta risposta, alla vigilia dell’udienza davanti al Tar, ha revocato il mandato a costituirsi in giudizio, all’avvocato Giuseppe Aiello. Eppure, con quelle 17 pagine della memoria del legale, mai depositate né al Tar del Lazio, né al Consiglio di Stato – come ha denunciato anche Gian Joseph Morici, il presidente dell’associazione Free, editore del sito online “Lavalledeitempli.net” (già bersaglio di minacce di morte) – la Provincia di Agrigento, poteva risultare determinante nell’”inficiare l’iter procedurale autorizzativo del rigassificatore”….
Lombardo. Aveva detto pubblicamente – rammenta Gallo – mai rigassificatori in Sicilia, dove c’è il turismo, etc. E poi ha cambiato idea. Tutte queste contraddizioni, di Lombardo e del presidente D’Orsi, non mi lasciano per niente sereno…”
Via libera al Rigassificatore di Porto Empedocle. Il disco verde, l’ha dato martedì sera la sentenza del Consiglio di Stato, accogliendo il ricorso presentato dalla società Enel Nuove Energie (che dovrà realizzare l’impianto)…
Contro la realizzazione del rigassificatore, ormai da anni – anche a colpi di carta bollata (denunce alla magistratura, ricorsi amministrativi e all’Ue) si batte un variegato “cartello” di associazioni culturali, ambientaliste e produttive (tra cui la Camera di Commercio di Agrigento, il Consorzio turistico della Valle dei Templi, che raggruppa la stragrande maggioranza degli operatori turistici agrigentini).In testa, il Comune capoluogo, con il sindaco Marco Zambuto. Che oggi commenta. “Abbiamo difeso solo e soltanto gli interessi ambientali e turistici della città dei templi – ha dichiarato Zambuto – peraltro confortati dal favorevole voto referendario di migliaia di agrigentini che hanno detto, senza mezzi termini, un no netto e deciso ad una mega e rischiosa struttura di fronte alla casa natale di Luigi Pirandello e a due passi dalla Valle dei Templi, sito garantito dall’Unesco come patrimonio dell’umanità…
Mastica amaro, anche il legale del Comune, l’avvocato Arnaldo Faro.”Da agrigentino, mi sono battuto con la passione dovuta, per una vicenda che riguarda la Valle dei Templi. Che ha ricevuto, nel tempo, altri shock – rammenta l’avvocato Faro – le ricordo soltanto che i “pezzi” dell’Olempeion,cioè il Tempio di Giove, sono stati utilizzati in passato, per realizzare la diga foranea a Porto Empedocle. Ed oggi,con il Rigassificatore a Porto Empedocle – conclude – tutte le conseguenze negative, dal punto di vista ambientale e turistico per la Valle dei Templi, ce li pigliamo noi…”
Mentre per Mimmo Fontana, agrigentino nonché presidente regionale di Legambiente, associazione che a livello nazionale sostiene la realizzazione di 3, 4 rigassificatori, la localizzazione a Porto Empedocle è “sbagliata”…”
L’articolo prosegue con diversi interventi.
Daniela Ciancimino, la battagliera avvocatessa che ha difeso il “cartello” di associazioni a Roma, attende di conoscere le motivazioni della sentenza, per capire sulla base di quali argomentazioni giuridiche sia stata annullata la sentenza del Tar…
Diverse le motivazioni del No al rigassificatore, tirate in ballo da Enzo Parisi, Responsabile regionale del Dipartimento Industria di Legambiente, che evidenzia come non abbia senso la realizzazione dell’impianto in prossimità della valle dei templi di Agrigento, e come il territorio non trarrà nessun vantaggio da un’opera industriale destinata a fornire il gas alla Padania e al Nord Europa. Uno “sconquasso” del territorio siciliano, che produrrà solo danni…
Chi festeggia invece la vittoria, nel silenzio tombale bipartisan dei partiti agrigentini, è l’Enel, che per bocca di Giuseppe Luzzio AD di Nuove Energie, fa sapere che i lavori dureranno 4 anni e mezzo…
“Vero vincitore morale della battaglia”, è il sindaco di Porto Empedocle Lillo Firetto, dipendente in aspettativa dell’Enel e coordinatore provinciale dell’Udc, secondo il quale, il rigassificatore porterà benefici al territorio che lo ospita…
Finita la guerra al rigassificatore? Sicuramente no, e da più parti, ci si sta muovendo per programmare ulteriori azioni idonee ad impedirne la realizzazione.
Gaetano Gaziano, del comitato “Salviamo la Valle dei Templi”, nel ringraziare il sindaco Zambuto per essersi schierato contro un’opera che snaturerà la vocazione economica del territorio, anticipa come si stiano già valutando i rimedi giuridici per contrastare il progetto…
Un articolo, quello di Alida Amico, che narra per filo e per segno la storia di un impianto industriale non voluto dalla comunità agrigentina, ma imposto da poteri forti che, come ammise lo stesso presidente della Provincia Eugenio D’Orsi, “ci manovrano”…
L’addio di Cusumano al Pd
“Per sancire il suo addio ufficiale al Pd, ha scelto la sala dell’ ex Jolly Hotel del capoluogo. Nel corso di una conferenza stampa, Nuccio Cusumano, ha preannunciato il suo contestuale passaggio ad “Alleanza per l’Italia”, presente il leader maximo Francesco Rutelli, nonché il commissario del partito in Sicilia, il senatore Riccardo Milana. Nella sua nuova “avventura politica” lo seguiranno gli aderenti all’associazione “Democratici e Liberi” – che seppure da posizioni critiche, faceva riferimento al Pd – nonché il “gruppone” di “cusumaniani”: i consiglieri comunali e provinciali, amministratori (non solo agrigentini), vicini all’ex senatore e già sottosegretario saccense. Soprattutto nella sua città, Sciacca, Cusumano porterà all’amico Rutelli, il “bottino” più succulento: la metà del gruppo consiliare del Pd ( ben 5 consiglieri comunali su 10, eletti nella lista civica “Democratici e Liberi”) tra cui spicca il presidente del consiglio comunale Filippo Bellanca, l’ex capogruppo Simone Di Paola, nonché l’assessore comunale alla solidarietà sociale Gianfranco Vecchio. Ma anche il sindaco di Montevago, Calogero Impastato, l’assessore comunale di Ribera Antonio Sgrò (in compagnia di altri 2 consiglieri), ed altrettanti amministratori locali di Ravanusa, Favara, Canicattì, Racalmuto, Cammarata etc. Mentre nel capoluogo nisseno, lo seguiranno almeno un paio di consiglieri comunali: Ritalba Mazzè e Lorenzo Tricoli (già segretario provinciale dell’Udeur)…”
Un passaggio, che dovrebbe portare Nuccio Cusumano ad essere nominato coordinatore nazionale dell’Api, con delega al Mezzogiorno…
All’articolo, segue l’intervista a Cusumano, che spiega il perché della sua scelta e fa delle valutazioni di carattere politico sul governo Lombardo e sulle divisioni interne al Pd, anticipando i preparativi alle prossime amministrative.
Un altro articolo di Alida Amico, da leggere con particolare attenzione…
gjm