Agrigento – Affollata conferenza stampa stamani al Palazzo della Provincia, durante la quale il presidente D’Orsi ha annunciato che il prossimo undici aprile terrà una Giunta provinciale straordinaria a Lampedusa.
Presidente e assessori, insieme ad una delegazione della Protezione civile provinciale, saranno sulla principale isola delle Pelagie per portare una fattiva solidarietà ai cittadini residenti impegnati in un difficile momento della loro vita a causa della crisi del Nord Africa che sta portando proprio a Lampedusa migliaia di migranti in fuga dai loro Paesi d’origine.
“Saremo a Lampedusa per fornire un contributo concreto – ha spiegato il presidente Eugenio D’Orsi – ma soprattutto andremo a spese nostre e senza incidere sulle casse dell’Ente. Ovviamente siamo vicini ai lampedusani anche se fino ad ora abbiamo evitato come Ente Provincia, di affidare i nostri pensieri e le nostre intenzioni a comunicati di solidarietà fini a se stessi”.
La Provincia e la Protezione civile porteranno 10 bagni chimici ed una fornitura di 2000 bottiglie di acqua minerale al giorno per un mese.
A termine della conferenza stampa, D’Orsi ha anche parlato dell’interminabile serie di atti intimidatori subiti, non lesinando critiche a chi avrebbe il dovere di tutelarlo.
Si chiede infatti il presidente della Provincia come mai a distanza di mesi non si sia ancora arrivati a comprendere cosa ci sia dietro le intimidazioni; chi abbia interesse a colpirlo; a cosa serva la tutela – riconoscendo comunque serietà e professionalità alla sua scorta – se poi chiunque può incendiargli la casa o tracciare una croce con il chiaro intento di minacciarlo.
La gente mi ama, è la politica a detestarmi – ha detto in sintesi il presidente -, affermando che non si ricandiderebbe solo nel caso in cui non riuscisse a rispettare il programma elettorale.
Tornando alle minacce ricevute, ed accennando ad indagini nei suoi confronti, D’Orsi ha dichiarato che tutta la sua vita è stata condotta all’insegna della legalità.
“Non riesco a spiegarmi perché mi hanno bruciato la casa – dichiara D’Orsi ai tanti giornalisti presenti -, ma allo stesso modo non mi spiego il silenzio della Procura e delle forze dell’ordine che a tre mesi di distanza non sanno ancora cosa è successo. O aspettano qualche pentito? Aspettano qualcuno che gli dica qualcosa? Io chiedo di capire perchè mi hanno bruciato la casa e continuano a minacciarmi”.
“Io – afferma D’Orsi – non ho paura di nessuno, siano essi magistrati o non magistrati. Poi se si vogliono costruire castelli sulla mia persona perché si avvicinano le elezioni facciano pure. Su una cosa sono d’accordo con Berlusconi, sui giudizi che da sulla magistratura. Indaghino sulla mia persona, scandaglino la mia vita e guardino se c’è un minuto di illegalità”.
Parole nei riguardi di magistrati e forze dell’ordine, che lasciano pochi dubbi in merito a quanto D’Orsi intendesse dire. E se dubbi potessero esserci, a chiarirli, l’affermazione secondo la quale l’unica cosa che il Presidente condividerebbe di ciò che pensa Berlusconi, sarebbe l’opinione che il premier ha dei magistrati.
Gian J. Morici