Carisa Frisby, laureanda in Comunicazione e Giornalismo presso la Kaplan University, nello Stato dell’Arizona (U.S.A), apprezzata opinionista del nostro giornale, non è rimasta insensibile dinanzi l’immane catastrofe che ha colpito il Giappone e che sotto il profilo del rischio nucleare, le ricorda i drammatici eventi bellici che videro distrutte le città nipponiche di Hiroshima e Nagasaki:
Nell’agosto del 1945, a fine della seconda guerra mondiale, il Giappone venne colpito da due bombe nucleari sganciate da aerei statunitensi.
66 anni dopo, il Paese sta affrontando una crisi simile, causata dalla natura e non dall’uomo.
Venerdì scorso il Giappone è stato devastato da un terremoto 8.9/9.0, il più potente mai registrato in quel paese. Pochi minuti dopo uno tsunami con un’onda di oltre 7 mt, causata dal sisma. L’onda ha distrutto ogni cosa sul suo cammino, interessando anche gli Stati Uniti con danni alle strutture lungo le coste delle Hawaii e la California.
Il terremoto ha anche danneggiato le strutture di centrali nucleari. Il sistema di raffreddamento presso lo stabilimento di Fukushima Daiichi vicino Onahama ha perso potere, provocando un innalzamento dei livelli di radiazione all’interno della struttura , che sono aumentati di oltre 1.000 volte più del livello normale.
Le radiazioni sono arrivate all’esterno dello stabilimento, imponendo un aumento delle evacuazioni.
Sabato pomeriggio una violenta esplosione ha squarciato uno degli edifici a Fukushima mentre gli operai tentavano di ridurre l’aumento di pressione in uno dei reattori. Ora stanno inondando i reattori con acqua di mare nel tentativo di mantenerne bassa la temperatura e di evitare la fusione totale.
Se la fusione dovesse continuare, le radiazioni, oltre ai lavoratori, contaminerebbero tante altre persone.
I sintomi della contaminazione, si manifesterebbero anche con nausea e vomito, mal di testa, febbre, debolezza, affaticamento, vertigini, disorientamento, perdita di capelli e pressione sanguigna bassa.
Questi sintomi sono fin troppo familiari in una zona dove ancora vivono persone che ricordano Hiroshima e Nagasaki.
Gli Stati Uniti hanno già cominciato a mandare aiuti per assistere il Paese, cercando di far fronte al bisogno.
Navi statunitensi che trasportano aiuti sono state inviate e già ne stazionano al largo della costa per consegnare rifornimenti, dare assistenza sanitaria e logistica.
Liquido refrigerante è stato consegnato per aiutare a mantenere i reattori nucleari freddi.
Il presidente Obama ha offerto al Giappone tutta l’assistenza necessaria per far fronte alla enorme catastrofe.
Le scosse possono avere innescato l’attività vulcanica, a parte i problemi nucleari.
In un paese già devastato da un terremoto e lo tsunami, è possibile poter far fronte ai problemi dovuti alle eruzioni vulcaniche e a quelli nucleari?
Come americano guardando quanto accade, mi auguro che il popolo del Giappone possa ottenere l’assistenza di cui ha bisogno. Prego per la sicurezza delle persone e per il conforto di coloro che hanno perso i propri cari.
Prego anche che non ci sia un’altra crisi nucleare paragonabile e quello che accadde 66 anni fa.
Carisa Frisby
In August 1945 Japan was hit by 2 nuclear bombs dropped on them by the United States to end World War II. 66 years later the country is facing a similar crisis caused by nature rather than man.
On Friday Japan was ravaged by an 8.9/9.0 earthquake, the most powerful ever recorded in that country. Minutes later a 7 meter tsunami was triggered by the quake. The huge wave destroyed everything in its path. It even affected the United States with damage to structures along the shores of Hawaii and California.
Evacuations spread as the quake and it’s after shocks damaged structures at nuclear power plants in Japan. The cooling system at the Fukushima Daiichi facility near Onahama lost power, possibly triggering a meltdown. Radiation levels inside the facility have surged to 1,000 times more their normal level. Some radiation seeped outside of the plant leading to more evacuations.
Saturday afternoon a massive explosion ripped through one of the buildings at Fukushima as workers tried to vent the increasing pressure in one of the reactors. They are now flooding the reactors with sea-water in an attempt to keep them cool and avoid a total melt down.
If the melt down continues it could lead to radiation sickness and poisoning in many people, not just workers. Symptoms of this include nausea and vomiting, head-ache, fever, weakness, fatigue, dizziness, disorientation, hair loss and low blood pressure among others. These symptoms are all too familiar to the area that still has people that remember Hiroshima and Nagasaki.
The United States has already started sending in aid to assist with anything the country needs. U.S. ships carrying aid have been sent in and are already stationed off the coast to deliver supplies, and assist with transportation and medical needs. Coolant has been delivered to help keep the nuclear reactors cool. President Obama offered Japan any assistance needed to cope with the massive catastrophe.
The quakes may have triggered volcanic activity, aside from the nuclear problems. In a country already devastated by a massive earthquake and tsunami, is it possible they could handle volcanic eruptions and nuclear meltdown?
As an American watching this happening, I hope that the people of Japan are able to get the assistance they need. I pray for the safety of the people and comfort to those who have lost loves ones in the disasters. I also pray that they do not face another nuclear crisis at the magnitude they did 66 years ago.
Carisa Frisby