Palermo, 26 feb. – “Adesso l’Assessore regionale alla Salute Massimo Russo sembra voglia parlare la nostra stessa lingua, parla, infatti, di deospedalizzazione e di sviluppo della medicina territoriale, di qualità dell’assistenza sanitaria, di organizzazione e di necessario confronto con i sindacati, di rapporto umano con i pazienti. Avremmo voluto che ci avesse pensato prima, molto prima di attuare una serie di tagli indiscriminati, finanziari e strutturali, e di interventi autoritativi che hanno oggettivamente aggravato le pesanti carenze delle strutture sanitarie e i disagi nelle zone montane della Sicilia”. E’ quanto dichiara il Portavoce regionale di Italia dei Valori Pippo Russo.
“L’Assessore Massimo Russo, inoltre, annuncia l’imminente valutazione dei direttori generali. Vorremmo piuttosto – continua Pippo Russo – che l’Assessore ci assicurasse che le nomine dei vertici ospedalieri vengano fatte totalmente al di fuori di ogni logica di appartenenza partitica, soprattutto al partito del governatore Raffaele Lombardo. Ma così non è stato e, pertanto, non pensiamo che possa darci tale assicurazione.
Ogni riforma della Sanità – prosegue Pippo Russo – potrà essere giudicata una buona riforma solo se, accanto al risanamento finanziario e all’ottimizzazione delle risorse, ci sarà una percezione positiva delle novità introdotte da parte dei cittadini utenti e degli operatori sanitari, percezione positiva che fino ad ora non è stata registrata.
A questo proposito non ci è piaciuta affatto la circolare del commissario dell’ospedale Civico di Palermo Carmelo Pullara, che riprende similari iniziative dello stesso Assessore Russo, con cui è fatto divieto a medici e parasanitari di comunicare con l’esterno e con la stampa, creando un clima di paura e di tensione, e che spesso si traduce nell’impossibilità di interloquire anche all’interno con gli stessi responsabili della struttura in cui si presta la propria opera. Italia dei Valori – dichiara Pippo Russo – ha allo scopo istituito uno sportello che, garantendo l’anonimato, darà la possibilità agli operatori sanitari e amministrativi degli ospedali e dei vari presidi nel territorio, di denunciare tutto ciò che ritengono non funzioni e che può essere di particolare nocumento per i pazienti e per i cittadini.
Sarà, poi, nostra cura adottare gli opportuni atti conseguenziali di qualsiasi natura”.