La totalità delle ville pubbliche del comune di Favara – si legge nel comunicato di Giovane Italia -, versa in uno stato di completo degrado ed abbandono.
Si tratta,nella maggior parte dei casi, di luoghi pubblici di recente realizzazione, zone verdi costruite per riqualificare interi quartieri cittadini.
Oggi, purtroppo, le ville comunali sono ben lontane dal rappresentare centri nevralgici di rinnovamento territoriale.
La grave condizione in cui versano ci testimonia invece una situazione di profonda crisi in cui versa l’intera città.
In un paese “normale” le ville dovrebbero essere il centro di incontro per eccellenza delle nuove generazioni; ma Favara, si sa, di normale ha ben poco, e mentre l’intera città assiste all’ennesimo rinvio circa la composizione della nuova giunta comunale, le emergenze non accennano a placarsi.
A farla da padrone sono bottiglie di plastica,vetri e spazzatura varia, per non parlare del manto stradale lacerato da buche che difficilmente si trovano nelle società odierne ma che purtroppo fanno parte della nostra vita quotidiana.
Un vero peccato, considerando la dimensione di Favara, sia dal punto di vista demografico che territoriale,paese assetato di risposte e fatti concreti, stanco di effimeri slogan propagandistici sterili ed inefficaci.
Villa Ambrosini, sita dietro il cimitero di piana traversa, è oggi forse il simbolo dell’incuria dell’attuale compagine amministrativa; le foto, circolate qualche tempo fa sul web, si commentano da sole.
Ma anche altri luoghi pubblici come Villa della pace e villa Giovanni Paolo II versano in pessime condizioni; la prima, punto di riferimento dei teenagers i quali vedono, giorno dopo giorno, appassire come fiori al sole,le bellezze urbanistiche che arricchiscono la nostra città. La seconda, pur essendo provvista di appositi cancelli, non viene mai chiusa, permettendo così di fatto l’ingresso in qualsiasi ora della notte.
Esistono due tipi di opposizione politica: quella che preferisce sentenziare su ogni questione preferendo però non agire in maniera pragmatica, e quella che oltre alle parole compie fatti tangibili; certi di appartenere alla seconda categoria, abbiamo pensato di organizzare, domenica 27 febbraio, una giornata di “solidarietà ecologica” prendendoci cura della villa Ambrosini.
L’iniziativa di Domenica vuole essere la prima di una serie di giornate che hanno per obiettivo la bonifica degli spazi verdi comunali, permettendo così la loro fruizione da parte di tutta la collettività.