La domanda, potrebbe essere rivolta ormai a qualsiasi esponente politico di questo malconcio paese, che nella classifica di Reporters sans frontières dedicata alla libertà di stampa, si posiziona al 49esimo posto insieme al Burkina Faso e dietro a Namibia, Suriname, Ghana, Mali e Jamaica, tanto da spingere l’associazione francese ad affermare che “tra una riforma liberticida e le minacce della mafia, la situazione della libertà di stampa in Italia preoccupa sempre di più i suoi vicini europei”.
Molte le colpe attribuite al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Dalle leggi liberticide, al monopolio dell’informazione.
Ma come fa un politico che non possiede i giornali e le televisioni che ha il premier? Si arrangia come può. Dall’affidamento delle pubblicità istituzionali, rimesso alla discrezionalità del politico di turno, alle forme più o meno censorie nei riguardi della stampa più ‘scomoda’.
Se in America, da oltre un secolo, il ruolo dei media è quello del “Watchdog”, ossia di cane da guardia a cui viene chiesto di difendere la democrazia, vigilando sul potere ed informando l’opinione pubblica, in Italia, il ruolo al quale è stata relegata la stampa, è quello di “puppy love”, ossia di amabile cucciolo o, se preferite, di “cane da salotto”.
In un contesto di non imparzialità dell’informazione, di politicizzazione delle testate e dei giornalisti, di mancanza di pluralismo dell’informazione e di dipendenza degli editori da potentati economici o politici, si è finito con il dare il colpo di grazia alla già macilenta credibilità della stampa. Agrigento che, in senso negativo, detiene il primato di ogni cosa, non poteva neppure in questo caso mancare all’appello.
Se è grave il fatto che molte notizie non si possano scrivere perchè gli editori, ricevendo compensi per le pubblicità da enti pubblici e privati, fanno intendere ai cronisti cosa gradisce e cosa non gradisce il potere, di vera censura possiamo parlare quando scrivendo ciò che non gradisce il potere, gli articolo ‘indigesti’ finiscono con l’essere accuratamente evitati pesrino nelle rassegne stampa.
Se fino a qualche giorno addietro (circa una settimana), anche i nostri articoli venivano riportati nella rassegna stampa della Provincia – nonostante non siamo stati ‘teneri’ riguardo ‘l’affaire rigassificatore’ – da quando abbiamo svelato la bufala sull’aeroporto, che era rimasto l’unico cavallo di battaglia del nostro presidente della Provincia, siamo riusciti a non farci più inserire nella rassegna stampa dell’ente.
Non che la cosa di per sé ci turbi, ma ci costringe purtroppo a prender atto di come uscendo fuori da certi schemi e volendo aprirsi ad un confronto serio, che faccia emergere le posizioni dominanti, che hanno portato alla mancanza di pluralismo dell’informazione e alla grave distorsione del concetto di libertà di stampa, si finisce con l’andare controcorrente e si rischia di minare gli interessi delle lobby.
Certo, non è carino leggere nella rassegna stampa del proprio ente le critiche, le smentite o le continue richieste di trasparenza (rigassificatore, mancato monitoraggio della qualità dell’aria, assunzioni esterne etc), molto meglio la lettura dei semplici comunicati stampa o degli editoriali opera di onanisti mentali, “sconfitto-depressi” e di tutto quel variegato mondo di pennaioli che, godendo della propria apparenza, anziché aprirsi a dibattiti roventi, mettono a servizio la loro penna, lasciando che Agrigento viva ancora nel periodo giurassico dell’informazione.
Ad onor del vero, ci meraviglia il fatto che di tanto in tanto, compaia nella rassegna stampa dell’ente qualche articolo di altri siti, che non fa proprio da scendiletto a chi amministra. Evidentemente, sarebbe fin troppo vergognoso far finta che questa sia la provincia del Bengodi, dove nessuno ha nulla da lamentare.
Ma un’informazione che non è libera, che informazione è?
Quando avremo giornalisti che non abbiano padrini da servire o bramosia di carriere e siano così coraggiosi da sollevare il coperchio a questo vaso di Pandora per fare scoppiare questo bubbone che incancrenisce la nostra società?
In attesa, non ci resta che guardare le pubblicità istituzionali e i filmati, pagati con i nostri soldi, evitando accuratamente di leggere i tanti articoli (ma sono tali?) che bravi giornalisti ci propinano per elogiare l’operato dei nostri amministratori.
Pronti a prendere il volo per altri lidi?
Potete sempre prenotare il prossimo in partenza dall’aeroporto di Agrigento.
Peccato che nessuno vi abbia tenuti informati sulle ultime novità (in Italia, c’è il rischio di veder chiudere ben 24 aeroporti minori, fra i quali quello di Lampedusa), né potrete apprenderle dalla rassegna stampa della Provincia, accuratamente epurata dalle ‘notizie indigeste’…
Gian J. Morici
vado al sodo senza preamboli, la liberta’ al diritto all’informazione è fondamentale . In uno stato di diritto serve in quanto tale, e poi fa da stimolo a chi tiene le redini della cosa pubblica, per via del fatto che si è sotto osservazione . Quindi caro Gianni Morici, voglio augurarmi che sia stato un caso che la rassegna stampa della Provincia non riporti piu’ articoli de “lavalledeitempli.net”
Verifichero’ e se le cose stessero cosi’ potremo dire che si tratta di comportamento scorretto e non solo..
cordialita’ roberto gallo
Caro Roberto, ti ringrazio per l’interessamento e mi auguro anch’io che si tratti solo di un caso fortuito.
Purtroppo, è un caso che si è verificato in una precisa circostanza e considerato il fatto che ci sono siti giornalistici che compaiono quotidianamente nella rassegna stampa, altro non fosse che per aver pubblicato gli stessi comunicati stampa che pubblicano tutti, comprenderai bene che qualche dubbio nasce.
Cordialmente
Gian
Caro Direttore, non prendiamoci in giro.
Le altre testate giornalistiche sono riportate nella rassegna stampa solo perchè non pubblicano mai le tante interessanti notizie sul malcostume organizzato politcamente della nostra Provincia.
Lavalledeitempli.net è l’unica testata giornalistica che riporta integralmente ciò che i nostri concittadini devono conoscere, per il giusto diritto di informazione e conoscenza.
Di sicuro a qualcuno non va molto a genio, e quindi la cosa più facie è eliminare la testata dalla rassegna stampa.
Noi cittadini puliti, fuori dalla politica, siamo sempre con Voi.
A presto
sono andato a vedere x curiosità quella di ieri, le notizie sulle chiusure degli aeroporti c’erano, ma poi ci sono 700 siti, se le mettessero tutte mi sa che starebbero 20 ore a fare solo ricerca sempre delle stesse notizie…
cmq mi pare che nei vari siti si limitino a fare copia e incolla dei comunicati senza uno straccio di approfondimento, quindi credo che la colpa sia dei giornalisti dei siti, e non degli addetti stampa, che, credo, si limitano a diffondere su precise direttive, se funziona come al mio paese…
Egr.gio Gagà,
con un po’ di maggiore attenzione, non è difficile accorgersi di come taluni siti rientrino quotidianamente nella rassegna stampa dell’Ente, che riporta i comunicati pubblicati da più fonti giornalistiche.
Che senso ha dare notizia dello stesso comunicato riportato da più giornali, tacendo su pezzi che, pur essendo ‘scomodi’, aprono comunque un dibattito?
Come Lei stesso scrive, gli addetti stampa della Provincia, ‘starebbero 20 ore a fare solo ricerca sempre delle stesse notizie’, salvo poi aggiungere che i ‘vari siti si limitano a fare copia e incolla dei comunicati senza uno straccio di approfondimento’ e che gli stessi vengono riportati dagli addetti stampa dell’Ente.
Come vede, la spiegazione l’ha data Lei stesso: in rassegna è preferibile avere solo comunicati!!!
Quali articoli portati in rassegna stampa, hanno legato il rischio di chiusura per 24 aeroporti, ponendo in evidenza come la vicenda aeroporto di Agrigento sia solo un grande bluff?
Uno dei pochi, se non l’unico, sarebbe stato il nostro.
Ovviamente, non trattandosi di un comunicato, si è preferito evitare che comparisse nella rassegna stampa.
Cordiali saluti
Gian J. Morici
il tempo di documentarmi per vedere cosa sia questa tanto ambita rassegna stampa della provincia… dunque, si tratta, mi dicono, di una cosa ad uso interno, destinata a dirigenti e assessori, e che viene messa on line e quindi visibile anche all’esterno.
Mi pare strano che un sito con tanta visibilità e tanti contatti come il vostro faccia capire che la sua visibilità dipenda dall’inserimento o meno nella rassegna stampa sul sito della provincia che moltissima gente manco sa cosa sia. Se uno vuole leggere un pezzo va sul sito di valledeitempli o vattelapesca e non sulla rassegna stampa di questo o quell’ente.
Boh, non lo capisco, ma lo sapete voi sicuramente meglio di me. Però non è che non siate beneficiari di somme e quindi… no, vero?
e in ogni caso tornando al pezzo sulla chiusura dell’aeroporto mi pare che da parte vostra di originale e giornalisticamente probante ci sia poco o nulla, a parte lo scontato commento, visto che il pezzo lo ha pubblicato repubblica per cui continuo a non capire dove stia l’inghippo. Ma ripeto, sarete sicuramente molto più dentro certe questioni. Stia bene.
ps: continuo a ripetermi ma sono vecchio, l’80 per cento delle notizie riportate dai vari siti sono copia e incolla di comunicati del comune, della regione, della provincia, dei deputati, di arnone, del pd, eccetera eccetera. Non mi pare tanto professionale non approfondire le notizie, incollandole con fare prono o per pura lagnusia e se voi non fate questo la cosa vi fa onore, indi il vostro sito sarà in ogni caso più appetibile di altri. Con buona pace dell’inserimento in questa o quella rassegna stampa…
Ri-stia bene
Ga. Pu.
Premesso che non ho mai affermato che la visibilità di un sito dipenda dall’inserimento dei suoi articoli nella rassegna stampa, ma, come lei stesso fferma, la stessa è seguita da consiglieri ed assessori, che in questo caso leggerebbero soltanto i loro stessi comunicati.
Mi spiace l’insinuazione ‘…non è che non siate beneficiari di somme e quindi… no, vero?’, basterebbe chiedere, così come ha fatto per il resto, se anche a noi non è stato proposto di presentare un preventivo per pubblicare il filmato delle interviste sull’aeroporto.
Preventivo, che nonostante ci fosse stato richiesto, non abbiamo mai presentato.
Il suo commento, ci dà però l’occasione di approfondire l’argomento.
Da quanto da lei ipotizzato, si evince come gli articoli più o meno favorevoli, possano dipendere dai soldi pagati dalla Provincia.
Premesso che ritengo non si possa generalizzare, mi fa piacere che sia arrivato a queste conclusioni.
Evidentemente, posta in questo modo, non si tratta di pubblicità…
La ringrazio per aver espresso l’opinione che ha il comune cittadino e nel ribadire che non abbiamo interesse a questo genere di ‘pubblicità’, invito lei e gli alti lettori a tenerne conto quando si leggono certi articoli che proprio tali non sembrano…
Cordialmente
Gian J. Morici
ok, cmq se uno legge una volta il comunicato su un sito nn è che poi se lo vada a rileggere nell’altro, quindi penso che la sostanza di un sito stia nell’originalità, nel coraggio, nell’approfondimento, doti che nn vi mancano. se un consigliere o un assessore provano soddisfazione nel legegre i comunicati sic et sempliciter saranno problemi loro.
Chi ha la coscienza a posto vada avanti, chi non ce l’ha…sono c…suoi. O no?