Piuttosto che con il musical “Aggiungi un posto a tavola”, al Pirandello sarebbe più opportuno cominciare la stagione teatrale con uno spettacolo dal titolo più appropriato,come “Bambole, non c’è una lira”. Neppure il rimpasto della giunta è servito infatti al sindaco Marco Zambuto per avere qualche euro in più per mandare avanti il teatro Pirandello. Pensava che infornando in giunta un po’ di amici di Cimino, Alfano, Adragna, Gentile, ecc. avrebbe ottenuto maggiore attenzione dalla Regione. Invece i contributi regionali continuano a calare. Lo scorso 19 ottobre il Sindaco ha saputo che da Palermo per il teatro arriveranno quest’anno appena novantamila euro, meno di quello che lo scorso anno volevano dare all’Akragas. lo Lo scorso anno il contributo regionale era stato di 500 mila euro e nel 2008 di 800 mila euro. Il Comune dovrà sborsare per l’attuale stagione altri 250 mila, altrimenti può chiudere il teatro. La vendita degli abbonamenti e dei biglietti ( il cui costo è aumentato del 15%) non potrà coprire le spese complessive per le attività teatrali al Pirandello, che nel 2009 hanno toccato i 900 mila euro e quindi anche quest’anno andrà in deficit.
E’ chiaro quindi che i nostri parlamentari regionali degli appelli di Zambuto se ne fregano. Tutta l’operazione rimpasto per favorire l’ingresso in giunta di forze politiche è attualmente un fallimento. Il nostro Sindaco piuttosto che protestare e fare qualche azione clamorosa, come chiudere il teatro, va avanti impegnando centinaia di migliaia di euro per otto spettacoli, uno dei quali, quelli di Gianfranco Iannuzzo, è praticamente a costo zero e un altro, a quanto ci ha detto lo stesso Iannuzzo, costa poco, per fortuna. Probabilmente, protesterà con qualche timida letterina, per salvare l’onore e non pestare troppo i piedi a qualcuno di quelli che potrebbero sostenerlo alle prossime elezioni politiche. Deve mantenere aperte le porte, così che se l’Udc non dovesse ricandidarlo, come fece nel 2007, potrebbe ancora una volta trovare qualche altro fessacchiotto disposta a credere nel suo impegno per la città al di sopra dei partiti.
Siamo convinti anche noi che Agrigento deve avere il suo cartellone, ma altri Sindaci avrebbero protestato clamorosamente quando da Palermo sono arrivate quelle miserabili briciole. Inoltre, non comprendiamo perché Siracusa riesce ad avere una montagna di euro per tutte le attività teatrali e nessuna riduzione viene operata per l’allestimento degli spettacoli al teatro greco, Agrigento invece subisce tagli su tagli. O meglio sappiamo perché: i Siracusani hanno la fortuna di avere amministratori locali e parlamentari regionali con gli attributi. Agrigento, come dice la gente è “mmanu a nuddru”.
Elio Di Bella
No, Agrigento non è !mmanu a nuddu”
è nelle mani di pochi! Quei pochi che gestiscono il potere e le valanghe di euro che dopo la chiusura del rubinetto dei lavori pubblici si è riversata sugli spettacoli e sul teatro! Basta andare a vedere dall’operazione “mani pulite” quante sono le aziende che si sono convertite allo spettacolo”
Abbiamo un direttore artistico di tutto rispetto, ma… comanda lui? Boh! io so solo che toccare il tasto teatro ad agrigento è come minacciare una catastrofe! Chissà chi ne detiene il potere!
Se i soldi non bastano, perche’ si spende di piu’ di quello che già si prevede debba arrivare? Riduciamo la stagione!
Un consiglio agli amministratori comunalie ai deputati regionali e/o nazionali
Se per un po’ la smetteste di far stracampare i vostri amici che sotto le mentite spoglie di associazioni culturali svuotano le casse di comune, provincia e regione,i “VERI” operatori culturali, cioe’ quelli che fanno solo questo lavoro e non per arrotondare lo stipendio,potrebbero lavorare meglio!
Avete portato alla fame i veri professionisti e creato mostri che senza titolo assurgono ad incarichi degni di grandi artisti! Qui, basta invece solo leccare il culo nelle segreterie politiche!
Continuiamo cosi’!
Gio Di Falco
produttore teatrale