Una cosa molto grave si è verificata nella scuola; “Italia oggi” con un editoriale comunica il via agli esuberi anche per i docenti della scuola, in base all’art. 34 DL 165/2001
L’art. 33 prevede di trovare una nuova collocazione per i docenti nell’ambito della stessa qualifica, o al persistere della incollocabilità, la norma prevede la mobilità intercompartimentale , cioè, provare a collocare i precari docenti ( per il momento ) presso un’altra amministrazione. Ma se ciò non fosse possibile, ai sensi dell’art. 34 DL 165/2001, si potrebbe ricorrere alla risoluzione del rapporto di lavoro per i dipendenti in esubero.
Questo – ben lo sa, chi come me ha vissuto in prima persona ( come ex segretario ed ex coordinatore regionale Telecom Sicilia.) – significa l’inizio della fine.
Come responsabile del dipartimento lavoro di I DV mi sto adoperando affinché, alcuni principi siano salvaguardati, nell’interesse di tutti i precari, ma oggi ci si scontra con interessi forti.
Nell’incontro con gli ATA, di mercoledì 20/10/2010 ci si è attivati con varie denunce ( come avviene in tutta Italia ) ricorrendo all’assistenza di un legale.
Ma tutto ciò potrebbe cadere nel nulla se venisse dichiarata incostituzionale la riforma Gelmini.
I giudici del Consiglio di Stato, con l’Ordinanza interlocutoria n. 349/10, nel dubbio hanno richiesto l’intervento chiarificatore del ministro Gelmini.
Per l’ennesimo ricorso, n. 4139/10, la sentenza è prevista per il mese di dicembre.
A mettere a rischio la riforma che ha imposto il taglio di oltre 160.000 posti di lavoro tra personale docente e Ata in quest’ultimo triennio, potrebbero essere i giudici di Palazzo Spada che – nell’udienza d’appello avverso la sentenza n. 3291/10 del Tar Lazio – aveva avallato l’operato del ministro.
Una speranza per i ricorrenti, che contestano la legittimità costituzionale del DPR 81/09 (regolamento sul dimensionamento della rete scolastica) che è alla base di tutta la riforma Gelmini.
La Corte Costituzionale ha già dichiarato, con sentenza, l’illegittimità costituzionale dell’art. 64, comma 4, lettera f-bis) e f-ter) del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112. A dicembre, i giudici del Consiglio di Stato dovranno dunque esprimersi sulla legittimità dell’art. 1, c. 1 del DPR N. 81/09 e sulla costituzionalità dell’art. 64, c. 4-quinquies, della legge 133/2008, dopo aver letto gli atti del processo di I° grado.
Agrigento 28/10/2010
Grande Emanuele!!!
(in tutti i sensi)
😉