MILAZZO: CIMITERO DEGLI INGLESI
SCIACCA: COMPLESSO DI SAN DOMENICO
CAPACI: LE GROTTE
Giornata densa di appuntamenti, quella di venerdì 29 ottobre. Salvalarte Sicilia farà tappa di mattina a Milazzo e Sciacca e nel pomeriggio a Capaci.
MILAZZO, ore 10, Castello, iniziativa, con visita guidata, al Cimitero degli inglesi per toglierlo dall’incuria.
Il Castello di Milazzo, monumento nazionale, con una superficie di oltre 7 ettari, di cui oltre 12 mila mq coperti da fabbricati, svetta sul paesaggio della Città del Capo alla sommità dell’antico “Borgo”. Nell’843 gli Arabi danno vita al primo nucleo che rappresenta ancora oggi la parte più antica del Castello, nucleo costruito sulle rovine greche, romane e bizantine. Quindi i Normanni e gli Svevi edificarono nuove strutture, mentre gli Aragonesi ne adeguarono l’impianto difensivo, ed infine gli Spagnoli lo circondarono di una poderosa cinta bastionata conferendogli la forma di “cittadella”. Da allora il Castello ha assunto la forma definitiva che ancor oggi possiamo vedere. Il Castello divenne importante piazzaforte britannica nel corso delle guerre napoleoniche (1805 – 1812). Gli inglesi erano alleati dei Borboni di Napoli nel tentativo di contrastare l’avanzata napoleonica: secondo il Micale – vedi il libro “Il Castello di Milazzo” – Milazzo era presidiata da circa 20 mila uomini accampati fuori le mura della città. Vi era una località denominata, fino a qualche decennio fa, “campo inglese” ed il cimitero inglese è nei pressi del rivellino centrale del Castello, collegato alle mura con il ponte levatoio. Le tombe superstiti del Cimitero sono di militari e familiari britannici di guarnigione a Milazzo. All’interno del Castello sono custoditi i resti di un monumento funerario dell’epoca. Proprio da Milazzo partì il 30 giugno 1806 l’armata inglese-borbonica per la riconquista delle Calabrie. Nel 1928 una squadra di detenuti, che effettuava lavori agricoli, rinvenne nel prato del Castello una gabbia di ferro contenente uno scheletro umano. La gabbia si trova oggi al Museo Criminale di Roma e una copia, a cura della Società Milazzese di Storia Patria, è esposta in una sala del Duomo Antico. Dalle ricerche effettuate venne accertato che la gabbia era stata costruita per punire il soldato irlandese Andrew Leonard del XXVII Reggimento Fucilieri, disertore con i francesi e poi catturato dai connazionali.
SCIACCA, ore 10.30, Municipio, incontro pubblico per il recupero del Complesso di San Domenico.
Il Convento di San Domenico, fondato nel 1534, fu ricostruito su progetto di P.M. Ermenegildo Vetrano e portato a termine nel 1742 e conserva quella forma fino ai nostri giorni. Questo Convento nel 1696 fu destinato come luogo di noviziato. Domina, insieme con la Chiesa San Domenico, la piazza A. Scandaliato da lato est, mentre il suo lato Sud si affaccia su piazza Mariano Rossi. In seguito alla legge della soppressione dei conventi del 1866 è passato al demanio dello Stato, fu destinato a sede di vari uffici ed anche dell’Istituto d’Arte e del Comando dei Carabinieri. Dopo, a causa del terremoto del 1968, per varie lesioni prodotte dal sisma, venne chiuso. Attualmente la proprietà è parte della Provincia e parte del Comune di Sciacca e si era concordato, nel giugno del 2007, un’azione comune, nel rispetto dell’autonomia di ciascuno, allo scopo di pervenire alla realizzazione ed alla gestione di un “Centro polifunzionale di aggregazione sociale, culturale e giovanile”, mediante il recupero e riuso dell’immobile. Le parti concordavano di partecipare a tutti gli eventuali bandi di finanziamento emanati a livello regionale, nazionale ed europeo. Ma di tutti gli impegni assunti sono rimaste solo le parole. In ogni caso, esiste un progetto cantierabile in attesa di finanziamento.
CAPACI, ore 17, Palazzo Conti Pilo, illustrazione del progetto “Le grotte di Capaci tra memoria e genio”, un percorso per la valorizzazione e la fruizione dei Beni culturali.
L’idea progettuale nasce dalla volontà di realizzare un percorso per la valorizzazione e la fruizione dei Beni culturali di interesse archeologico e storico-artistico nel territorio comunale, un itinerario attraverso il quale sia possibile individuare e collocare i segni tangibili del patrimonio ereditato con lo scorrere dei millenni da questa comunità, quali testimonianze della propria storia tracciando di riflesso un itinerario ambientale e naturalistico di indubbia suggestività come poterono ammirare e vivere i nostri progenitori migliaia di anni fa. L’indagine parte, infatti, dall’analisi di quelle che sono le peculiarità del paese di Capaci, in particolar modo le grotte naturalistiche e archeologiche inoltre, lo studio del territorio e della sua comunità reca in sé la speranza di potere ancora ritrovare la volontà del popolo di custodire nei sentimenti, nei luoghi e nelle usanze gli aspetti più nobili della tradizione.
Il percorso del progetto “Le grotte di Capaci, percorsi di un luogo tra memoria e genio” ha inizio dal centro storico, dove si trova il principale complesso di monumenti e, in particolare, in Piazza Matrice attorno alla quale la Chiesa Madre, la fontana con lapide e il Palazzo Cracolici-Pilo-Beccadelli Bologna.
Da qui il percorso prosegue attraverso i più antichi quartieri abitativi fino a raggiungere la prima tra le grotte, ossia la Grotta di Santa Rosalia, in località “La Portella”, si prosegue con le vicine tre Grotte dette “delle Mangiatoie” e “dello Scarparicchio”, per concludersi raggiungendo Pizzo Muletta o “La Mulletta”, nota area archeologica ricca di fascino dove si aprono in successione le Grotte “della Paglia”, “Grotta Lunga” e “delle Incisioni”.
La sfida del progetto sta nella riqualificazione dell’esistente, nella tutela dell’integrità naturale di quella sempre più limitata porzione di territorio, proponendosi di recuperare al contempo, insieme alle consistenze edilizie, il valore di memoria ed il valore sociale del patrimonio stesso.