Non saremo certo noi a stabilire se quanto accade alla Provincia Regionale di Agrigento, possieda tutti i crismi della liceità e legittimità.
Ciò non toglie, che sia semplicemente vergognosa la maniera in cui si sta cercando di favorire la realizzazione dell’impianto di rigassificazione di Porto Empedocle, facendo in modo che la Provincia non si costituisca innanzi al Tar Lazio, che dovrebbe decidere sulla possibile revoca delle autorizzazioni rilasciate alla realizzazione dell’opera industriale.
Fatti di inaudita gravità, che vedono il presidente della Provincia, Eugenio D’Orsi, artefice di imbarazzanti marce indietro, che lo hanno spinto a revocare il mandato al legale nominato a rappresentare l’Ente innanzi il Tribunale Amministrativo, ad appena 48h dall’udienza.
Una vicenda, i cui particolari restano ancora avvolti nel mistero più assoluto e che D’Orsi aveva promesso di spiegare a quanti avessero chiesto un incontro, aggiungendo – nel corso di un’intervista televisiva – :“Ci sono delle situazioni, che vorrei palarne, e non vorrei renderle pubbliche, ma senza alcuna minaccia o senza alcuna velata….velata ipotesi di chissà che cosa….dico semplicemente che abbiamo le ragioni. Invito tutti quanti a venire perché posso spiegare le ragioni di questa scelta.”
Ad oggi, nonostante le innumerevoli richieste protocollate ed inviate via email, nessuna risposta da parte del presidente.
Se a ciò si aggiungono due consigli provinciali andati a vuoto – per mancanza del numero legale -, durante i quali D’Orsi avrebbe dovuto rispondere alle interrogazioni dei consiglieri Avarello, Spoto, Guarraci e Roberto Gallo, non è difficile comprendere perché il consigliere Gallo abbia definito “inquietanti” i fatti e i comportamenti di taluni soggetti in merito l’affaire rigassificatore.
Annullata la volontà del consiglio provinciale – che si era espresso a maggioranza assoluta contro la realizzazione dell’impianto -, impedita la costituzione dell’ente innanzi al Tar, giovedì scorso si è consumato l’ultimo atto favorevole a spianare la strada al rigassificatore.
La proposta all’Ordine del Giorno dei Consiglieri Provinciali Nino Spoto della Federazione della Sinistra e Carmelo Avarello di Sinistra Ecologia e Libertà contro la realizzazione di un Rigassificatore in provincia di Agrigento, che avrebbe potuto, se votata favorevolmente, imporre la costituzione in giudizio della Provincia, grazie all’intervento di alcuni consiglieri che hanno votato contro, non è stata trattata in aula.
Considerato il carattere d’urgenza – i termini per la costituzione in giudizio scadono a giorni – e l’importanza dell’argomento trattato, non v’è dubbio che anche questa scelta sia da ritenere una precisa manifestazione di volontà a non interferire con la prosecuzione del progetto.
La proposta all’Ordine del Giorno, è stata rinviata a data da destinarsi con il voto contrario del consigliere Roberto Gallo.
C’è da chiedersi come mai gli altri consiglieri che in precedenza avevano votato la mozione contro il rigassificatore, adesso che avevano l’occasione per imporre la costituzione dell’ente innanzi al Tar, hanno fatto sì che ciò non avvenisse?
Ha forse ragione Gallo, nel definire “inquietante” quanto accade alla Provincia?
O, forse, ancor più inquietante è il silenzio delle Istituzioni, di quei politici – come il sindaco Zambuto – che si erano espressi contro l’impianto e di alcuni soggetti che in passato sulla vicenda hanno fatto passerelle e adesso tacciono?
Questo l’Ordine del Giorno dei Consiglieri Provinciali Nino Spoto e Carmelo Avarello, che si è fatto in modo non venisse trattato in aula:
Al Presidente del
Consiglio Prov.le
OGGETTO : Ordine del Giorno dei Consiglieri Provinciali Nino Spoto della Federazione della Sinistra e Carmelo Avarello di Sinistra Ecologia e Libertà contro la realizzazione di un Rigassificatore in provincia di Agrigento .
Con la presente i sottoscritti Consiglieri Nino Spoto e Carmelo Avarello invitano
la S.V. di volere inserire all’O.d.G. del primo Consiglio Provinciale utile il seguente O.d.G. contro la realizzazione di un Rigassificatore a Porto Empedocle:
Il Consiglio provinciale
Premesso che
Nel corso degli ultimi anni abbiamo visto l’impegno di tanti comitati che invano hanno cercato interlocutori politici per esprimere i motivi del no al rigassificatore;
Che neppure il Comune di Agrigento che ha organizzato una consulta popolare per conoscere il parere della città su questo problema è riuscito nell’intento malgrado il 93% dei cittadini abbia espresso un secco no alla realizzazione di tale impianto;
Che il nostro territorio è ad altissimo rischio sismico;
Che il rigassificatore dovrebbe sorgere proprio sotto la Valle dei Templi patrimonio dell’UNESCO;
Che il rigassificatore porterà solo pochi posti di lavoro, ma bloccherà altre e più interessanti occasioni di sviluppo delle attività portuali;
Che l’impatto paesaggistico ed ambientale sarà devastante;
Che per la realizzazione di quest’opera abbiamo assistito a diverse prese di posizione tra cui anche il Consiglio Provinciale che all’unanimità dei presenti ha ribadito il suo NO;
Che tuttora è in corso presso il TAR del Lazio un contenzioso a cui la Provincia Regionale di Agrigento aveva deciso di costituirsi in giudizio con la nomina di un legale successivamente revocato;
Che appare oltraggioso e prevaricatrice la posizione assunta dalla Giunta provinciale nella seduta del Consiglio Provinciale del 23 Settembre u.s., dove veniva ufficialmente presa posizione per il SI alla realizzazione del rigassificatore a Porto Empedocle;
Ritenuto che
Tale posizione è in pieno contrasto con la volontà dei cittadini e del Consiglio Provinciale;
Il Consiglio Provinciale nell’ esprimere la propria contrarietà alla realizzazione di tale opera industriale, impegna l’Amministrazione provinciale a rivedere la propria posizione provvedendo a costituirsi in giudizio nel ricorso tuttora pendente presso il TAR del Lazio.
Agrigento, lì 24/09/2010
Caro Direttore, innanzitutto non nascondo che mi riesce molto difficile comprendere l’italiano del Prof. D’Orsi…almeno per quanto riguarda le annaspate giustificazioni e le false promesse sull’AFFARE RIGASSIFICATORE. D’Orsi è stato chiaro solo quando ha detto di essere costretto a dire SI al Rigassificatore e quando ha detto di essere manovrato, mimando nel suo intervento televisivo un BURATTINAIO CHE MANOVRA IL BURATTINO. Abbiamo però capito che D’Orsi non si vergogna di essere, per suo detto, manovrato e quindi al servizio dei Suoi padroni. Mi lascia perplesso invece il comportamento dei Consiglieri Provinciali che hanno alienato le loro… intelligenze… ad altri.. se è vero, come è vero, che prima votano contro il Rigassificatore e poi, evidentemente dopo aver avute tirate le orecchie, appiano la strada alla realizzazione di questa opera. Non è peccato pensare che evidentemente avranno il loro tornaconto. Alla luce di questi illeggittimi se non illegali comportamenti crede che interverrà la Magistratura ? NOi sicuramente prima del”udienza al TAR ci faremo sentire…. Cordiali saluti
direi che la storia odora di soldi e di marcio, fate voi…