L’estate sta finendo – per fortuna nostra e di quei poveri disgraziati turisti che nostro malgrado arrivano ad Agrigento – senza che sia ancora stato chiarito il rebus dell’estate: il mare di San Leone, è pulito o sporco?
Stando a quanto pubblicato dalla stampa nazionale, Goletta Verde il 22 luglio aveva inserito la località balneare agrigentina tra i 18 siti più inquinati della Sicilia. Poi, grazie a fantasiose analisi effettuate da un noto consigliere comunale di Agrigento, abbiamo appreso di come le acque fossero limpide e cristalline.
Grazie alle smentite sulle condizioni del mare, abbiamo scoperto che alcuni giornalisti ed editori, avendo fatto uso di sostanze alcoliche già di primo mattino, avevano le traveggole e immaginavano sporco un mare che in realtà era tanto pulito e cristallino, da poter essere bevuto.
Peccato che anche molti agrigentini e turisti, vedessero quello che i disgraziati ubriaconi di cui sopra, avevano immaginato durante le loro allucinazioni.
Un popolo di ubriaconi, e anche molesti, si aggira per le spiagge agrigentine, pronto ad immaginare schiuma e liquami vari, che rendono invivibile l’estate sanleonina.
Il sindaco Zambuto, ha tenuto a precisare che non d’inquinamento trattasi, ma solo di “sporcizia”.
E così, trastullati dalla consueta litania estiva, apprendiamo di come finalmente si sia scoperto che condotte fognarie, a causa di grosse falle, immettevano nelle condotte delle acque bianche il loro “prezioso liquido” fetido e ricco di colibatteri.
Le analisi empiriche di qualcuno, evidentemente non erano riuscite ad individuare queste sostanze organiche.
A completare lo “sporco quadro”, quanto accaduto ieri in prossimità del porticciolo di San Leone, dove un’ampia chiazza di tali preziose acque, ha portato all’intervento da parte della Capitaneria di Porto, che ha presentato regolare denuncia contro ignoti, per l’ennesimo episodio d’inquinamento marino.
Sarà come sostiene Zambuto, che il mare è solo sporco; sarà che la colpa non è attribuibile ai pennelli a mare; sarà che la causa sono gli allacci abusivi – oltre alle condotte colabrodo così come accertato -; sarà quel che si vuole, ma sta di fatto che anche quest’anno gli agrigentini hanno fatto il bagno in piscina.
Non nel senso che comunemente s’intende, ma nel senso agrigentino della parola: in mezzo al piscio.
Vi preghiamo di volerci scusare per la volgarità del termine, ma la pazienza ha un limite e ad Agrigento, quel limite si è superato da tempo.
Come stanno le cose è ormai chiaro a tutti.
Anno dopo anno, la storia è sempre la stessa.
Tra un’analisi empirica ed una proiezione, il vespasiano sanleonino continua e continuerà ad accogliere le fresche dolci e limpide acque che migliaia di cessi, in maniera più o meno lecita, scaricano in mare.
Che dire? Se gli agrigentini son contenti così, che ben venga tutto ciò che accade, magari un domani scopriremo che orine e feci fanno anche bene alla pelle.
Andate e bevetene tutti…
Gian J. Morici
Purtroppo gli agrigentini sono dotati di molta pazienza, (forse meglio dire indifferenza o rassegnazione). In qualunque paese civile avrebbero già fatto le barricate al comune per “imporre” ad un sindaco, al riguardo volutamente defilato, di attivarsi a trovare (anche se già tutto il consiglio comunale ha posto sotto il suo naso la soluzione più ovvia, troppo ovvia per essere praticabile) ed attuare la soluzione più radicale ed immediatamente conseguibile. Il sindaco invece, che aspetta che la decisione gli venga forse da qualche tribunale (che al riguardo non ha mai posto, nè porrà mai alcun veto), in modo da essere “costretto” a scontentare Arnone, continua a starsene passivo e si limita ogni tanto a dare assicurazioni alla cittadinanza che tutto va per il meglio, omettendo di rilevare che i liquami scaricati a 3 Km dalla condotta sottomarina, finiscono per tornare con il primo mare mosso, mentre il fiume Akragas fa da grande cloaca ai liquami che vi vengono direttamente scaricati dal villaggio Peruzzo, ed intanto le somme di cui dispone al riguardo perdono di consistenza. E, come se ciò non bastasse, pretende di prendere in giro la cittadinanza, battendo la grancassa sugli interventi di controllo alla ricerca di utenti abusivi che scaricano nelle acque bianche, confortato dal tam tam del consigliere Arnone supportato da falsi organi di informazione. Come dire, tutti si affannano a dimostrare che si fanno in quattro per cercare “l’ago nel pagliaio” ma si ostinano a non vedere le travi che hanno sotto gli occhi. E Girgenti Acque continua a campare su queste grandi menzogne, avendo dimenticato che solo poco tempo fa aveva pubblicamente ammesso la necessità del completamento del depuratore di villaggio Peruzzo. Oggi tace del tutto e continua a fare il lavaggio del cervello prospettando la costruzione di un megadepuratore (che serve più a lei che agli agrigentini). Ma gli agrigentini devono stare perennemente in letargo?
L’avvocato Arnone vuol far vedere i vecchi pennelli a mare, per dimostrare che sono diventati un colabrodo, io aggiungo, dopo venti anni di esercizio in mezzo al mare in burrasca.
Il suo pennello vergine si è rotto prima del collaudo e ha scaricato per ben 4 mesi reflui fognari di fronte i padri vocazionisti a circa 400 mt da riva, ma la storia non finisce qua, il nuovo pennello realizzato da Girgenti Acque, con i soldi dei contribuenti, ha qualche pecca o qualche difetto progettuale, tali lavori si dice che siano costati circa 2 milioni di euro, ed i lavori di consolidamento che si stanno realizzando in questi giorni, con la posa di nuovi corpi morti lungo tutta la condotta, quando costeranno in più ai poveri contribuenti??
Ma la storia non finisce a buon fine, da diversi giorni un tubo a circa 400 mt da riva, di fronte i padri vocazionisti, scarica liquami fognari maleodoranti in mare, anche la Capitaneria di Porto ne è a conoscenza, presentando una denuncia alla Procura di Agrigento, il posto è segnalato da una boa rossa, ma il grave della situazione è, che il tubo scarica ad intermittenza, per cui si può dedurre che non si tratta di rottura del pennello, ma presumibilmente si tratta di un sovrappieno, che nei momenti di picco, scarica a mare acque di fogna, e neanche si può parlare di privati perché il tubo scarica centinaia e centinaia di metri cubi di liquami nell’arco di una mezzora.
Chiunque esso sia, chi scarica fogna a mare, è un delinquente, e le forze dell’ordine e la Procura dovrebbero da subito chiudere e sigillare questo maledetto tubo.
Tutti cercano affannosamente chi inquina il mare di S. Leone, anche il comandante Antonica cerca il colpevole o i colpevoli,……………..mi permetto di suggerire al comandante dei Vigili Urbani, di farsi una passeggiata in barca, dietro il molo di ponente, e partendo dalla boa rossa a ritroso verso terra, cercando di scoprire o indovinare da dove proviene questo maledetto tubo, che costringe gli agrigentini ad emigrare nei lidi viciniori.
Tutti voglio la verità, tutti voglio scoprire da dove proviene la schiuma, ma nessuno stranamente va a guardare dietro il molo di ponente, forse temono di scoprire una cruda verità, che tutti gli agrigentini già conoscono.
Chi va per mare non ha di bisogno dei proclami dell’avvocato Arnone sulla balneabilità e sulla pulizia dei nostri litorali, chi va per mare, vede ciò che avviene dietro il porto, ed è una vergogna per l’intera città di Agrigento e per i suoi amministratori, che sanno tutto, ma non fanno niente per salvaguardare la salute dei cittadini, continuando di questo passo il mare ……Nostrum!!, diventerà……..mare……..Mortum!!!……..,grazie anche a lei sig. sindaco!!!!!.
Grazie dell’ospitalità Sergio
Sergio F. afferma: “Tutti vogliono la verità, tutti vogliono scoprire da dove proviene la schiuma, ma nessuno stranamente va a guardare dietro il molo di ponente, forse temono di scoprire una cruda verità, che tutti gli agrigentini già conoscono.”
Caro Sergio, qual’è, dunque, la “…cruda verità che tutti gli agrigentini già conoscono” ?
Sia meno criptico e più esplicito: renda edotti anche noi (pochi o molti) agrigentini che ancora, ahimè (!), non sappiamo.
Caro Arturo, tu non devi credere alle mie parole, fatti una passeggiata al porto di S Leone e fai qualche domanda, sull’argomento ai pescatori professionisti e ai dilettanti, dopo di ciò ne potremo riparlare.
Detto questo riprendiamo il filo del discorso, se avessi certezza matematica, ti direi che il tubo che scarica liquidi fognari è di Girgenti Acque, siccome non ho la vista ai raggi x, non sono un palombaro, ne un sub, posso solo ipotizzare che il tubo di scarico va nella direzione dalla centralina di sollevamento di Girgenti Acque di fronte l’albergo Discuri.
Se quello che si ipotizza risultasse a verità, scusami, per te non sarebbe sconvolgente?? Non è sconvolgente apprendere che l’amministrazione comunale con in testa il sindaco che dovrebbe tutelare la salute e l’igiene pubblica dei cittadini e del territorio, permette questo scempio del nostro mare, cercando altrove i responsabili??.
Se questa notizia e poca cosa, non vedo casa dovremmo scoprire!!!, forse farebbe comodo a molti difensori dei poteri forti, scoprire che un villino scarica direttamente a mare ed inquina chilometri di litorale!!!, e questo che vorresti sentire anche tu??, o cercare la verità nel posto nel posto ……….giusto!!!!.
Grazie dell’ospitalità Sergio
Caro Sergio,
ti ringrazio della risposta alle mie (e non solo mie) domande.
Mi hai convinto.
MI auguro che con la tua risposta hai svegliato dal torpore chi dovrebbe vigilare ed intervenire per contrastare e reprimere eventuali danni ambientali.
Malgrado tutti gli sforzi mediatici di qualcuno, più che interessato a spostare l’attenzione sull’efficienza o meno del nuovo pennello a mare, il problema della depurazione della zona costiera (e del suo inquinamento, “sporcizia” definita dal sindacuzzo sotto tutela) è sempre più drammatico, vivo ed attuale.
Da oltre un ventennio non vi si pone – e soprattutto non si vuole porre – rimedio.
Una classe politica (anche locale) inetta ed ignava – attenta solo a salvaguardare il gettone di presenza – consente da vent’anni che il completamento del Depuratore del V. Peruzzo sia out, e con esso si dissolva e si svaluti anno dopo anno il finanziamento specifico.
Consente che si affermi per dieci e più anni che i reflui possanio essere pompati dal V. Peruzzo a S. Anna (attraversando la zona A e superando qualche decina di metri di dislivello, poco importa se si fosse rotta la condotta: avremmo avuto la “fontana di m….” una attrazione che neanche a Mirabilandia!!!!!!!).
Poi Girgenti Acque…. bella, efficiente, amica, ma essenzialmente …..amica degli amici (anche e sioprattiutto a livello dirigenziale e tecnico “…tantu u sapemu sulu tu, iu, e iddrru…., ricordate?).
E allora…..?
Ecco pronta la furbata: niente S. Anna, abbiamo scherzato e voi Consiglieri Comunali, stupidi ci avevate creduto (col PARF che ancora localizza il Depuratore al V. Peruzzo)!
Ora, dopo oltre 2 milooni di euro (a carico degli agrigentini) per un pennello a mare nuovo, ma che si è costruito come manutenzione del vecchio, si parla col sindacuzzo – quello cui qualcuno disse “… potrei parlare dei concorsi alle ASL ma per ora non lo faccio…..” – consenziente, di un maxi Depuratore a V. Mosè (con favara ed altri).
E i reflui?
Mas che ci vuole?
I meravigliosi e bravissimi tecnici(i cognomi vaorranno pur dire …qualcosa)incaricati da Girgenti Acque, sapranno come pompare e convogliare la m….. .
E il depuratore del V. Peruzzo?
Va bene si potrà fare (dice Girgenti Acquye ed il tuttologo), ma piccolo piccolo.
Così la puzza tanto sbandierata (per terrorizzare i Peruzziani), sarà ………piccola piccola.
Non si può………. mica avere tutto nella vita.