Non mancano certamente i motivi perché il PD rifiuti nettamente ogni tentazione di entrate nella giunta del sindaco di Agrigento Marco Zambuto.
Innanzitutto con un bilancio consuntivo approvato ad agosto e quindi bloccato e un consiglio comunale dominato da una maggioranza che ha blindato tutto, impedendo sostanzialmente ogni possibilità per le minoranze di ragionare sui numeri e sulle scelte dell’esecutivo, non c’è spazio per il Pd e gli altri di dare anche nei prossimi mesi un qualche significativo contributo per una svolta sostanziale nel merito della programmazione economica. I giochi ormai sono fatti.
Guardando poi a quello che sta avvenendo a Palermo, solo una minoranza del Pd mantiene ancora rapporti prudenti con Lombardo e considera con qualche attenzione il suo estremo tentativo di salvare una legislatura fallimentare con la creazione di un governo tecnico.
Il Pd ha etto chiaramente che non intende stare in giunta con il Pdl lealista. Niente inciuci. In una intervista a Repubblica il segretario regionale del Pd, Lupo, dichiara: “ Per salvare la democrazia bisogna mandare a casa Berlusconi. A partire dalla Sicilia. Questo è il vero tema politico”. E aggiungerei che per salare il Pd agrigentino bisogna mandare a casa chi continua a parlare di sostegno a giunte rette dal Sindaco del Pdl filo berlusconiano e alfaniano Marco Zambuto. Per restare in linea con gli obiettivi del partito di Bersani.
A Roma la situazione è ancora più chiara: il problema per la sinistra è uno solo: costruire una solida alleanza con le forze dell’area progressista e riformista. Nessun dialogo è chiaramente possibile con un governo Berlusconi-Bossi antimeridionalista, fin troppo favorevole a tutti i licenziamenti, razzista, fermo nella riproposizione di una legge elettorale “porcata” e di nuovi colpi alla Costituzione per salvare Berlsuconi e i suoi ministri e amici dalle aule del tribunale.
Quando il quadro è questo, sollecitare il Pd ad entrare in giunta con il Pdl in una qualunque città d’Italia è fare il gioco di chi vuole dare altri colpi mortali alla sinistra. E non è impensabile che da qualche parte vi si chi per biechi interessi personali provi con tutte le proprie forze a giocare queste carte. Specie in quegli ambienti in cui c’è tutto l’interesse a mettere in imbarazzo la leadership locale del Pd, sperando di ottenere da tutto questo sostegno da quelle forze del centro-destra che possono premiare questi tentativi con concessioni generose.
Nei prossimi mesi ad Agrigento si prenderanno ad esempio importanti decisioni riguardanti i centri commerciali, la costruzione del depuratore, i servizi da realizzare nel parco archeologico, i progetti per ottenere i finanziamenti europei. In tale contesto strizzare l’occhio al centro-destra e lavorare per mettere in difficoltà il centro-sinistra può essere decisivo per ottenere qualche fetta della torta.
Se poi in qualche modo si riesce anche ad entrare in giunta, il gioco è fatto. E poco importa se tutto ciò viene tramato da sinistra a danno della sinistra. Chi ha venduto l’anima al diavolo, non ha scrupoli del genere.
Il Pd deve rispondere con un congresso provinciale davvero incisivo, chiaro e determinato offendo alla città una vera, decisiva articolata e definita alternativa. Tanti aspettano questo e non inciuci locali senza speranza col Pdl e il centro-destra. Pertanto va fatto certamente ed immediatamente il tesseramento e nello stesso tempo va ben definito il fatto che il tesserato deve essere un uomo leale rispetto agli obiettivi programmatici fondamentali fissati dal Congresso. La minoranza sarà rispettata, ma dovrà a sua volta mostrare rispetto per la maggioranza che uscirà dal Congresso.
Partecipare a questo evento e poi riprendere un minuto dopo a denigrare gli uomini e gli organismi che usciranno dal Congresso non deve più essere consentito a nessuno. Questo deve essere affermato chiaramente. Il diritto alla critica è sacrosanto, la prostituzione politica vada altrove.
Elio Di Bella
Di quest’articolo condivido poco, molto poco. Sembrerebbe quasi che, secondo chi lo scrive, la collaborazione con Zambuto possa creare potenziali e irreparabili “danni alla sinistra”. Non ci si sofferma a mettere in conto, piuttosto, i certi danni al cittadino che verrebbero fuori dal disimpegno del centro sinistra. E dal conseguente riappalto di tutta l’amministrazione comunale a quelli che c’erano prima, soprattutto delle logiche che c’erano prima, sconfitte nel 2007.
Zambuto avrà sbagliato, avrà sbandato, avrà peccato di inesperienza o altro, ma sta operando bene, molto bene. Lo stacco netto con il passato si nota, per chi lo vuole notare.
In politica, secondo me, non si può guardare solo al bene della proprio partito (o, peggio, della propria fazione…), bisogna badare al bene comune. O almeno bisognerebbe. Messana, Capodicasa e gli altri inquilini di via Mazzini il bene comune non credo sappiano neppure cosa sia. E, ad ogni buon conto, non l’hanno mai praticato.
Caro direttore, ma è vero che il PD non ha tesserati per il 2010, come dice Peppe Arnone? E’ vero che Messana non ha aperto il tesseramento in tutta la provincia di Agrigento? Ma di quale PD parliamo? Di quello che ad agosto – settembre non ha ancora alcun tesserato per l’anno in corso??? Questi sono i danni alla sinistra, non potenziali ma certi e pesanti. Ma su queste cose, certa faziosa stampa continua a tacere…
Caro Pitrino,
“certa stampa faziosa” non parteggiando per nessuna delle parti in causa, finisce con l’interessarsi più dei problemi della collettività che non delle beghe interne ai partiti, che non sucitano nello scrivente alcuna emozione, nè interesse.
Mentre la nota del giornalista Di Bella si riferisce a vicende che riguardano l’amministrazione cittadina – e quindi d’interesse pubblico -, chiudendo con due brevi frasi la questione Congresso, la domanda posta nel commento è solo volta ad affermare che Arnone ha ragione e che il Pd ad oggi non ha tesserati.
Ci siamo chiesti, o abbiamo scritto, quanti tesserati abbiano gli altri partiti?
Non mi pare lo abbia fatto nessuno.
Perchè dunque dovremmo interessarcene per il Pd?
Se proprio di tesseramento vogliamo parlare – cosa che potrebbe avvenire a breve, ma per tutt’altre ragioni -, non le pare il caso di spiegare ai lettori, ma innanzitutto ai cittadini, come taluni soggetti politici abbiano imposto ad organizzazioni che nulla hanno a che vedere con i partiti, di votare un candidato o tesserarsi in un partito?
Vogliamo chiamarla democrazia?
Vogliamo discutere di ben altro genere di tesseramenti, che stranamente producono migliaia di iscritti in un brevissimo lasso di tempo, dopo che per 10 mesi avevano prodotto ben poco?
Stia tranquillo caro Pitrino, se gli esponenti del Pd cui fa riferimento lei, dovessero decidere di ricorrere a tali sistemi, sarà sufficiente darsi da fare solo per 10 giorni per avere un numero di tesserati superiori a tutti i partiti della coalizione di centrodestra messi insieme.
A buon intenditor…
E, ritengo, lei sia un ottimo intenditore…
Cordialità
Sembra quasi che sotto il Pitrino che ha espresso il suo commento si celi il solito consigliere comunale P.A. Comunque, per chi, come me, ha a cuore le sorti del PD non ha alcun senso l’ingresso in un una giunta che ha una maggioranza bulgara di centro destra. Eserciterebbe solo il ruolo di fare da STAMPELLA a chi le decisioni le ha già prese, e non si può certo accreditare il sindaco ZAmbuto di una posizione “super partes”. La sua posizione è solo “tira a campare con i minori fastidi possibili”; solo così ha ammesso nella sua giunta l’unico esponente di sinistra (?????) che gli dava fastidio, ed anche l’unico disponibile perchè disposto ad accettare da chi (prima denigrato) potrebbe dargli speranze per soddisfare le proprie ambizioni e speranze per il suo futuro, a qualunque costo. L’apertura del sindaco ad altri esponenti della sinistra in giunta è solo uno specchietto per le allodole, per giustificare, ammesso che ciò sia possibile, la presenza del meno titolato ed apolide del PD, Arnone. Quest’ultimo, se è veramente così convinto dei meriti del sindaco, che certamente del PD rappresentante non è (visto il colore di tutta la sua giunta), in totale dissenso con la disciplina del partito PD, farebbe bene a dichiarare apertamente la sua rottura con il PD stesso e proclamare, insieme agli “osanna”, la sua fede imperitura al sindaco Zambuto, qualunque possa essere la collocazione politica di quest’ultimo, almeno fino a quando gli verrà assicurata sopravvivenza e quella visibilità politica che non ha. Arnone non cerchi la solidarietà del PD, promuovendone insieme con Adragna l’ingresso in giunta, per dare giustificazione alla sua dipendenza “molto interessata” da Zambuto. La coerenza ed il rifiuto del cambio di casacca saranno prima o poi premiati, e se ne accorgerà prima Arnone e poi eventuali altri dissidenti che “per professione” antepongono i propri interessi e le proprie ambizioni a QUALSIVOGLIA PARTITO. Quindi niente se e niente ma. Zambuto non identifica la sinistra e la sinistra non può essere con Zambuto, che porta con sè risultati deludenti e fallimentari.