File chilometriche al lido di San Leone”
Caro direttore, desta curiosità l’articolo pubblicato sul Giornale di Sicilia del 19 luglio 2010 “Traffico Impazzito nel fine settimana. File chilometriche al lido di San Leone” nello specifico quando il sindaco Marco Zambuto in risposta alle numerose lamentele circa l’efficienza del nuovo piano del traffico asserisce: “… siamo felici che tanta gente, anche da fuori, preferisca San Leone, ma dall’altra dobbiamo sforzarci per garantire principi di vivibilità di cui non si può fare a meno” e “ … troppa gente pensa di poter arrivare in macchina fin dentro il ristorantino …” il che significa, come sottolinea l’autore dell’articolo, che “ In località che puntano sul turismo è impensabile che le macchine possano circolare senza limitazioni. Modelli molto lontani e da tenere in considerazione”. Chissà, mi viene da pensare riflettendo sull’ultima citazione, che il nostro sindaco non proponga, a uno degli amministratori di quelle località, quanto già chiesto al collega di Trieste, in occasione della pubblicazione da parte del Sole 24 ore della classifica delle provincie italiane basata sugli indici di vivibilità, e cioè che sarebbe stato opportuno, visti gli ottimi risultati conseguiti nelle sua provincia, effettuare corsi per il personale del comune di Agrigento affinché lo stesso potesse importarne il modello. Non sarebbe poi del tutto inopportuno a mio parere che ciò avvenisse visto che il proposito, di concerto con il suo assessore, di elaborare una pianificazione del traffico era nobile ma il risultato è stato alquanto deludente considerato che per lo più si è trattato di transennare qua e là trasferendo il congestionamento dentro le varie traverse della località balneare ove addirittura gli automobilisti esasperati sono arrivati quasi alla rissa, per non parlare della gioia dei residenti che hanno serenamente passato le loro calde serate estive pervasi della graziosa melodia in do e in re scandita dai numerosi clacson degli imbottigliati. Quanto alla orgogliosa scelta di consentire i parcheggi gratis per tutto il tempo senza pagare un solo euro, sia nelle aree messe a disposizione dei privati sia in quelle pubbliche, anch’essa impensabile e lontana dalle scelte operate da quasi tutte le altre amministrazioni del territorio nazionale, essa rappresenta una gentile concessione operata a favore di tutti i visitatori della località balneare che ci distingue e che certamente si genera dal principio secondo cui per creare economia e sviluppo è necessario che in una località vi sia la maggior presenza possibile di visitatori. Il principio tutto sommato non è sbagliato; i visitatori invadendo i locali pubblici quali ristoranti, trattorie, pizzerie, gelaterie, pub e i tanto famosi locali lungo gli arenili, favoriscono indiscutibilmente l’incremento delle attività commerciali oltre che assicurare ottimi introiti, posti di lavoro e un discreto sviluppo di tutto il tessuto economico connesso alle stesse. In sostanza quando c’è molta domanda, in questo caso di servizi per il tempo libero, non può non rispondersi con una diffusa offerta di prestazioni. Il problema sta nel fatto che le altre amministrazioni, quelle virtuose e che si distinguono veramente ed in modo sostanziale, a fronte della concessione della fruibilità dei luoghi ai visitatori impongono l’onere del pagamento dei posteggi, anche attraverso l’adozione di tariffe sociali, e le giuste e opportune restrizioni utili a scongiurare la massificazione e ad assicurare eque condizioni di vivibilità sia ai visitatori sia ai residenti. Da noi caro Marco il principio secondo cui chi concede deve avere una controparte dov’ è? Quali sono i ricavi con i quali potremmo compensare i costi che l’amministrazione sostiene per far fronte alle esigenze della gestione di una località cosi insediata? In sostanza a guadagnarci sono solo le attività commerciali quando sarebbe invece opportuno che a guadagnarci fosse anche l’amministrazione in modo da sgravare i contribuenti di tali oneri, considerato peraltro le restrizioni sui trasferimenti dello stato e la grave situazione debitoria del comune? Mi chiedo, dove sta il limite? Dov’ è la giusta e doverosa pianificazione che una attenta amministrazione, mossa da scelte oculate, dovrebbe operare? Come stiamo a parametri di vivibilità ambientale e soprattutto come stanno i residenti costretti, per difendersi dall’invasione, a innalzare ancor di più le già alte mura delle villette in una rappresentazione urbana quasi simile a quella medievale? Caro Marco se anche tu frequentassi il nostro lido, sapresti che quelle rare volte che alcuni di essi decidono di abbassare il ponte e saltare il fossato per ritagliarsi la meritata passeggiata al lungo mare devono fare i conti, lungo il percorso, con le decine di bancarelle di ambulanti disseminate dappertutto, con i tavoli di alcuni locali (per fortuna pochi) che ostruiscono il regolare passaggio sui marciapiedi, con i cassonetti dell’immondizia stracolmi di rifiuti maleodoranti e mai svuotati quando dovuto, con panchine insufficienti, con posteggiatori abusivi che certamente non favoriscono un turismo di qualità, con la sporcizia diffusa, con gli ammattonati divelti, le ringhiere arrugginite, il personale delle forze dell’ordine concentrato sempre negli stessi posti e non capillarmente distribuito lungo tutto il lungomare. Insomma dov’è stanno i principi di vivibilità di cui parli e dei quali non si può fare a meno?
Rino (Lettera firmata)
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