Portate un fiore
dove morì Falcone
ditelo nelle scuole
agli studenti
– che loro capiranno-
cosa fece Giovanni
e Paolo
e Don Puglisi
e tanti e tanti…
perché il nostro Paese come tale
andasse avanti
civile, onesto, solidale.
Portate un fiore
dove morì Falcone
con Francesca Morvillo
e la sua scorta
-Montinaro, Schifani con Di cillo
per sostener ” giustizia non è morta!”
Portate un fiore
dove morì Falcone
pulite il cartellone
che luccichi come albero a Natale
per quelli – e ancora sono tanti –
capaci di sperare
Piero Nissim
musicista, burattinaio, scrittore e poeta
Gentile Direttore
leggere questa poesia sulla Stampa di ieri mi ha risarcito dalla delusione provata domenica sera in piazza Cavour.
Era programmata la visione del cartone animato ” Giovanni e Paolo” in collegamento con uno stracolmo Teatro Politeama.
La nostra piazza era quasi deserta.
Unica autorità presente il Prefetto rimasto, sino alla fine, desolatamente solo al centro della piazza.
Naturalmente non mi meraviglia l’assenza delle nostre autorità avranno avuto sicuramente ottimi motivi: un improvviso malessere del gatto di casa; la telefonata urgente di un Ministro, un Onorevole, un Assessore, una cugina della suocera; un improvviso attacco di gotta; un acuto dolore all’alluce sinistro per un callo recidivo;
una non prevista assemblea condominiale.
La mia delusione è per l’assenza dei semplici cittadini.
Quando si perde il piacere di stare insieme per ricordare vuol dire perdere il senso della lotta.
Vuol dire dichiararsi incommensurabilmente rassegnati.
Vuol dire morire.
Per fortuna ci sono ancora i poeti che sanno dire l’indicibile e continuano, con i loro versi, a regalarci la speranza.
Grazie per l’attenzione
Lia Rocco
divinamente ragione…. io approvo quello ke la signora Rocco ha scritto… parole saggie che fanno capire su quali mani politiche siamo affidati…. mi vergogno di essere un cittadino agrigentino, vorrei fare parte della Padania, con Bossi e suo figlio Renzo, loro si che capiscono di politica…. cordiali saluti e grazie per l’attenzione