Il 70enne Paolo Renda, era stato scarcerato nel mese di febbraio, dopo aver scontato i due terzi di una pena detentiva alla quale era stato condannato nell’ottobre del 2008.
Renda, è considerato uno dei boss di maggior spicco del clan dei Rizzuto.
Il suo sequestro, potrebbe essere l’ultimo colpo alla famiglia mafiosa Rizzuto, il cui capo, Vito, sta scontando una pena detentiva.
Il figlio di Vito, Nick Rizzuto, era stato ucciso in pieno giorno nel mese di dicembre.
Una chiara indicazione sull’importanza del ruolo di Renda all’interno dell’organizzazione mafiosa, era venuta fuori nel corso di un’intercettazione ambientale effettuata dalla polizia canadese.
Il 23 maggio del 2005, all’interno del Consenza Social Club, ex quartier generale della mafia di Montreal, veniva registrata una conversazione tra Rocco Sollecito, appartenente al clan Rizzuto, e Beniamino Zappia, definito come “noto mafioso italiano”.
Durante la conversazione, che avveniva mentre Vito Rizzuto era in carcere. Sollecito, informava Zappia che l’organizzazione dei Rizzuto era gestita da cinque persone che ne dividevano gli utili.
“Ogni volta che si fa qualcosa, portano i soldi e li dividiamo tra noi cinque, io, Vito, Nicola e Paolo.
Sollecito, aveva dimenticato di menzionare tra i cinque Francesco Arcadi.
Zappia sembrò in disaccordo con l’idea di un comitato di cinque persone, ritenendo che uno solo potesse essere a capo dell’organizzazione e quindi ad assumersene in pieno la responsabilità, ma Sollecito, spiegò che quello era il modo in cui la “famiglia” gestiva i propri interessi a Montreal.
Il giorno del presunto sequestro di persona di Paolo Renda, si sarebbe dovuto svolgere un processo presso tribunale municipale.
Nicolò Rizzuto Senior, avrebbe dovuto presentarsi dinanzi al giudice, che gli avrebbe applicato misure restrittive al permesso di guida, ma tramite il suo avvocato, ha chiesto ed ottenuto un rinvio dell’udienza per ragioni di sicurezza.
Il giudice pare fosse riluttante a permettere un altro ritardo perché il caso risale al 31 Dicembre 2005, ma il procuratore, lo ha informato che la polizia di Montreal temeva per la sicurezza di Nicolò Rizzuto, alla luce di quello che sembra essere accaduto a Renda.
Loris Cavaliere, un avvocato della difesa che ha rappresentato sia Vito e Nicolò Rizzuto Sr. in passato, ha detto al giudice municipale che “quanto successo il giorno prima, metteva a rischio la salute del suo anziano assistito”.
Il giudice, alla fine ha concesso il rinvio.
Fuori dall’aula, l’avvocato Cavaliere ha commentato con poche parole la scomparsa di Renda.
“E’ la più strana delle circostanze”, ha detto Cavaliere, che ha definito Renda un uomo buono e tranquillo.