Agrigento – Sui giornali campeggia la nuova inchiesta della Procura di Agrigento, sulla qualità delle acque del mare di San Leone. Dopo anni di depistaggi e colpevoli silenzi, una certa stampa – chissà come mai solo ora – pressa affinchè si faccia chiarezza e plaude all’iniziativa degli inquirenti.
“Dieci anni di schifo, dieci anni di melma, dieci anni di insulti, dieci anni di accuse tra questo e quell’altro, tra bevute in mare e bagni memorabili dinnanzi a telecamere e fotografi”, scrive oggi chi per anni ha consentito a taluni “paladini” di diffamare persone perbene.
Il dato più interessante che emerge da questo “deja vu”, è quello sulle “proteste dell’anno scorso di Mimmo Bosio” e “il contributo fattivo reso dall’avvocatessa Rosa Salvago che ha presentato agli organi competenti una serie di “ampolline” non con l’acqua benedetta di Lourdes ma con i quasi liquami che sono stati gentilmente offerti dal mare di San Leone”, dimenticando, si fa per dire, che non di “ampolline” si trattava, ma di una denuncia anticipata nel corso di una conferenza stampa indetta da Ausilia Eccelso, alla quale non fu certo presente la “libera e forte” stampa agrigentina, ma solo alcuni operatori del mondo dell’informazione, tra i quali il direttore del L’Amico del Popolo, Carmelo Petrone, il giornalista di Grandangolo Diego Romeo, la troupe di Tele Video Agrigento, quella di Tele Radio Studio 98 e noi del La Valle dei Templi.
“Sull’inquinamento del mare di San Leone ogni anno abbiamo assistito a balletti davvero indecorosi – pubblica oggi il direttore di una testata che all’epoca preferì ignorare la vicenda – tra la rassegnazione degli agrigentini e di colpevoli (se il mare è sporco un colpevole dovrà pur esserci…) che sono rimasti inopinatamente impuniti. Il mare è stato sempre sporco; la gente, in moltissimi casi, dopo un bagno usciva con la pelle strapiena di aloni rossi la cui causa è stata sempre incerta (???).”
Cos’è cambiato da quel settembre 2011 ad oggi, non è dato sapere. Né comunque ci riguarda. Quel che sappiamo, è che una certa “benevolenza” delle testate, nel non assolvere correttamente al ruolo dell’informazione, non è certo stata di aiuto agli inquirenti, né ai cittadini costretti a fare il bagno nella melma sanleonina.
E se realmente ad Agrigento si volessero cambiare le cose, si dovrebbe cominciare proprio dall’informazione. O, quantomeno, da settori dell’informazione che non hanno certo brillato in passato.
Gian J. Morici
4 Responses to San Leone inquinato? Strano come ci se ne accorga soltanto adesso…