Riceviamo e pubblichiamo una di quelle lettere che non vorremmo mai ricevere, nella speranza che faccia riflettere, se non i cafoni incivili, quantomeno chi ha un minimo di sensibilità. Sul resto del contenuto della lettera, preferiamo non aggiungere ulteriori commenti.
“Sono Caterina Santamaria il presidente dell’associazione Nuove Ali di Agrigento, nonchè madre di una splendida bimba disabile.
Se pensate che una passeggiata in via Atenea per un disabile sia un momento, come per tutti, di rilassamento di gioia o di semplice spensieratezza……ebbene Vi sbagliate miei cari miei; sentite cosa ci e’ capitato sabato 7 Aprile intorno alle ore 19,00.
Stavamo per parcheggiare in uno dei due posti per disabili di Porta di Ponte (munita di regolare pass e con il disabile a bordo mia figlia), quando la macchina che ci precedeva mette la freccia e occupa il posto.
Chiedo gentilmente se il signore fosse munito di pass (esperienza di vita) ma mi sento rispondere ” picchi l’handicappatu si tu”. Alla risposta agitata
di mio marito il signore chiude la macchina e si va a fare la barba nel barbiere di Porta di Ponte, apostrofandoci ancora con un gesto eloquente della mano….
Cerchiamo i vigili, li chiamiamo tramite il 113 ma 2 secondi prima del loro arrivo il signore (20 minuti dopo dal suo arrivo) prende l’auto e va via rimandandomi a quel paese.
All’arrivo dei vigili mi sarei aspettata comprensione e conforto, avrei gradito anche “di essere presa in giro” con il classico ” Signora ci pensiamo noi” dato che ho fornito sia la targa dell’auto e ho mostrato una foto, ma l’unica risposta ricevuta dal commissario dei vigili in servizio e’ stata “……porti pazienza ci sono tante persone facchine” e poi “noi non possiamo fare nulla poiché l’auto e’ andata via (!!!!)
Ma oltre al danno la beffa ….uno dei vigili ha controllato il MIO pass mentre gli altri mi urlavano che dovevo essere comprensiva del loro lavoro e del loro pronto intervento.
Sono molto amareggiata per il principio secondo cui devo sopportare la maleducazione e l’inciviltà delle persone. Non mi va proprio giù. Ma cosa ancora più grave non mi va giù la solitudine istituzionale che le famiglie e i disabili devono sopportare.
E’ finita la nostra passeggiata rilassante e rasserenante….ma forse a noi non genitori di bimbi disabili ed agli stessi bimbi disabili non spetta….
Cordialmente
Dott.ssa Caterina Santamaria presidente dell’Associazione Onlus Nuove Ali di Agrigento.
2 Responses to Lettera aperta di un genitore: “Una serata in Via Atenea” (con la figlia disabile)