In data 14 settembre 2018 il Premier Conte è stato a Palermo alle ore 10 all’Istituto ICS Padre Pino Puglisi, nel quartiere Brancccio.
Come Rete degli Studenti Medi abbiamo consegnato una lettera al Presidente del Consiglio, per esprimere il nostro dissenso.
Ecco il testo della lettera:
“Egregio Presidente del Consiglio,
Siamo la Rete degli Studenti Medi, il più grande sindacato studentesco in Italia, attivo per la tutela dei diritti degli studenti e propositivo per il dialogo con le istituzioni per confrontarci di temi riguardanti la scuola, la cultura e il lavoro e Le scriviamo questa lettera in occasione della sua visita alla scuola “I.C.S. Don Pino Puglisi” e al quartiere Brancaccio che, come in altri quartieri di Palermo e non solo, è una zona con evidenti difficoltà a causa delle scarse opportunità dovute alla correlazione tra abbandono scolastico e criminalità organizzata.
Senza complicare troppo le analisi possiamo percepire bene che i disagi delle zone problematiche sono strettamente collegati a problemi sociali, primo fra tutti la povertà, causa dell’alto livello di abbandono scolastico dovuto alla disperazione.
Il motivo della sua visita è legato alle problematicità della zona, perciò la scelta di inaugurare l’anno scolastico nella scuola dedicata a Don Pino Puglisi è per eseguire un rituale istituzionale o per sensibilizzare la popolazione e cercare di porre rimedio prendendo una posizione?
Don Pino Puglisi quando era in vita ha cercato di risolvere questi problemi con i mezzi che aveva, lui e i suoi giovani contro la criminalità organizzata e oltre i problemi personali. I motivi per cui la scuola che lei sta visitando è dedicata a lui sono legati al suo interesse nei confronti di chi viveva e vive il territorio di Brancaccio.
La continua assenza da parte dello Stato nel quartiere di Brancaccio e altre zone simili non fa altro che aumentare la totale assenza di garanzie vincolate anche dagli scarsi investimenti sul lavoro e sull’istruzione, ormai fondamentali anche a causa della mancanza di una Legge Regionale per il Diritto allo Studio.
Quello che chiediamo è quindi un maggiore e concreto interesse riguardo le tematiche sociali legate al territorio e strettamente collegate all’istruzione.
Da anni i governi ripetono quanto l’istruzione sia importante affinché ci sia un vero cambio di rotta, ma anche questo governo, nel suo contratto, analizza la critica situazione della scuola italiana e quanto sia necessario un effettivo cambiamento, senza proporre un modello nuovo, inclusivo e attento alle peculiarità.
Questo governo, che si autoproclama del cambiamento, per portare un cambiamento reale dovrebbe stanziare più o nuovi fondi, per garantire diritto allo studio a tutti, miglior welfare studentesco ed edilizia scolastica, dando la possibilità di rivalutare l’istruzione e abbassare il livello di abbandono scolastico in Sicilia, che attualmente si colloca al terzultimo posto in Italia per i tassi di abbandono.
Adesso è importante riflettere sui costi della scuola e sulle spese che le famiglie sono costrette ad affrontare sui trasporti, libri scolastici e servizi, dando anche a chi è presente in zone difficili la possibilità di avere un’istruzione che venga garantita e tutelata.
Crediamo sia necessario riqualificare queste aree cittadine ripartendo dall’aggregazione giovanile, ripartendo dalla rivalutazione dei luoghi di cultura che ogni giorno gli studenti e le studentesse vivono per costruire il loro presente e progettare il loro futuro.
Noi non abbiamo paura del cambiamento, ma deve partire dalla scuola per riuscire a garantirci una società basata sulla cultura e sul lavoro, per dare un futuro a tutti e dare un futuro alla nostra terra.”
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