Non è il referendum di maroni ma dei lombardi
“Il no non può vincere, in Lombardia vincerà sicuramente il sì, i lombardi sono gente concreta”. Così Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia, intervistato da Luca Telese e Oscar Giannino nella trasmissione 24Mattino su Radio 24, risponde in merito al risultato del referendum e alla domanda di Telese se, come Renzi, si dimetterebbe di fronte alla vittoria del no, ha risposto: “No, non lo dico, perché questo non è il referendum di Roberto Maroni, non è una questione personale, è il referendum dei lombardi, per cui io non lego il referendum a quello che succederà a Roberto Maroni, lego il referendum a quello che succede alle imprese e ai cittadini lombardi, di questo mi preoccupo”.
Estromettere dalla politica chi ha rapporti con la ‘Nrangheta
Roberto Maroni, alla domanda sull’arresto del sindaco di Seregno per un’inchiesta sulla ‘ndrangheta ha così risposto: “Purtroppo succedono queste cose, sappiamo che la ‘ndrangheta è l’associazione mafiosa più pericolosa e insidiosa, perché si insinua nel tessuto economico, ha rapporti con le istituzioni, bisogna scoprire questi legami e tagliarli di netto. Chi rappresenta il popolo nelle istituzioni deve stare lontano e rifiutare ogni rapporto con queste persone. Se poi qualcuno ci casca è giusto che venga estromesso immediatamente dalla politica e dalle istituzioni”. Maroni sottolinea che da Ministro dell’Interno “non guardavo in faccia a nessuno,come è giusto che sia, avevo sciolto anche consigli comunali guidati dal centro destra prendendomi anche qualche insulto, ma la legalità deve venire prima di qualunque altra cosa, su questo non c’è il minimo dubbio”.