Pensavo che si potessero congelare gli ortaggi, la carne, etc ma non sapevo che si potesse congelare il lavoro. Quello che sta accadendo a Favara ha dell’inverosimile, degno della famosa e fantastica penna di J.K. Rowling. L’amministrazione favarese, sta pensando di congelare i lavoratori. La proposta è stata formalizzata, durante un tavolo tecnico svoltosi alla presenza delle sigle sindacali. L’idea sarebbe quella della sospensione delle retribuzioni, mantenendo, tuttavia, il vincolo contrattuale“. In poche parole, il lavoratore rientrando a casa, dirà orgogliosamente ai suoi familiari: ”tutto ok,sono felicemente precario “dipendente”, l’unica “ombra” è lo stipendio.
Ma non preoccupatevi, i soldi sono alla Regione. Ed ecco “comparire dal nulla” una sfilza di “un ti scantari”: c’è la Legge regionale n 27 del 2016 che introduce il principio della neutralità finanziaria per il bilancio dell’ente della spesa per i contrattisti e la cosa bella è che questo principio è valido anche per i comuni in dissesto. Ed ancora: “Per i comuni in dissesto com’è il Comune di Favara la spesa per i lavoratori contrattisti è al 100% a carico del bilancio regionale”. Ed ancora: ”Il Comune di Favara è beneficiario del mandato n. 597 del 18 Settembre 2017 per un importo di circa 1.400.000 euro trasmesso all’ufficio del Tesoro per cui nelle prossime giornate l’ufficio Ragioneria del Comune di Favara potrà incamerare la somma dovuta per i contrattisti”. Ed ancora: “Gli amministratori del Comune di Favara, anziché annunciare la sospensione dei lavoratori, dovrebbero urgentemente presentare istanza alla Regione, cosa che ancora oggi non è stata fatta, almeno così risulta all’Assessorato Autonomie Locali , per le altre somme spettanti a codesto ente.“ Ed ancora: la Regione Siciliana ha stabilito come e con quali risorse finanziarie vanno prorogati i contratti al personale precario Pertanto, rivendichiamo il rispetto e l’applicazione delle norme attualmente vigenti, attraverso le quali si è voluto garantire la prosecuzioni dei contratti ai suddetti lavoratori”.
Mi sovviene improvvisamente un episodio del recente passato che ha fatto storia. Durante un’Assemblea delle Nazioni unite, Nikita Kruscev si toglie una scarpa, brandendola. Il gesto avviene per protesta nei confronti dell’ intervento di un oratore filippino, Lorenzo Sumulong, che stava parlando della dominazione sovietica sui paesi dell’ Europa dell’ est.
La scarpa, di colore chiaro, con i lacci, rimane poi in bella vista sul tavolo per tutto il tempo della seduta all’ Onu. In seguito molti diplomatici affermeranno che non si è mai capito se Kruscev abbia davvero usato una delle sue, ne abbia presa una in prestito da Gromiko, che gli stava accanto, o ne avesse portata una apposta nella borsa, per batterla sul tavolo.
Chissà se vedremo mai un politico brandire una scarpa,di qualsiasi colore,nei lucidi scranni dell’Assemblea Regionale Siciliana a difesa di un sacrosanto diritto dei lavoratori: Il lavoro, il pane.
Aldo Mucci
Poveri lavoratori tra le grinfie dei politici.Grande come sempre Aldo Mucci